Il Parco Santa Margherita di Perugia sarà intitolato a Monia Andreani

Su proposta del rettore Valerio De Cesaris, unanimemente accolta dai consessi dell’ateneo, lo stabile della Stranieri di prossima apertura presso il parco Santa Margherita verrà intitolato a Monia Andreani. La palazzina nota finora come “ex senologia” è in fase di ristrutturazione, dopo oltre dieci anni di inattività, e verrà destinata ad aule e servizi per gli studenti.
Anche in ragione della destinazione d’uso dell’immobile, il rettore De Cesaris ha proposto al Senato Accademico e al Consiglio d’Amministrazione dell’università di intitolarla alla memoria della docente dell’ateneo prematuramente scomparsa, la quale con straordinaria passione ha dedicato tutto il suo percorso umano e scientifico allo studio e all’impegno civile nell’ambito dell'etica sociale, della cura, dell’inclusione e dei diritti dei più fragili.
Allieva di Adriana Cavarero e Luigi Alfieri e profonda conoscitrice del pensiero di Michel Foucault, Andreani si è dedicata allo studio delle teorie della differenza, della vulnerabilità e della bioetica. La militanza in favore dei diritti delle donne e l’attenzione alla vita dei malati, dei disabili e dei soggetti reclusi, hanno avuto speciale riverbero nella sua attività accademica, ove il rigore scientifico unito allo speciale tratto umano hanno lasciato un segno speciale in tutti i suoi allievi.
“L’intitolazione del nuovo stabile dell’ateneo a Monia Andreani – ha dichiarato Valerio De Cesaris – è un tributo alla memoria e all’eredità di una studiosa che ha dedicato la sua vita all’educazione, alla cura e alla lotta per un mondo più giusto e inclusivo. È anche un segno per i nostri studenti, che trovano nell’insegnamento di Monia i motivi per coniugare passione per la cultura e impegno civile. Attraverso questo atto - ha aggiunto il rettore – il nostro Ateneo si impegna a promuovere e a incentivare gli studi in campi che riflettono quelli che sono stati gli ideali e le passioni di Monia Andreani, incoraggiando le nuove generazioni a seguire il suo esempio di integrità intellettuale e impegno civile. Crediamo, inoltre – ha concluso De Cesaris -, che avere un luogo fisico intitolato a Monia Andreani sia per la città di Perugia e per i perugini un incoraggiamento a costruire una città che sia davvero per tutti, accogliente e capace di prendersi cura delle persone più fragili”.