L'ambasciatore senegalese in Italia ospite dell'Università per Stranieri di Perugia
Molto partecipato e gioioso è stato l’odierno incontro dell’ambasciatore senegalese in Italia Ngor Ndiaye con gli studenti dell’Ateneo, tanto da trasformarsi in una festa che ha coinvolto oltre al corpo studentesco, anche docenti, ex allievi e personale tecnico di Palazzo Gallenga.
Organizzato dall’Associazione degli Studenti Senegalesi di Perugia, e in specie dal suo presidente Mouhamadou Lamire Bara Mbengue e dal vicepresidente Fulgence Yanick Diatta, l’evento è stato caratterizzato da una serie di interventi improntati alla riflessione sul valore dell’incontro tra culture e popoli diversi, e sulla necessità da parte di ognuno, di testimoniare la volontà e di pace e la pratica solidale anche nel quotidiano.
<<La voce del Senegal è una voce di pace e di amicizia- ha esordito l’ambasciatore Ndiaye nella sua Lectio dal titolo: ”Gli Studi all’Estero: un Ponte tra i Popoli per la Fraternità, la Pace e il Sapere” - ; in un presente costellato da guerra e sopraffazione – ha proseguito il capo missione di Dakar in Italia - bisogna sempre scommettere sulle migliori potenzialità dell’uomo e praticare la pace, perché la pace non bisogna solo volerla, occorre lavorarci sopra ogni giorno, a partire dalle nostre azioni quotidiane>>.
Il diplomatico ha poi sottolineato l’opportunità che i giovani hanno, quando si recano all’estero per studio, di farsi testimoni di apertura, rispetto e dignità nel paese che li ospita, così da diventare ambasciatori di pace del loro popolo e costruire un ponte, invece che elevare un muro o seminare indifferenza.
Il rettore De Cesaris dal canto suo ha ricordato come la Stranieri sia un luogo speciale, che consente ad ogni studente di entrare nella cultura degli altri senza pregiudizio, poiché la conoscenza che in essa si fa dell’altro è reale e non virtuale, è quotidiana e quindi autentica, è caratterizzata dal conseguimento di obiettivi comuni, e quindi profonda. De Cesaris ha poi posto l’attenzione sul Progetto Italyou, che sta consentendo a molti studenti senegalesi di diventare docenti di lingua italiana nel loro paese, grazie alle borse di studio erogate dal MAECI.
Il presidente dall’Associazione degli Studenti Senegalesi di Perugia, Mouhamadou Lamire Bara Mbengue, ha ringraziato i vertici e l’amministrazione dell’ateneo per l’accoglienza riservata al ‘contingente’ senegalese, sottolineando come il rispetto che in essa si pratica per la diversità culturale, religiosa e di nascita sia un valore prezioso e un esempio da esportare ovunque.
La sindaca Ferdinandi, che nonostante i molti impegni della mattinata ha voluto essere presente all’incontro, ha ricordato all’uditorio come la diversità sia la più grande chiave evolutiva dell’umanità, definendo l’Università per Stranieri di Perugia come <<faro di pace e di speranza e presidio della fraterna convivenza tra le genti>>.
In ordine ai molti conflitti aperti attualmente in tutto il mondo, la prima cittadina di Perugia ha poi affermato che <<se la guerra è diventata ormai un rumore di fondo vendutoci come destino ineluttabile, la si deve invece concepire sempre come una scelta, e quindi come qualcosa che si può e si deve evitare>>.
Bel monito sono state le parole conclusive dell’incontro, pronunciate dall’ambasciatore Ndiaye, il quale ha ricordato che nel vocabolario wolof l’espressione “straniero” non esiste, ma c’è soltanto la parola “ospite”.