“Dilucolo”: l’arte si fa messaggio di pace e rinascita a Villa Fabri di Trevi

04.11.2025 12:28 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Fonte: Simona Trentini
“Dilucolo”: l’arte si fa messaggio di pace e rinascita a Villa Fabri di Trevi

Un successo di pubblico per la collettiva dedicata al tema dell’ulivo e della rigenerazione umana Presso Villa Fabri, nel bellissimo borgo di Trevi, si è inaugurata la mostra collettiva di arte contemporanea “Dilucolo”, unendo linguaggi, simboli e sensibilità differenti intorno a un tema universale: la rinascita dell’uomo attraverso la pace. Il curatore Salvo Seria, nel suo intervento, ha spiegato come il titolo della mostra nasca dal desiderio di rappresentare “le prime luci dell’alba”, l’inizio di un nuovo ciclo di rigenerazione. «Ci sono paure che paralizzano, e altre che ormai ci hanno abituati al dolore»- ha detto- «ma non possiamo camminare come sonnambuli verso l’autodistruzione: dobbiamo riconoscere il sentore di una possibile rinascita». Un invito a trasformare la paura in energia creativa, a trovare speranza anche nei momenti più oscuri. Isabella Burganti, assessore alla cultura del comune di Trevi, nel suo saluto istituzionale, ha sottolineato il valore simbolico dell’ulivo, “pianta che da sempre nutre e rappresenta la nostra identità territoriale”. Briganti ha ricordato inoltre come la mostra sia patrocinata dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio e dall’ Associazione Paesaggi Rurali di Interesse Storico, testimoni di un legame profondo tra arte, territorio e tradizione. «Il binomio olivo e pace è perfettamente calzante per questo luogo e per il nostro tessuto culturale», ha dichiarato, esprimendo riconoscenza per gli artisti che hanno scelto Trevi come spazio di dialogo e riflessione. Nel corso della serata inaugurale, il curatore ha poi ampliato la riflessione sul ruolo dell’arte come strumento di denuncia e consapevolezza. «L’artista non può tacere di fronte alla guerra», ha affermato, ricordando i conflitti in corso nel mondo. «La denuncia non deve generare assuefazione o paura paralizzante. Serve a riaccendere la luce di una possibile rigenerazione, quella che attende l’umanità sull’orlo del baratro». Attraverso pittura, fotografia, installazioni, scultura e performance, gli artisti coinvolti – Marco Cappellano, Lorella Pittavini, Luca Cerrao, Sergio Poddighe, Angelo Dottori, Vera Garofalo, Francesco Puija, Catia Mosconi, Pietro Ricci, Francesco Rondoni, Salvo Seria, Angelo Speziale, Roberto Sportellini e Federica Stagni – hanno restituito la complessità del tema, invitando il pubblico a un dialogo interiore e collettivo. La mostra “Dilucolo” resterà aperta al pubblico fino al 30 novembre 2025 presso Villa Fabri.