Sta per entrare in vigore il nuovo DPCM sino al 6 aprile: ecco quanto è previsto nella bozza

28.02.2021 05:47 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Sta per entrare in vigore il nuovo DPCM sino al 6 aprile: ecco quanto è previsto nella bozza

C'è attesa per il nuovo Dpcm che sarà in vigore sino al 6 aprile. La bozza del nuovo Dpcm mantiene l’impostazione del rigore, anche se dal 27 marzo sono previste riaperture, nel rispetto di specifici protocolli, di cinema e teatri, mentre sarà possibile andare al museo anche nei week end. Niente da fare invece per i ristoranti la sera, per le discoteche, lo sci. Stretta per i parrucchieri in zona rossa.

CINEMA E TEATRI E MUSEI A decorrere dal 27 marzo 2021 – in zona gialla – «gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche sono svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale», spiega la bozza del Dpcm. Sempre dal 27 accesso ai musei, su prenotazione, anche nel weekend .

CONFINI REGIONALI Il divieto di spostamento tra le Regioni è valido fino al 27 marzo ma potrebbe essere nuovamente prorogato con un decreto fino a dopo Pasqua. Permessa in zona gialla in ambito regionale la visita in una sola abitazione privata, una volta al giorno, fra le 5 del mattino e le 22. Possono spostarsi due persone più i figli minori di 14 anni. Fino al 6 aprile resta il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino. SCI ADDIO STAGIONE Restano chiusi gli impianti nei comprensori sciistici almeno fino al 6 aprile. Stagione finita.

FIERE, DISCOTECHE E SALE GIOCHI Restano sospesi gli eventi che implicano assembramenti in spazi chiusi o all’aperto, comprese le manifestazioni fieristiche e i congressi nonché le attività in sale da ballo e discoteche. Chiuse anche sale giochi scommesse e bingo.

CENTRI COMMERCIALI I centri commerciali restano chiusi nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione di alcuni negozi presenti all’interno: edicole, farmacie, parafarmacie, alimentari, librerie, prodotti agricoli e florovivaistici.

CURA DELLA PERSONA In zona rossa sono sospese le attività inerenti i servizi alla persona, ovvero restanno chiusi parrucchieri e barbieri a differenza del precedente provvedimento. TRASPORTI URBANI La capienza dei bus e delle metropolitane resta fissata al 50 per cento

SECONDE CASE È consentito recarsi nelle seconde abitazioni in zona gialla o arancione (anche fuori regione) solo al nucleo familiare e soltanto se la casa è disabitata. Non si può andare nella seconda casa con amici e parenti. Non è possibile spostarsi invece – a meno di urgenti e necessari motivi – se le abitazioni sono in zone rosse o arancione scuro. Sono vietati i viaggi per turismo.

PISCINE E PALESTRE Ancora lontana la possibilità di andare in palestra o in piscina. Vietati gli sport di contatto e di squadra. Consentita l’attività motoria individuale all’aperto come la camminata, la bici e la corsa. Se le cose dovessero migliorare si potrebbe pensare almeno a lezioni individuali o su prenotazioni. Agli agonisti è permesso di allenarsi.

RISTORANTI Niente cene al ristorante. Nonostante l’asse Salvini-Bonaccini al ristorante e bar in zona gialla si potrà andare solo di giorno. Si temono gli assembramenti fuori dai locali, che puntualmente avvengono anche a locali chiusi anche nel fine settimana. Dunque le regole per i ristoranti restano quelle in vigore: in zona gialla aperti fino alle 18 e fino alle 22 consentito l’asporto. A domicilio è consentito ad ogni ora. Asporto e domicilio sono consentiti nelle zone arancio e rosse.

SCUOLA La scuola resta in presenza per gli alunni dell’infanzia, delle elementari e delle medie mentre per quelli delle superiori la didattica è in presenza «almeno al 50% e fino ad un massimo del 75%». Nel testo si introduce un’ulteriore misura: «Al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa». Non si esclude che possano arrivare ulteriori provvedimenti restrittivi sulla didattica in presenza, in particolare nelle zone arancioni, e sull’utilizzo delle mascherine da parte dei bimbi tra i 6 e 11 anni.