"La gara di Pontedera è un'altra tappa fondamentale per il Perugia, ma alla squadra chiedo di avere più coraggio"

01.11.2025 15:41 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
"La gara di Pontedera è un'altra tappa fondamentale per il Perugia, ma alla squadra chiedo di avere più coraggio"

Il tecnico del Perugia, Giovanni Tedesco, ha presentato la sfida di Pontedera-Perugia. Ecco le sue parole. "La partita di Pontedera ci può dare tanto, ma come tutte le cose bisogna andarle a prendere, nessuno ti regala nulla e alla squadra chiedo di avere più coraggio, siamo il Perugia, una buona squadra e dobbiamo andare a dimostrarlo. Conosco molto bene Menichini, ha grande esperienza. Il Pontedera è organizzato, ha corsa, gamba e in casa è avversario molto, molto difficile da affrontare. La Coppa mi ha dato indicazioni, ho avuto risposte positive e conoscenza su alcuni ragazzi che non conoscevo ma per domani ho le idee chiare su chi scenderà in campo e come affrontare la partita. In Coppa Italia è normale che se ti chiami Perugia l’eliminazione brucia sempre, ci tenevamo a proseguire il cammino in Coppa ma mi è servito per valutare tutti i giocatori. Il metro di giudizio è il campo, delle risposte le ho avute. La squadra è rimasta sempre in partita, ci sono stati momenti in cui abbiamo sofferto e altri in cui potevamo raddoppiare e vincere. La strada è giusta ma ora testa al campionato. Che è la cosa più importante e fondamentale ed ormai tutte le partite per la classifica sono determinanti, sono tutte finali come dice Riccardo. Dobbiamo essere bravi a pensarne una per volta. I nostri giocatori li vedo tutti i giorni e si allenano bene, con grande disponibilità, la strada è giusta ma bisogna dare qualcosina di più per andarci a prendere più fiducia, morale e autostima. Sono molto contento del gruppo, lavorano benissimo e mi mettono anche in difficoltà, ho più di undici titolari. Questi aspetti mi fanno ben sperare. A parte Dell’Orco e Matos il resto tutti disponibili. Abbiamo la fortuna di poterci allenare sul sintetico e siamo abituati, non deve essere un’alibi o una scusante, siamo pronti per questo tipo di partita. Quanto allo sforzo, la squadra sta molto bene, anche oggi abbiamo fatto un allenamento importante, c’è grande partecipazione e voglia, forse pure troppa, stai sempre lì a pensare di doverli gestire e invece loro sono andati, è una cosa importante. La prima cosa che ho cercato dal mio arrivo è stata di dare un’identità, a parte quando ci siamo messi a cinque con il Livorno per 5 minuti, abbiamo sempre giocato 4-4-2 o 4-3-3, poi lo puoi interpretare in base agli avversari. Ho molti giocatori con caratteristiche simili, Torrasi può fare la mezzala e il trequarti ma chi interpreta meglio il ruolo tra le linee è Manzari. Ma ho tantissime alternative, ci potrebbe giocare Kanoute e mettere Bacchin davanti. Ho avuto una risposta fantastica da Giardino che a Latina ha fatto una partita da giocatore vero. Ho alternative e questa è la cosa più bella, sono pronti anche con qualche acciacco, magari due mesi fa questa mentalità non c’era, ti danno messaggi e di volerci essere e per me è fondamentale. Joselito è un giocatore importante e di riferimento, solo che in questo momento gli ho preferito Bartolomei, più esperto, che ha lettura in fase di non possesso, e personalità. Ma Joselito è un patrimonio del club. Deve capire che ci sono zone di campo in cui deve giocare a due tocchi. Per me è più un play anche se a Latina ha fatto meglio da mezzala, ha grandi qualità ma deve capire quando tenere palla. Ma ha margini di crescita”.