Presentato il telo d'artista di Mimmo Paladino che accompagnerà i lavori a Palazzo Baldeschi

13.06.2025 17:36 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Presentato il telo d'artista di Mimmo Paladino che accompagnerà i lavori a Palazzo Baldeschi

Si è tenuta alla Sala delle Colonne la presentazione del telo d’artista realizzato da Mimmo Paladino, che accompagnerà i lavori di manutenzione straordinaria in corso su Palazzo Baldeschi. L’iniziativa si inserisce nel contesto degli interventi di straordinaria manutenzione, al fine di mettere in sicurezza l’importante patrimonio artistico presente al suo interno. In particolare, il progetto, diretto dall’architetto Carlo Salucci, prevede il rifacimento della guaina impermeabilizzante e del relativo manto di copertura del tetto, la sistemazione della terrazza che si affaccia su Piazza della Repubblica, il restauro della facciata su Corso Vannucci e Piazza della Repubblica, il restauro del portone ligneo e del portale lapideo della facciata. L’intervento è stato concepito, quindi, non solo per la messa in sicurezza, ma per ridare nuova luce all’edificio, rispettandone l’identità storica e architettonica, e approfittando dell’allestimento dei ponteggi per agire in maniera integrata su più elementi. Mimmo Paladino, tra i più autorevoli esponenti della Transavanguardia italiana, ha mandato un video messaggio per raccontare la genesi dell’opera, concepita appositamente per la città di Perugia. Intitolata “Concerto in piazza”, sarà installata sulla facciata dell’edificio per tutta la durata del cantiere – stimata in circa 8-9 mesi – trasformando il momento dei lavori in un’occasione di dialogo tra arte, architettura e spazio pubblico. L’opera del maestro Paladino, una delle installazioni contemporanee più grandi mai realizzate al mondo, rivestirà il cantiere su Palazzo Baldeschi, grazie ad una iniziativa che vede la collaborazione tra la Fondazione Perugia, il Comune di Perugia e i Musei Nazionali dell’Umbria. Con i suoi oltre 600 metri quadrati di superficie, il monumentale telo si inserisce all’interno di un palinsesto di progetti che vedranno coinvolto l’artista nella realizzazione di altri interventi pubblici nella città e di una grande mostra antologica presso la Galleria Nazionale dell’Umbria e alla Rocca Albornoziana di Spoleto nell’autunno 2025. Grazie a questa sinergia tra istituzioni, Perugia si presenta sul palcoscenico culturale contemporaneo come una delle città più all’avanguardia, capace di cogliere le migliori opportunità per proiettare la sua identità storica in un contesto che propone e sa leggere i segni del presente. Mimmo Paladino, autore di opere presenti nelle collezioni dei più prestigiosi musei internazionali (dal Metropolitan Museum di New York, alla Nationalgalerie di Berlino, dalla National Scottish Gallery di Edimburgo alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e al Castello di Rivoli) ha interpretato l’invito della città di Perugia lavorando su icone che richiamano il paesaggio e l’identità del territorio, distribuite su una superficie festosa, che allude alle numerose manifestazioni che animano le comunità umbre nel corso dell’anno. Circondati da festoni multicolori che evocano le insegne collocate a decorazione di piazze e palazzi storici durante le cerimonie pubbliche, si riconoscono il profilo del grifo, porzioni di borghi antichi in cui si alternano pievi e case medievali, croci e volti che incorniciano una trifora di Palazzo dei Priori e l’immagine della Fontana Maggiore, scelti come simboli di Corso Vannucci, su cui si affaccia l’opera. Il titolo Concerto in piazza è un omaggio alla comunità di Perugia, che si ritrova ancora oggi, dopo secoli, a celebrare i momenti più importanti della propria storia animando lo spazio pubblico con musica ed avvenimenti capaci di coinvolgere tutti i cittadini e i visitatori. Con il suo segno, da sempre interessato a rielaborare le culture archetipiche italiane, Paladino ha saputo interpretare l’anima più profonda della città, che sa esprimere il proprio spirito positivo e accogliente nelle manifestazioni collettive, da Umbria Jazz alle festività religiose per il patrono San Costanzo. Alla presentazione hanno partecipato Alcide Casini, Presidente della Fondazione Perugia, la Sindaca Vittoria Ferdinandi e il Direttore dei Musei Nazionali dell’Umbria, Costantino D’Orazio. L’artista Mimmo Paladino è intervenuto in collegamento, condividendo il significato dell’opera, che nasce come omaggio visivo e simbolico alla città di Perugia e alla sua comunità. “I lavori di manutenzione straordinaria su Palazzo Baldeschi – ha dichiarato Alcide Casini – sono un’occasione preziosa per valorizzare il nostro patrimonio in modo innovativo. Abbiamo voluto che questo momento fosse anche un’opportunità di bellezza e partecipazione. Il telo d’artista di Paladino non è solo una copertura funzionale, ma un gesto culturale forte, un segnale di apertura al contemporaneo e un invito a vivere l’arte nella quotidianità. Un grazie sentito all’artista per aver saputo interpretare così profondamente lo spirito di Perugia.” «Quello che abbiamo presentato oggi – ha dichiarato la Sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi – rappresenta in modo chiaro la visione della nostra città: una Perugia che guarda avanti, che crede nella cultura come leva strategica per lo sviluppo urbano, sociale ed economico. La cultura non è solo un patrimonio da custodire, ma una risorsa viva, capace di generare innovazione, bellezza e coesione. Tutto questo è possibile grazie a una rete solida e virtuosa di relazioni tra l’amministrazione comunale e le istituzioni del territorio, come la Fondazione Perugia e la Galleria Nazionale dell’Umbria. È attraverso un dialogo costante e una collaborazione autentica che possiamo costruire progetti innovativi, capaci di connettere Perugia alle migliori esperienze internazionali e di renderla protagonista di un nuovo modello di città, in cui cultura e partecipazione sono al centro della visione politica e amministrativa. L’intervento di Mimmo Paladino, con la forza evocativa della sua arte, offre uno sguardo rinnovato sulle radici e sull’identità profonda di Perugia, un’opera capace di intrecciare memoria e contemporaneità, riportando l’arte al centro dello spazio urbano. In questa occasione, siamo lieti di anticipare anche un'importante novità: tra le iniziative promosse dall’amministrazione per rendere il centro storico sempre più vivo e attrattivo, annunciamo in collaborazione con la Galleria Nazionale dell’Umbria, che Mimmo Paladino firmerà il progetto delle luminarie d’artista, che illumineranno le prossime festività natalizie. Un intervento inedito per la città, che si integrerà con le altre attività che saranno selezionate dall’amministrazione comunale attraverso il bando per il Natale in centro storico, di prossima pubblicazione.” “Ringrazio la Fondazione Perugia e il Comune di Perugia – ha aggiunto Costantino D’Orazio Direttore dei Musei Nazionali dell’Umbria - , per aver accolto la proposta del maestro Mimmo Paladino. Il fatto che il protagonista di una mostra presso la Galleria Nazionale dell’Umbria abbia l’opportunità di lavorare nella città, caratterizzando con le sue opere lo spazio pubblico è un segno di grande coesione tra le istituzioni culturali di Perugia e risponde perfettamente alla missione dei musei nazionali, sempre più aperti alle comunità cittadine e alle collaborazioni che portano l’arte all’esterno dei luoghi della cultura, contaminando la vita quotidiana delle persone.” Martedì 17 giugno a Palazzo Baldeschi sarà inaugurata la mostra EXTRA segni antichi visioni contemporanee. In questa occasione le pergamene medievali della Collezione Albertini, recente e importantissimo acquisto di Fondazione Perugia, verranno messe in dialogo con opere d'arte contemporanea. Nel percorso espositivo, dove sono presenti 18 fra i più grandi artisti contemporanei, importante spazio è stato riservato proprio a Mimmo Paladino con la splendida parete dedicata alle Lacrimose. 13 grandi fogli che compongono una sorta di affresco contemporaneo e riportano la visione dell'artista a un rapporto che potremmo definire musicale in cui ciò che si vede è anche in parte ciò che si legge nella scritta, idealmente ricomposta come una preghiera interrotta, una singhiozzante laude medievale. MIMMO PALADINO Mimmo Paladino (Domenico Paladino, Paduli, 18 dicembre 1948), è tra i principali esponenti della Transavanguardia, movimento fondato da Achille Bonito Oliva nel 1980, che individua un ritorno alla pittura dopo le varie correnti concettuali sviluppatesi negli anni Settanta. Mimmo Paladino passa la sua infanzia a Napoli e, grazie allo zio pittore, si appassiona sin da piccolo all'arte. Già nel 1964, visitando la Biennale di Venezia, resta segnato dalla visione degli artisti Pop americani e poco dopo, partendo dal clima comune del “concettuale”, inizia la sua prima fase di attività dedicata principalmente alla fotografia. La prima personale si tiene a Caserta, nel 1969. Tuttavia, le eccezionali doti di disegnatore non rimangono a lungo celate: nella seconda metà degli anni '70 riscopre la pittura e recupera il colore sia nella sua valenza espressiva sia nella matericità del pigmento. Immagini astratte si susseguono su grandi tele dai forti valori timbrici, spazialmente definite da strutture geometriche che attraggono l'osservatore. Tra il 1978 e il 1980 vive un periodo di transizione tra il concettuale e l'arte figurativa: le opere di questa fase sono in prevalenza dipinti monocromatici in colori primari ai quali unisce elementi geometrici e oggetti di recupero. Paladino intraprende così percorsi linguistici sorprendenti, sperimentando le diverse tecniche tradizionali: dal disegno alla pittura, alla scultura, al mosaico, all'incisione, fino all'immagine filmica. Dal 1985 si cimenta, inoltre, con grandi sculture in bronzo e con installazioni saggiando così la contaminazione tra diverse forme espressive. Celebre l'installazione in Piazza del Plebiscito di una gigantesca montagna di sale nel 1990. Alla fine degli anni '90 Paladino realizza diversi altri cicli pittorici, nei quali si rende evidente l'aspetto più problematico della sua ricerca: la geometria, la frammentarietà, la molteplicità e l'accumulazione dei segni, insieme a improvvise cesure e cambi di registro, che costituiscono alcuni fili conduttori del suo operato. Nel 1982 partecipa alla Biennale di Sidney, allo Zeitgeist di Berlino, a Documenta 7 di Kassel ed è del 1985 la sua prima retrospettiva al Lenbachhaus di Monaco. Nel 2015 partecipa alla Biennale di Venezia, Padiglione Italia, con uno spazio a lui dedicato.