L'ANPVI (Associazione Nazionale Privi di vista e Ipovedenti) ha perso la propria sede: revocata l'assegnazione

29.09.2025 15:08 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
L'ANPVI (Associazione Nazionale Privi di vista e Ipovedenti) ha perso la propria sede: revocata l'assegnazione

Per l’Associazione Nazionale Privi di Vista e Ipovedenti di Perugia (ANPVI), la sede di Via Lucida 10 è stata tutto questo per oltre un decennio: un presidio sociale, un centro di relazioni, un ponte tra persone e istituzioni, un faro di speranza per chi troppo spesso si trova ai margini, rappresentando un sostegno sostanziale. Eppure, con la delibera di Giunta comunale n. 120/2025, il Comune di Perugia ha revocato l’assegnazione di quell’immobile. Una decisione che l’associazione ha definito ingiusta e immotivata, temendo che possa compromettere in modo “irreversibile” il suo ruolo di sostegno alla comunità, soprattutto senza alternativa alcuna nonostante i recenti investimenti effettuati nella struttura.

Davanti a un conflitto, che poteva essere ricomposto attraverso il dialogo istituzionale che non vi è stato, si è inserito il Difensore civico regionale, l’Avv. Fabrizio Schettini, che con senso di responsabilità ha offerto la sua mediazione, richiamandosi ai principi di buon andamento e trasparenza sanciti dalla Costituzione. La sua azione non voleva sostituirsi alle scelte amministrative, ma piuttosto aprire uno spazio di confronto, evitare un contenzioso, ricucire uno strappo che rischia di lacerare non solo un’associazione, ma un’intera rete di solidarietà .

Purtroppo, quel dialogo, non c’è stato nei confronti di una Amministrazione comunale sorda e muta. Il tentativo di mediazione non ha trovato accoglienza, e la proposta mediatrice del Difensore civico si è fermata davanti a un muro di silenzio o di “gomma”. Non è solo una questione di procedure o di atti amministrativi: è una ferita nella fiducia tra cittadini e delle istituzioni.

Oggi la comunità umbra guarda con preoccupazione a questa vicenda. Perché dietro ogni delibera ci sono persone, storie, mani che cercano sostegno. Dietro la sigla ANPVI ci sono uomini e donne che hanno trasformato una condizione di fragilità in un servizio alla collettività, collaborando persino con il Tribunale di Perugia nei programmi di messa alla prova e nelle attività socialmente utili.

Perchè inibire il lavoro di chi opera gratuitamente nel sociale? L’appello resta aperto: che il Comune di Perugia, i suoi responsabili e l’ANPVI possano ancora sedersi a un tavolo, con la forza del rispetto reciproco e la volontà di costruire soluzioni. “Perché la vera forza di una città non sta nei muri che divide, ma nei ponti che riesce ad alzare”.