Vivere e lavorare a Perugia con il Grifo nel cuore: il sogno realizzato di Stefano, da Napoli all'Umbria

16.04.2020 19:31 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Vivere e lavorare a Perugia con il Grifo nel cuore: il sogno realizzato di Stefano, da Napoli all'Umbria

Al cuor non si comanda, soprattutto quando si tratta della propria squadra di calcio. Si fanno molti sacrifici economici e di tempo sia per andare a vedere le partite in casa ma soprattutto in trasferta. Ci sono poi anche quelle persone che ogni partita è una trasferta, in quanto la propria squadra si trova a molti km di distanza. Come Stefano Russo, che prima di realizzare il suo sogno di trasferirsi e lavorare a Perugia, abitava a Cercola, a soli 10 km da Napoli e tutte le settimane partiva dalla cittadina campana per raggiunge il capoluogo umbro per sostenere il Grifo.

Era settembre del 1998 quando Stefano si innamorò del Perugia .
Ogni domenica andava a casa di suo zio per vedere le partite in diretta della serie A.
La maggior parte dei suoi amici e parenti tifa Napoli e, sapendo come sono attaccate le persone campane al calcio, per Stefano sarebbe stato piu facile tifare anche lui per la squadra partenopea..
Invece no. Stefano scelse il Perugia: il Perugia di Gaucci con Nakata, Rapajc, Mazzantini e Matrecano.
Quello che subito lo colpì era il fatto che quella squadra , considerata di provincia, giocava e lottava con CORAGGIO SACRIFICIO E UMILTÀ e non per la salvezza ma per grandi traguardi .
Per questo Stefano si rispecchiò molto in quella squadra, tanto che iniziò a seguirla sempre piu appassionatamente.
Una delle giornate più importanti per lui fu Perugia - Napoli del 2 dicembre 2006 dove il grifo cacciò quei valori sopra citati e pur essendo molto più debole degli avversari, riuscì tuttavia a vincere per 1-0 con gol di Cellini. Quella partita gli diede una soddisfazione immensa non solo per la vittoria ma perche vista in tv a casa con tutti i suoi parenti dove lui, a detta loro, tifava la squadra sbagliata .
Arrivarono poi i momenti di gloria con il gol di Calori e l'Europa, ma anche quelli di desolazione con la retrocessione fino al fallimento.
Ma questo non demoralizzò Stefano, anzi gli diede una carica in più per continuare a tifarla.
Vedere la propria squadra in tv iniziò a pesare a Stefano inquanto l’attaccamento ai colori biancorossi divenne sempre piu forte e allora decise che era arrivato il momento di fare il grande passo, la sua prima trasferta: Juve stabia – Perugia, campionato di c1
Era un caldo atroce quel giorno, ma per Stefano l unica cosa che contava era finalmente vedere giocare il suo Perugia dal vivo e poterlo incitare insieme a tutti gli altri tifosi… Aspettava quella partita da inizio stagione e fu come aver ricevuto il battesimo dal grifo.
All’entrata durante il riscaldamento, lo stadio era ancora vuoto, come sottofondo The eyes of Tiger (la colonna sonora di rocky) che ampliava ancora più l euforia del momento.
Quel giorno i tifosi furono pochi, ma l’attaccamento alla squadra , i cori e le bandiere, suscitarono in lui delle emozioni grandi. Non gli sembrava vero essere finalmente li.

Mentre la prima partita al Curi fu Perugia - Lecce nel settembre 2013.
Anche quel giorno fu ricco di sensazioni: il viaggio per arrivare a Perugia sembrò non finire mai..poi l’arrivo, vedere e conoscere di persona tifosi con cui aveva contatti via social , l’adrenalina e l’emozione di entrare nella Nord, la curva sempre sognata e voluta fortemente.
Per lui sembrò di stare in un’altra dimensione: cori, fumogeni, tifo, bandiere...il sogno tanto atteso si trasformò in realtà.
Stefano seguì con orgoglio, curiosità e soddisfazione tutta la preparazione prima della partita nei minimi dettagli: dal riscaldamento in campo, al tifo dei perugini. Per poi entrare nel pieno della partita e lui si sentì parte integrante dello spettacolo che offrì la curva.
Nemmeno la pioggia incessante che durò per tutta la partita, fece sminuire quella giornata da incorniciare, finita con la vittoria per 2-0 con gol di Nicco ed Eusepi.
Ma a prescindere dal risultato, Stefano finalmente potè raccontare orgoglioso di aver assistito alla partita della sua squadra .

In quella stagione magica vide molte partite allo stadio fino ad arrivare al famoso 4 maggio 2014 , una gioia immensa lunga 9 anni che nemmeno lui stesso immaginò mai di poter vivere .
L'invasione di campo, l'abbraccio al suo idolo KOPRIVEC (per lui il più grande di sempre), la scarpa tolta al secondo portiere Stillo mentre stava sulla traversa (poi donata al museo nel 2016), fino alla festa su in centro. Finalmente si ritorna in B .
Una delle tante pazzie che Stefano fece per il Perugia fu la trasferta a Bari .
Un mese prima fu operato all'osso sacro , ma la voglia di esserci era troppo forte e, nonostante avesse ancora i postumi dell’intervento, con la scusa di andare a vedere la partita da un suo amico, all’insaputa della mamma , andò a bari.
Tra le tante trasferte, ne vanno ricordate alcune in cui Stefano, da solo , partì con la sua macchina raggiungendo Cosenza, Foggia e Lecce solo per sostenere i suoi amati colori biancorossi.
Quest’anno in particolare, va citata NAPOLI – PERUGIA in coppa Italia .
Per lui questa partita rappresenta la sfida delle sfide e la sua storia, e nonostante l’immeritata sconfitta , fu un motivo in più per essere orgoglioso della sua squadra e delle sue scelte di vita..

Tante partite e trasferte fatte nel corso degli anni, partendo da Cercola e raggiungendo tutti i luoghi dell’Italia, passando anche per la trasferta in coppa a Milano contro il Milan .
Un premio per chi c'era sempre stato negli anni bui ma soprattutto un altro appuntamento importantissimo , fino ad arrivare a questa estate all’amichevole con la Roma.
Proprio in quell’occasione ci fu la svolta della sua vita: gli fu proposto un lavoro a Perugia e Stefano non ci pensò due volte , accettò subito e si trasferì nel capoluogo umbro.
Questa fu un’occasione da non perdere in quanto poteva abbinare il lavoro con la sua grande passione per il Grifo, evitando così di fare molti km ogni settimana..
Tutto questo perche lui è molto amante non solo del Perugia, ma anche della città di Perugia e degli stessi perugini che lo hanno sempre accolto con affetto..
Infatti Stefano, ragazzo molto educato e rispettoso, gode di un buon rapporto con molte persone dello Stadio ed è molto stimato proprio per le sue qualità, la grinta , la passione e per tutti i sacrifici fatti per seguire il Grifo.
Partecipa a tutte le iniziative fatte dai vari tifosi , gruppi e club biancorossi.
Un’ enorme soddisfazione per lui arrivò nel dicembre 2015 al Natale biancorosso dove fu premiato con la targa per la vicinanza al grifo come tifoso fuori regione .
Per lui fu come vincere il pallone d'oro dei tifosi e quel premio meritato non fu un punto di arrivo ma una spinta in piu per continuare a fare la cosa che piu ama nella vita: esserci sempre al fianco del Perugia.

VIVERE E LAVORARE NEL CAPOLUOGO UMBRO, TIFARE PER IL GRIFO: quello che ha sempre desiderato, finalmente si è avverato.

Se vedi in curva un ragazzo con la maglia del Perugia a petto in fuori come dimostrare l’orgoglio per quella maglia indossata, sciarpa al collo, sguardo concentrato e grintoso, mani tese al cielo cantando per 90 minuti e oltre…e nonostante i risultati, esserci sempre, con lo stesso amore, la stessa passione e la stessa determinazione.. questo è Stefano Russo.
Il calcio e soprattutto il Perugia hanno bisogno di persone come lui, con una passione incondizionata, vera e senza limiti SOLO ed esclusivamente per il PERUGIA.