Suicidio a Capanne di una trentenne: le istituzioni manifestano il dolore della tragedia

“Siamo profondamente addolorati e scossi da quanto accaduto. Ogni volta che una vita si spegne dietro le mura di un istituto penitenziario sentiamo il peso di una sconfitta collettiva. Non possiamo nemmeno immaginare quanto grande fosse il dolore che ha portato questa giovane donna a togliersi la vita, e siamo sconvolti di fronte a questa tragedia che lascia senza parole”. Questo è quanto sottolineato dalla presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, e dall’assessore al Welfare, Fabio Barcaioli, dopo la notizia della morte di una detenuta di 30 anni nella Casa Circondariale di Perugia, avvenuta nella mattinata di oggi.
E ancora: “La vicenda ricorda in maniera feroce quanto il tema delle carceri non possa più essere rinviato né trattato come un argomento secondario. Dietro le sbarre ci sono persone che vivono fragilità profonde, spesso aggravate dall’isolamento e dalla mancanza di strumenti di sostegno adeguati. - continuano Proietti e Barcaioli - La notizia del Ministero della Giustizia che rende operativo il nuovo Provveditorato per Umbria e Marche con sede a Perugia è un passaggio che attendevamo da tempo e che può segnare una svolta nella gestione del sistema penitenziario, bisogna però nominare al più presto il provveditore per far si’ che l’ufficio sia nelle condizioni di operare.
Occuparsi delle carceri umbre è una questione morale oltre che giuridica, che riguarda la dignità delle persone. È urgente affrontare il sovraffollamento, rafforzare il personale, garantire percorsi formativi e porre un’attenzione reale alla salute mentale. Non può essere solo sorvegliare e punire, serve garantire percorsi di reinserimento, supporto psicologico e sostegno alla salute mentale di ogni detenuta e di ogni detenuto. Servono strumenti efficaci per tutelare chi è più fragile, prevenire il dolore che può portare a tragedie come quella di questa giovane donna e offrire opportunità reali di recupero”.
“Ci impegneremo con determinazione per migliorare le condizioni della comunità carceraria, portando con forza all’attenzione nazionale le richieste dei detenuti e dei lavoratori che ogni giorno operano in contesti difficili - concludono la Presidente e l’Assessore - Oggi quelle condizioni non sono garantite e questo è un limite che non può più essere ignorato”.