Il mezzo secolo di vita dello Stadio Curi dalla prima partita con il Milan del 5 ottobre 1975

5 ottobre del 1975: a Pian di Massiano va in scena l’incontro di calcio di serie A tra Perugia e Milan. Ma non è un match qualsiasi, perché si tratta della prima partita ufficiale nel nuovo stadio, sorto nell’area sportiva per eccellenza della città in tempi record. Il nuovo stadio comunale, che prende il posto dello storico Santa Giuliana splendidamente ubicato nel cuore della città a ridosso del centro storico, ma ormai inadatto ad ospitare la massima serie, viene eretto in soli 92 giorni, un autentico miracolo. Da quel giorno la struttura è la nuova “casa” del Perugia calcio e dei suoi tifosi.
30 ottobre 1977, sesta giornata del campionato di serie A: durante l’incontro con la Juventus, muore il giocatore del Perugia Renato Curi. A lui, simbolo del sacrificio estremo per la maglia biancorossa, verrà intitolato lo stadio di Pian di Massiano.
5 ottobre 2025 sala dei Notari: la città di Perugia, a 50 anni esatti dalla prima partita, festeggia il mezzo secolo dello stadio Renato Curi con l’evento “Curi 50, 50 anni insieme: uno stadio, una città, una storia di emozioni e passione”.
Durante l’incontro si sono alternati sul palco coloro che in questo mezzo secolo hanno contribuito a scrivere la storia dello stadio: tecnici, tifosi, amministratori, calciatori, allenatori, giornalisti. È stato il racconto delle gesta del Perugia calcio, soprattutto quello dei Miracoli, ma anche il racconto di una città e della sua gente, di una stagione culturale e politica irripetibile.
Presenti in sala dei Notari la sindaca Vittoria Ferdinandi, l’assessore allo sport Pierluigi Vossi, i consiglieri comunali Pasquino, Paciotti, Falistocco, Carini e Gentili, il consigliere regionale Ricci, gli ex sindaci Locchi e Boccali, l’ex vice sindaco nel 1975 Franco Ciuffini, i familiari dell’allora sindaco Perari. Ed ancora gli ex calciatori Fabrizio Ravanelli, Walter Alfredo Novellino, Franco Vannini, Michele Nappi, Claudio Tinaglia, i familiari dei compianti e mai dimenticati Renato Curi (la moglie Clelia e la figlia Sabrina), Antonio Ceccarini (la moglie Grazia e la figlia Gaia), il figlio di Spartaco Ghini (Francesco), il figlio di Ilario Castagner (Federico), l’ing. Luigi Corradi che progettò lo stadio, il geom. Alberto Cirimbilli, che nel 1975 partecipò all’iter di costruzione dello stadio, Rino Giansanti, giardiniere del Comune nel 1975 che si occupò del verde del campo, il figlio dello storico massaggiatore del Perugia Bruno Palomba (Leandro), gli storici giornalisti Remo Gasperini, Claudio Sampaolo, Gianfranco Ricci, Roberto Sabatini, Claudio Cagnazzo, l’ex presidente del Perugia Luciano Ghirga, lo storico speaker dello stadio Riccardo Marioni, il presidente dell’ordine dei giornalisti dell’Umbria Luca Benedetti.
“Sono felice – ha detto la sindaca Vittoria Ferdinandi aprendo l’incontro – di trascorrere questo momento insieme con tante persone che hanno fatto ed ancora fanno la storia della città”. La sindaca ha ringraziato, in avvio, l’assessore Vossi e tutto lo staff dell’U.O. impianti sportivi (presenti in sala il dirigente Paolo Felici ed il funzionario Giacomo Capone) per la passione che mettono giornalmente nel portare avanti i valori dello sport, che non è solo agonismo, ma soprattutto cultura, identità, inclusione e salute, una scuola che spiega come non esistano nemici ma avversari.
“Festeggiare insieme i 50 anni del Curi non è la celebrazione di un monumento, ma significa onorare una parte integrante della nostra città, una struttura che custodisce i legami. Festeggiare il Curi, quindi, vuol dire festeggiare la storia della città, fatta di visioni e concretezza, una città da sempre animata di grandissime ambizioni”.
Per la sindaca quella storia è frutto del contributo di tanti ed in tanti contribuiranno ad arricchirla.
“Una città che custodisce le proprie radici sa guardare avanti, costruendo un’identità sempre più solida rivolta al futuro”.
La sindaca ha ricordato che da pochi giorni sono partiti i lavori per riqualificare lo stadio che riguarderanno dapprima la gradinata e poi la copertura della curva nord, cuore del tifo biancorosso. L’auspicio è che l’evento di oggi possa contribuire a rilanciare, idealmente, le vicende sportive dell’AC. Perugia, superando l’attuale momento di difficoltà.
“Un appello però lo rivolgo a tutti i perugini: di ritrovare il senso di orgoglio, tornando a riempire i gradoni del Curi”.
L’assessore Pierluigi Vossi ha ricordato la genesi dell’iniziativa, nata negli uffici dell’assessorato allo sport del Comune con l’obiettivo di celebrare una storia ed un’identità.
Il Curi – ha detto – è il luogo che evoca tanti ricordi nelle famiglie e nelle singole persone, negli imprenditori, negli operai ed in tutti coloro che hanno avuto a che fare in qualche modo con lo stadio. Camminando al centro del campo, in uno stadio vuoto, è come se si potessero udire i racconti di chi ha contribuito a rendere lo stadio una sorta di monumento della città.
Vossi ha poi in prima persona ricordato i suoi trascorsi allo stadio, intrisi di emozione, dapprima come tifoso da bambino e poi come calciatore.
“Oggi è una festa che vogliamo dedicare alla città, celebrando un luogo storico che rimarrà per sempre, indipendentemente da chi indosserà la maglia biancorossa, e che ora è pronto ad assurgere ad una nuova vita e bellezza grazie ai lavori di riqualificazione che sono partiti nei giorni scorsi”.
I saluti istituzionali si sono conclusi con il video messaggio del presidente della Figc Gravina.
Dopo gli interventi le immagini della promozione in serie A nel 1975 accompagnate dall’inno ufficiale del Perugia Calcio cantato dai tifosi.
Poi i racconti dei protagonisti, partendo dal giornalista Riccardo Marioni, storico speaker del Curi, che fece il suo esordio alla quarta giornata in Perugia-Roma.
Dopo il saluto del presidente dell’ordine dei giornalisti dell’Umbria Luca Benedetti che ha voluto ricordare i giornalisti scomparsi, palco ai protagonisti del Perugia dei Miracoli, Nappi, Novellino, Vannini (autore del primo gol al Curi in occasione di Perugia-Lazio) e Tinaglia insieme al bomber per eccellenza Fabrizio Ravanelli.
I Grifoni del grande Perugia hanno spiegato che la soddisfazione più grande in quegli anni magici era rappresentata dallo straordinario affetto dei tifosi che gremivano lo stadio già due ore prima delle partite. Un affetto che la squadra cercò, riuscendovi, di ricambiare sul campo.
Ravanelli ha invece raccontato le emozioni di vivere lo stadio Curi da calciatore perugino doc, “perché ognuno di noi da piccolo era nato e cresciuto a “pane e Perugia”.
La sezione successiva dell’incontro è stata dedicata ai ricordi della procedura che portò all’edificazione in tempi record del nuovo stadio comunale di Pian di Massiano.
Sul palco il progettista Corradi, il geom. del Comune Cirimbilli, il figlio di Spartaco Ghini, titolare della Sicel, Francesco, il vice sindaco nel 1975 Ciuffini. In occasione della festa celebrativa l’ing. Corradi, oggi 99enne, ha fatto dono al Comune di Perugia delle tavole originali del progetto.
L’ex vice sindaco Ciuffini ha narrato la genesi del Curi, iniziata nel periodo di Natale del 1974 in occasione di un incontro tra l’Amministrazione comunale, allora guidata dal sindaco Caraffini, Ghini, D’Attoma, Castagner e la squadra. Durante quel pranzo si prospettò l’ipotesi concreta della promozione in A del Grifo e della conseguente necessità di edificare un nuovo impianto per la massima serie. Si decise di erigere una struttura che doveva essere provvisoria, ma che poi per l’abilità dei costruttori divenne definitiva. La scelta cadde sull’acciaio grazie alla disponibilità della Sicel di Spartaco Ghini piuttosto che sui cosiddetti “tubi innocenti”.
Francesco Ghini, a tal proposito, ha ricordato che la costruzione dei prefabbricati iniziò per tempo, perché tutti erano convinti del fatto che il Perugia potesse salire in serie A.
Così nel momento dell’avvio della costruzione i materiali erano già pronti e consentirono il completamento dell’impianto in tempo record.
Fu un periodo della storia perugina splendido, come ha confermato il progettista ing. Corradi che ha parlato di uno staff tecnico animato dalla volontà di dare qualcosa alla città.
Nell’ultima parte dell’incontro i giornalisti storici e Federico Castagner hanno ricordato mister Ilario, artefice per eccellenza dei successi del grande Perugia e figura storica del calcio biancorosso. Insieme a Castagner è stato ricordato lo storico massaggiatore Bruno Palomba grazie alle parole del figlio Leandro.
Le celebrazioni per i 50 anni non finiscono qui.
Martedì 7 ottobre, alle ore 17.00, presso lo stadio Renato Curi inaugurazione nell’area dello spogliatoio del Perugia Calcio della targa dedicata a Pierluigi “Piero” Frosio, storico e leggendario capitano del Perugia, con tifosi, ex calciatori e associazioni, per rendere omaggio a un simbolo dell’identità perugina.