Il pievese Stefano Selva e la tuderte Marta Nizzo i simboli dell'Italia in trionfo ai mondiali per trapiantati

25.08.2025 18:00 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Il pievese Stefano Selva e la tuderte Marta Nizzo i simboli dell'Italia in trionfo ai mondiali per trapiantati

La Sassonia è magica agli occhi delle donne e degli uomini della Nazionale Italiana Trapiantati, arrivati in fondo ai 25esimi World Transplant Games di Dresda, con un vero e proprio tesoro di medaglie: 60 podi complessivi 27 ori, 18 argenti e 15 bronzi. Più medaglie che atleti in gara, in pratica. Ancor meglio di quanto fatto a Perth 2023, quando gli ori furono 24 e i podi complessivi 49. “I giochi mondiali – ha sottolinato il presidente di ANED, promotore della Nazionale Italiana, Giuseppe Vanacore, - sono stati per i nostri atleti un trionfo di risultati straordinari, ma soprattutto un’opportunità per celebrare l’amicizia e la sana competizione tra atleti di tutto il mondo. L’evento ha onorato il valore universale della donazione e del trapianto e, cosa da non sottovalutare, ha richiamato un numero sempre maggiore di atleti provenienti da tutto il mondo, Italia compresa. La nostra speranza è che la squadra azzurra, già passata in soli due anni da 34 a 58 atleti, possa ampliarsi sempre di più, moltiplicando così le occasioni di riscatto e gioia per chi, dopo il trapianto, è tornato ad una nuova, entusiasmante, vita”. Nell’ultima giornata di gare a firmare l’ennesima impresa sportiva azzurra di questi giochi ci hanno pensato Roberto Esposito, Samantha Ciurluini, Stefano Selva, Roberto Cantoni, Angelo Panio e Guido Zavattini. Atleti con la A maiuscola, andati a podio nelle discipline olimpiche tradizionali: dal salto in lungo, alla marcia. Dai lanci, allo sprint. Oro per Esposito e Ciurluini, rispettivamente nel salto in lungo, categoria donatori, e nel lancio della palla, categoria 40-49. Due habitué del podio, in Sassonia, avendo conquistato complessivamente 3 ori il primo e due ori e un argento la seconda. Prime medaglie della manifestazione, invece, per Roberto Cantoni, atleta novarese, trapiantato di reni nel 1992, e che da allora non ha mai smesso di allenarsi, migliorare e soprattutto vivere. Per lui, nell’ultima giornata di gare, è arrivato un argento nel salto in alto, categoria 70-79, e un bronzo nel lungo. Un esempio di dedizione e costanza, che fa il paio con quello di Stefano Selva, atleta umbro di Città della Pieve che, dopo aver conquistato l’oro nel tiro con l’arco, ha vinto l’argento nella marcia di 5 chilometri, categoria 50-59. La stessa gara che ha regalato un bronzo nella categoria 60-69, ad Angelo Panio, originario di Matera e trapiantato di reni per ben due volte, ma soprattutto titolare dell’ultimo oro mondiale, conquistato a Perth nel 2023. Ultimo, non certo per importanza, il bronzo conquistato dall’emiliano Guido Zavattini nei 200 metri piani, categoria 60-69 anni. Ma i complimenti vanno anche all'altra atleta umbra, la tuderte Marta Nizzo, campionessa nel tennis. Gli atleti azzurri tornano dunque a casa, carichi di medaglie, ma soprattutto della consapevolezza che il trapianto è vita e che quella vita può essere vissuta al massimo.