Dal 10 al 18 ottobre la mostra "LIBERAmente" all'Entropia Galleria d'arte di Perugia

09.10.2025 11:04 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Dal 10 al 18 ottobre la mostra "LIBERAmente" all'Entropia Galleria d'arte di Perugia

Il prossimo 10 ottobre alle ore 18, in occasione della Giornata mondiale della sanità mentale, la Entropia Galleria d'Arte inaugurerà la mostra fotografica "LIBERAmente” di Antonello Rotondi, psichiatra e fotografo (aperta fino al 18 ottobre). Una testimonianza fotografica dell’Ospedale neuropsichiatrico provinciale S.Margherita di Perugia. Una occasione di ricordare quanto nella nostra città si è fatto a partire dalla metà degli anni ‘60, per la chiusura degli ospedali psichiatrici con la legge Basaglia del 1980. Interverranno psichiatri e psicoterapeuti che hanno vissuto questi anni di impegno sociale e culturale per portare testimonianze e discutere sull’oggi e il domani. L’Ospedale Psichiatrico di Perugia, situato nell’attuale Parco di Santa Margherita, ha una storia lunga e complessa che affonda le sue radici nel XIX secolo. La sua nascita risale al 1824, quando il cardinale Rivarola decise di trasformare l’antico monastero delle monache benedettine in una struttura per il ricovero dei malati di mente, allora assistiti in condizioni precarie. Da allora, l’ospedale ha attraversato numerose trasformazioni architettoniche, gestionali e sanitarie, cambiando più volte nome e ampliando progressivamente il suo complesso. Nel corso degli anni, l’ospedale si è sviluppato su un’area molto vasta, fino a raggiungere una superficie di 40 ettari, diventando una vera e propria cittadella chiusa e autosufficiente, con padiglioni separati per genere e patologia, laboratori, fattorie, un panificio, un cinema, una chiesa e persino un teatro. Le sue strutture erano immerse nel verde, in una valle appena fuori le mura cittadine, considerata ideale per la terapia del lavoro e la tranquillità. Tra il 1824 e il 1980 si susseguono quattro fasi costruttive, che vedono l’intervento di diversi ingegneri e architetti: prima Francesco Cellini, poi Pirro Pasta, e infine Guido Rimini. Ognuno ha contribuito a trasformare e ampliare l’ospedale, cercando di migliorare le condizioni di degenza e di separare i pazienti a seconda delle necessità. Tuttavia, nel tempo, emergono anche le criticità di un modello psichiatrico fondato sull’isolamento e la reclusione, spesso accompagnati da pratiche violente come l’uso della camicia di forza o dell’elettroshock. Negli anni ’60 e ’70 si fa strada una nuova visione della malattia mentale, più aperta alla società e ai diritti dei pazienti. Questo cambiamento culmina con l’approvazione della Legge 180 del 1978 (nota come Legge Basaglia), che decreta la chiusura degli ospedali psichiatrici in tutta Italia. A Perugia, la dismissione dell’ospedale avviene nel 1980. Dopo la chiusura, molti padiglioni restano per anni in stato di abbandono, ma gradualmente vengono recuperati e destinati a nuovi usi: scuole, sedi universitarie, centri linguistici, strutture sanitarie. Un esempio significativo è il padiglione Zurli, oggi sede dell’Hospice "La casa nel parco", che accoglie pazienti in cure palliative, trasformando un luogo di sofferenza in uno spazio dedicato alla dignità e alla qualità della vita. Nel 1996, l’intera area della Valle di Santa Margherita è stata dichiarata Parco Urbano, dotato di percorsi e aree attrezzate. Oggi, il parco è un importante spazio pubblico condiviso tra Comune, Provincia, Università e ASL. Gli edifici storici, pur restaurati e rifunzionalizzati, portano ancora impressa la memoria di un passato difficile, diventando simboli di riflessione e rinascita.