Uno su quattro è affetto da apnee notturne e la quota del pazienti è in crescita: se ne è parlato a Foligno

26.11.2025 12:00 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Uno su quattro è affetto da apnee notturne e la quota del pazienti è in crescita: se ne è parlato a Foligno

Grande interesse e un’ampia partecipazione al convegno “OSAS – La sindrome delle apnee ostruttive del sonno: diagnosi e terapie oggi”, che si è svolto a Foligno con specialisti, medici e professionisti sanitari in una giornata di approfondimento dedicata a una patologia sempre più diffusa ma ancora sottovalutata. La Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS) rappresenta infatti una condizione che riguarda una quota crescente della popolazione: “Si stima che tra il 20 e il 25% delle persone ne sia affetto” – ha ricordato il dottor Fabrizio Longari, direttore della Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale San Giovanni Battista di Foligno. “È una patologia estremamente frequente, trasversale a età e stili di vita diversi, e spesso non riconosciuta. Parlare di OSAS significa parlare di salute pubblica.” Durante i lavori sono stati affrontati i più recenti aggiornamenti scientifici relativi alla diagnosi e alle diverse opzioni terapeutiche oggi disponibili: dai cambiamenti dello stile di vita alle terapie ventilatorie, dai dispositivi medici orali alle soluzioni chirurgiche selettive, fino ai nuovi approcci di medicina di precisione. Particolare attenzione è stata dedicata all’importanza di un percorso assistenziale multidisciplinare.

Un concetto ribadito anche dal dottor Alfredo Notargiacomo, che ha evidenziato come l’OSAS sia “una malattia sistemica che richiede il coinvolgimento di diversi professionisti. Costruire un percorso condiviso, che integri competenze differenti, significa poter agire precocemente sugli stili di vita e prevenire l’insorgenza o la progressione della malattia.” Relazioni scientifiche, letture magistrali e momenti di confronto hanno permesso ai partecipanti di approfondire aspetti clinici, diagnostici e terapeutici, con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’assistenza e la consapevolezza sulla gestione del paziente affetto da OSAS.