Questo il nuovo Documento Programmatico Triennale 2026–2028 di Fondazione Perugia

23.11.2025 16:19 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Fonte: Antonello Menconi
Questo il nuovo Documento Programmatico Triennale 2026–2028 di Fondazione Perugia

Ecco il nuovo Documento Programmatico Triennale 2026–2028 di Fondazione Perugia, presentato all’Auditorium San Francesco al Prato ad istituzioni e rappresentanti del territorio. Sul palco con il Presidente di Fondazione Perugia Alcide Casini anche Stefania Proietti, Presidente della Regione, Vittoria Ferdinandi, Sindaca di Perugia, e Massimiliano Presciutti, Presidente della Provincia. “Dove cresce il futuro” è il titolo scelto per accompagnare questo piano triennale. Un titolo che nasce dalla volontà di guardare avanti, di immaginare e costruire insieme il futuro del territorio. È da questa domanda — perché parlare di futuro, e perché farlo ora? — che prende forma il nuovo Documento, pensato per guidare l’azione di Fondazione Perugia nei prossimi tre anni con un impegno economico stabile: circa 10 milioni di euro all’anno destinati a progetti, comunità e nuove opportunità. Il DPT è il risultato di un percorso di ascolto ampio e partecipato, che ha coinvolto istituzioni, cittadini, scuole, università, terzo settore e mondo della formazione. Ogni tre anni la Fondazione rinnova la propria visione per rispondere con responsabilità e lucidità alle trasformazioni sociali, economiche e culturali in atto. In questo nuovo piano, particolare attenzione è dedicata ai giovani, considerati il vero patrimonio di ogni comunità. L’analisi condotta dall’Evaluation Lab della Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore restituisce una fotografia composta da luci e ombre: accanto a segnali positivi come il calo dei NEET e la solidità della preparazione scolastica, emerge un dato critico, ovvero che oltre la metà degli studenti immagina il proprio futuro fuori dalla provincia, soprattutto a causa delle scarse prospettive lavorative. È da qui che nasce la volontà di investire con continuità in istruzione, ricerca, innovazione e nuove opportunità professionali, con l’obiettivo di trattenere talenti e rafforzare la competitività del territorio. Il Documento individua tre assi strategici di intervento: cultura e patrimonio come leve di crescita, comunità inclusive e innovative, e ricerca e sanità con particolare attenzione alla prevenzione e ai servizi territoriali. Una visione di lungo periodo che vede la Fondazione nel ruolo di catalizzatore di competenze, collaborazioni e progettualità. «Viviamo un tempo di trasformazioni profonde, che ci chiede di ascoltare meglio, di costruire nuove alleanze e di mettere la persona al centro», ha ricordato Alcide Casini, Presidente di Fondazione Perugia. «La nostra sfida non è solo intervenire dove c’è bisogno, ma contribuire a cambiare i contesti, rimuovere le cause delle disuguaglianze e aprire nuove opportunità.» Accanto agli interventi istituzionali, la presentazione ha dato spazio alle testimonianze dei progetti sostenuti dalla Fondazione, voci che hanno restituito un’immagine viva e concreta di un territorio che sperimenta e innova. Sono intervenuti Valentina Ostini Iacucci della Cooperativa La Brigata Indipendente con “Laboratorio: il gusto che unisce”; Rolando Boco, per Le trame del Perugino dell’associazione Intrecciamo i fili; Simona Chipi per JeckoFest – Il Festival dei grandi cambiamenti; Ramona Furiani, Assessore all’Ambiente del Comune di Bastia, per il progetto Bee Urban – Oasi Fiorite; e Giorgia Bartoccini con Think Big – Orchestriamo. Le loro esperienze hanno rappresentato in modo tangibile il valore dell’impatto generato dalla Fondazione. La riflessione si è ampliata grazie ai contributi di Ferruccio De Bortoli e Giorgio Righetti, che insieme al Presidente di Fondazione Perugia Alcide Casini e al Direttore Generale Fabrizio Stazi hanno offerto uno sguardo sia sulla prossima programmazione, rispetto a bandi e iniziative, sia sul più ampio ruolo delle fondazioni nel contesto nazionale. «Le fondazioni sono chiamate oggi a un salto di qualità: devono essere non solo erogatori, ma soggetti che interpretano il cambiamento e aiutano i territori a non restare indietro», ha sottolineato Giorgio Righetti. «Investire in visione, competenze e relazioni significa creare le condizioni affinché le comunità possano crescere con maggiore consapevolezza e resilienza». Ferruccio De Bortoli ha aggiunto: «In un tempo segnato da incertezze, le fondazioni possono essere un presidio civile importante, purché mantengano la capacità di ascoltare e di leggere i bisogni reali. La loro forza sta nel saper unire responsabilità sociale e visione di lungo periodo. Lo testimonia anche il fatto che le regioni prive di fondazioni soffrono profondamente questa mancanza: si vedono ripercussioni sulla vitalità culturale, sulla coesione sociale e sulla capacità di innovare». La narrazione della giornata è stata arricchita dalla proiezione del nuovo video istituzionale realizzato dall’agenzia Studio Gusto, che ha sintetizzato visivamente temi, priorità e prospettive del Documento. In parallelo, un intervento di live drawing curato da Francesca Mantuano e Filippo Paparelli del collettivo Becoming–X ha accompagnato l’incontro con una narrazione grafica in tempo reale, trasformando i passaggi più significativi in illustrazioni realizzate dal vivo. Con questo nuovo Documento Programmatico Triennale, Fondazione Perugia rinnova il proprio impegno verso uno sviluppo equo, sostenibile e inclusivo, mettendo al centro persone, territori e comunità e costruendo, insieme a loro, un futuro condiviso.