Una staffetta con quattro... Moretti giunta seconda ai camnpionati umbri master di atletica leggera

Allo Stadio Santa Giuliana di Perugia si sono disputati i Campionati regionali individuali master, con in pista atleti umbri e marchigiani. Tra le storie più affascinanti c'è stata quella di una staffetta di quattro donne, quattro atlete, quattro amiche da oltre trent’anni, accomunate dallo stesso cognome. Quattro carriere diverse, ognuna segnata da specialità differenti: i lanci, il mezzofondo, i salti e gli ostacoli. Fino a oggi, però, non avevano mai potuto correre insieme. A dividerle erano le categorie d’età, che impedivano di schierarsi fianco a fianco in una stessa staffetta. Con il passaggio alla categoria master, invece, tutto è cambiato: dai 35 anni in poi è possibile formare squadre anche con atleti di età diverse. La 4x100 ha visto in prima frazione Simona Moretti, lanciatrice che dal 1999 conserva ancora intatto il primato umbro nel giavellotto con un eccellente 42,37 m. Seconda frazionista Francesca Moretti, mezzofondista, personale di 2’17’’ sugli 800 metri e un argento quest’anno ai campionati italiani staffette. Poi è toccato a Cristina Moretti, capace in due giorni di conquistare i titoli regionali nel lungo e nel triplo F50, con un personale di 8,16 metri. Infine, negli ultimi 100 metri Cecilia Moretti, ostacolista dal passato brillante: 60”83 sui 400h, tempo che la colloca tra le prime cinque umbre di sempre, e sabato vincitrice del titolo regionale F40 sugli 80 ostacoli. Alla fine è stato conquistato un argento alle spalle delle loro bravissime compagne di squadra e amiche dell’atletica Athlon Bastia Master (Elisabetta Troni, Eliana Marcela Zuniga , Silvia Cammarota, Marilena Massini). A contare, più del cronometro e della classifica, è stata comunque la gioia di esserci, di festeggiare tutte insieme sul podio con una maglietta simbolica: ‘Moretti a tutta birra’. Una staffetta insolita, ma anche una lezione: lo sport non è solo record e medaglie, è soprattutto legami che resistono al tempo, sogni che trovano finalmente spazio e storie capaci di emozionare. E chissà, magari questa singolare 4×100, nata dal gioco e dalla convivialità e capace di strappare sorrisi e applausi, entrerà davvero nel Guinness dei Primati per originalità. Un traguardo che, più del cronometro e della medaglia, rappresenterebbe il riconoscimento simbolico di una storia di amicizia, passione e sport vissuto con il sorriso. Perché lo sport, quello autentico, non è fatto solo di record ufficiali, ma anche di sogni che diventano realtà.