"Questo Perugia davanti deve crescere, ma i miglioramenti ci sono ed aspettiamo Calapai..."

Le parole del tecnico del Perugia Vincenzo Cangelosi dopo la sfida con il Gubbio. “Contro il Gubbio siamo partiti bene e nei primi 25′ minuti la stavamo gestendo senza problemi, l’avevamo preparata così per sfruttare gli spazi che poteva lasciarci attaccando, ma abbiamo gestito male i palloni in uscita, avremmo potuto sfruttarli molto meglio, per questo avevo scelto giocatori veloci. Quanto alle palle inattive, siamo piccolini, dobbiamo prendere riferimenti in partenza per evitare problemi, dobbiamo lavorarci di più per ovviare. Manzari può darci qualcosa in più, mi aspettavo il suo calo, pensavo non durasse più di un’ora ma continuava a farsi vedere e nel secondo tempo giocando più semplice è andato anche meglio, prima provava cose che ora non gli possono riuscire. Può fare molto meglio quando entrerà in condizione, ha fatto la. preparazione ma non aveva giocato mai. Megelaitis lo ringrazio, mi aspettavo un Gubbio arrembante e da quattro potevamo stringere e passare a cinque, praticamente lui faceva due ruoli e devo ringraziarlo. Il Gubbio ha una grande intensità, fare risultato qui non sarà facile per nessuno, hanno ancora giocatori importanti fuori che potranno alzare il livello. Grande intensità che ancora non riescono a reggere ma alla terza giornata ci sta. Ormai tutti vedono tutto, ci sono i filmati. Con la Samb hanno fatto una partita simile ma avevano retto di più perchè oggi era più caldo. Miglioramenti ci sono, essenzialmente dovevamo gestire meglio alcune situazioni in possesso e non possesso, essere più reattivi. Specie nel primo tempo si poteva fare qualcosa in più. Nel secondo tempo abbiamo avuto due palle-gol nitide con Ogunseye e Giunti, che ha fatto una cosa molto bella a coronamento di un’ottima prestazione, meritava il gol. Capisco la gente che vuole vincere ma serve un attimo di pazienza. La crescita c’è stata, così la squadra si esprime meglio, è stata costruita e ha lavorato su questo, con Calapai avremo un altro elemento che sa cosa c’è da fare, davanti bisogna crescere di condizione e con più alternative potremo esprimerci ancora meglio”.