"Il Perugia ha un problema mentale? Non voglio sindacare, ma io non credo: dobbiamo solo avere fame"

Il tecnico del Perugia, Piero Braglia, ha presentato la gara contro la Pianese, in programma domani, sabato, alle ore 17:30 allo stadio Renato Curi. "In questi giorni ho potuto meglio i ragazzi in tutti i sensi, come giocatori e come persone e secondo me c’è tanto da fare e lo stiamo cercando di fare il più velocemente possibile. Senza tante chiacchiere - ha detto - dobbiamo iniziare a dare risposte velocemente. E’ importante iniziare a tirarsi fuori da guai, in qualsiasi maniera, al di là dei moduli. E’ chiaro che prenderemo una strada e la percorreremo. Dobbiamo recuperare quelli che abbiamo fuori perché ci possono permettere di fare altre cose. C’è tanto da fare ed io ho cercato di scuotere un po’ questi ragazzi e mi aspetto che già da domani dimostrino qualcosa sotto il punto di vista dell’attaccamento al risultato e della la voglia di portarsi dietro il pubblico e questo me lo aspetto. Sono convinto che pian piano noi entreremo dentro i playoff. La Pianese è una squadra che già lo scorso anno ha fatto cose importanti e gioca con il 3-5-2, si abbassano e ripartono. Sono tosti, se non ci adeguiamo alla loro corsa e alla loro fame sarà dura, ma dobbiamo avere più fame di loro, i nomi non contano niente. Il calcio è il gioco più bello del mondo e lasciamo perdere il problema mentale. Non voglio sindacare le parole di Cangelosi, che stimo, ma a queste cose non ci credo e piuttosto, credo nelle fame, nella voglia di essere protagonisti. Dobbiamo iniziare a farlo in campo e non solo fuori, al di là della maglietta bellina e di tante cose. Da noi si aspettano questo. Questa squadra, da quello che ho visto, fa fatica a farle vedere in campo queste robe qua. Ho fatto il secondo tempo in tribuna e ho visto che siamo carenti in cattiveria e fame, due aspetti imprescindibili in questa categoria. Qui devi correre e battagliare, non pensare di essere più bravo. Devi dimostrare di essere più bravo. Noi siamo terzultimi, le chiacchiere stanno a zero. Dobbiamo iniziare a risalire, diventando squadra, difendendosi, aiutandosi. Mi scuso per l'espulsione e dovevo starci più attento. Non mi ricordavo di questo arbitro e dopo 5 minuti mi ha detto ‘mi hai mancato di rispetto in altre partite, devi stare attento’. Dovevo essere più furbo e capire che non era giornata. Dopo ha detto che l’ho mandato a quel paese, vedendo il labiale a 30 metri distanza. Davanti alla procura, a fine primo tempo, mi ha detto che non gli porto rispetto. Ho fatto una figuraccia, dovevo essere più sveglio io, ma non va nemmeno bene che se si alza una mano e ti mandano via. Non vorrei che l’arrivo di Orsato abbia influito. Lui ti mandava a quel paese anche in mezzo al campo, non per forza con i cartellini. Detto questo mi dispiace, mi scuso e farò in modo che non succeda di nuovo, perché va contro tutti. Spero di vedere il vero Kanoute e poi dobbiamo scegliere uno tra Montevago e Ogunseye. Va bene la condizione, ma ci si deve aiutare anche con altre cose, l’ho detto anche a lui direttamente. Non si può stare a vedere se uno ha fatto la preparazione e come l’ha fatta. Quando uno va in campo deve rendere, a prescindere da come si chiama e speriamo di fare le scelte giuste. A Matos e Joselito spero in cinque giorni di avergli già sconvolto la vita in positivo. A Matos gli rimprovero che in allenamento fa determinate cose e poi in gara no. Joselito quando è entrato non mi ha dato niente, ma so che è un ragazzo tecnicamente molto valido. Non ho problemi con nessuno, ma devono dimostrare a me e alla piazza di meritare di giocare nel Perugia. Io stesso lo devo dimostrare. Non basta più mettersi la maglietta gloriosa del Perugia. In Serie C bisogna andare a duemila. In questo momento non ci meritiamo che i tifosi riempiano lo stadio. Tozzuolo non so in che condizioni è, ma gioca: è un giocatore molto forte sull’uomo, l’ho visto migliorato. Deve fare quello che sa fare, non deve pensare al fatto di essere del luogo e se lui gioca come sa ci darà una mano”.
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