Il sindaco Romizi e l'assessore comunale Merli sono tornati a commentare i fatti di venerdì sera nel centro di Perugia e a Fontivegge

28.05.2020 11:00 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Il sindaco Romizi e l'assessore comunale Merli sono tornati a commentare i fatti di venerdì sera nel centro di Perugia e a Fontivegge

CONSIGLIO COMUNALE PERUGIA/ EVENTI VERIFICATISI NELLA NOTTE TRA IL 22 ED IL 23 MAGGIO: INTERROGAZIONE DEI CONSIGLIERI TIZI E MORBELLO (M5S) E RISPOSTA DEL SINDACO E DELL’ASSESSORE MERLI

Francesca Tizi, nell’illustrare l’atto, ha riferito che nella notte tra venerdì 22 e sabato 23 maggio 2020 nelle vie del centro storico, cosi come nel quartiere di Fontivegge, si sono verificati rilevanti assembramenti di persone che, incuranti della possibilità di contagio, spesso in assenza di dispositivi di protezione personale, sono addirittura giunte alle mani.

In ragione di ciò, il Sindaco ha emesso nella giornata di sabato 23 maggio 2020 l'ordinanza con cui si ordina la chiusura di pubblici esercizi nei giorni di venerdì, sabato, domenica prefestivi e festivi dalle ore 21.00 alle ore 06:00 del giorno successivo nel centro storico e nel quartiere di Fontivegge, oltre ad altri provvedimenti sulla somministrazione e sull’obbligo dell’uso di mascherine.

Secondo i relatori la soluzione scelta dall’Amministrazione non appare adeguata anche perché riferita ad un evento largamente prevedibile.

Considerato che tra i soggetti presenti in quella data nel centro storico e nella zona di Fontivegge potrebbero esserci persone positive al COYID -19, le consigliere interrogano l’Amministrazione per sapere:

1)se nella notte tra venerdì 22 e sabato 23 maggio 2020 vi siano state e nel caso quante siano state le chiamate inoltrate dai cittadini alla centrale della Polizia locale-

2) le motivazioni per cui non sono stati preventivamente previsti nelle "tipiche e conosciute” zone della movida perugina presidi di controlli miranti ad evitare assembramenti;

3) come sia possibile che un importante assembramento sia avvenuto proprio in Piazza Danti e a pochi metri da uno dei pochi presidi fissi cittadini della Polizia locale senza che il personale preposto intervenisse per evitarne la continuazione.

4) come si ritiene di intervenire ove in futuro in zone diverse da quelle indicate nell'ordinanza sindacale n. 641 del 23 maggio 2020 si verificassero analoghe situazioni di assembramento;

5) cosa si pensa di fare per ridurre l'inevitabile perdita economica che gli esercizi commerciali cui si riferisce la citata ordinanza n. 641 subiranno. a prescindere da una diretta responsabilità nella vicenda;

6) quali misure siano state predisposte per un richiamo con urgenza ad un tampone volontario mirante ad escludere la positività al covid-l9 delle persone che nella notte tra venerdi 22 e sabato 23 maggio stazionavano nelle zone di assembramento.

Ai quesiti ha risposto innanzitutto l’assessore Merli.

Prima di entrare nel merito delle risposte, quest’ultimo ha ritenuto necessario fare alcune precisazioni. Durante la fase del lockdown i nostri concittadini hanno avuto un comportamento eccellente rispettando meticolosamente le stringenti norme di isolamento sociale. Con immenso piacere abbiamo, tutti, constatato che forse la categoria più virtuosa è stata proprio quella dei giovani, che in questi difficili momenti si sono privati di tutte le loro attività (studio, sport, attività sociali e affettività). Grazie a questo comportamento oggi la nostra regione sta andando verso il dato di contagio zero, a questo proposito basta constatare che il nostro comune aveva raggiunto oltre 330 contagi, mentre ad oggi ne constatiamo solo due. Proprio per questo, sicuramente, nessuno poteva aspettarsi o prevedere ciò che tutti noi abbiamo visto nella notte tra venerdì e sabato scorso. Vero è che dal 18 maggio tutti conoscevamo l’opportunità di tornare a goderci la nostra libertà, ma è altrettanto vero che tutti noi sapevamo che non si trattava di una piena libertà, che permanevano misure restrittive quali la mascherina, il distanziamento sociale e il divieto di assembramento.

“Ho sempre compreso, da genitore di un adolescente, il grande sacrificio che questi giovani hanno compiuto in questo lungo periodo, ma tutti sapevano benissimo quali erano le misure imposte dalle norme dopo il 18 di maggio. Quanto accaduto l’altra notte lascia noi tutti non solo stupiti ma anche amareggiati: il comportamento irresponsabile di un numero ristretto di ragazzi, unito alla superficialità e poca attenzione di alcuni esercenti, ha generato una miscela incomprensibile che non poteva essere certo preventivata. Peraltro nei giorni precedenti, vista la fine del lockdown, abbiamo costantemente monitorato l’intera città verificando sì la presenza di molti giovani, ma nulla lasciava presagire l’episodio di venerdì notte”.

Detto ciò, per rispondere all’interrogazione Merli ha comunicato che da una verifica effettuata non è pervenuta alcuna segnalazione da parte dei cittadini o da parte di esercenti alla centrale operativa della nostra Polizia Locale circa episodi di assembramenti. Relativamente alla seconda domanda si ritiene di aver esaustivamente esposto i motivi nella premessa (imprevedibilità dell’evento). Si aggiunge però che le forze dell’ordine e la polizia locale, proprio in questi giorni, sono state impegnate in importanti azioni di contrasto alla criminalità sul territorio che si è particolarmente riaccesa per la fine del lockdown.

In merito al terzo punto si precisa che il posto di guardia della Polizia Locale, in quell’orario è presidiato da un unico agente con funzione di guardia al Palazzo Municipale, il quale da storica disposizione non può essere adibito a servizi esterni né abbandonare la guardiania. A tal fine è necessario segnalare che nessuna persona si è presentata al corpo di guardia per denunciare gli episodi di assembramento sopradetti.

In merito al punto 4, si comunica che già nel tavolo per l’ordine pubblico e la sicurezza tenutosi lunedì scorso si è avanzata l’ipotesi di una modifica dell’Ordinanza in merito alle restrizioni sugli orari. Ciò avverrà dopo il monitoraggio del centro storico in questi giorni e prevederà l’impiego delle forze dell’ordine per il controllo delle piazze, il supporto alla cittadinanza da parte della protezione civile la responsabilizzazione degli esercenti e azioni mirate alla sensibilizzazione dei cittadini.

Rispetto al punto cinque, come evidenziato nelle premesse dell’interrogazione, il sindaco ha la responsabilità della salute e della sicurezza pubblica dei propri cittadini, ma è anche vero che ha la funzione di tutelare tutte le attività del territorio. Proprio per questo l’ordinanza sindacale, sebbene abbia generato una restrizione di esercizio delle attività, in concreto ha avuto la finalità di evitare peggiori conseguenze; consentire situazioni come quelle di venerdì potrebbe generare nel tempo l’accendersi di nuovi focolai ed un brusco ritorno a fasi di chiusura per lungo tempo determinando conseguenze devastanti sotto il profilo economico per tutte le imprese di tutto il nostro territorio. In merito all’ultimo punto, come noto, abbiamo attivato un’imponente fase di monitoraggio sanitario (test molecolare) già prenotabile da ieri per tutte le persone presenti a quell’increscioso episodio di piazza.

Il Sindaco Andrea Romizi, intervenendo sul tema, ha evidenziato che l’amministrazione comunale si è sempre messa al servizio, collaborando al meglio e in sinergia con tutti gli organi preposti alla gestione dell’emergenza sanitaria. I fatti di venerdì scorso hanno allarmato, anche perché preceduti da un altro episodio avvenuto in un locale ai confini con la città di Perugia, ovvero una rissa con lesioni gravi; quindi era necessario, afferma Romizi, “mandarci un messaggio. Fermiamoci un secondo a riflettere su come stiamo ripartendo, perché non lo stiamo facendo con il passo giusto. La nostra ordinanza non si proponeva solo di tutelare il bene primario della salute pubblica, ma aveva come obiettivo quello di tutelare anche una ripartenza di tante attività economiche e commerciali che già hanno difficoltà a poter orientarsi e proiettarsi in quelli che saranno i futuri scenari. Noi non possiamo permetterci di vanificare quanto fatto e di rifermare la nostra economia”. Il Sindaco ha poi riferito che quello della movida è un fenomeno che si è visto in tante città d’Italia, e probabilmente bisognava prevederlo e regolamentarlo con linee apposite e dedicate. “Proprio perché siamo consapevoli della difficoltà che affrontano tante attività economiche – continua il Sindaco - da subito ci siamo messi nelle condizioni di lavorare affinché anche i termini dell’ordinanza potessero essere modificati cammin facendo, perché l’ordinanza è uno strumento che ha una sua flessibilità, rispondendo a quelle che sono situazioni che possono anche modificarsi nel tempo; da subito abbiamo avuto interlocuzioni con associazioni di categoria, con le quali abbiamo concordato delle linee di intervento, e abbiamo verificato una disponibilità da parte di tutti gli attori presenti ai tavoli a metterci in condizioni di operare con livelli di sicurezza superiori, coinvolgendo anche il sistema della protezione civile”. Oggi ci sarà un aggiornamento, programmato, del tavolo in prefettura, e proprio in quella sede l’amministrazione comunale intende, insieme al prefetto e a tutte le altre autorità, rivedere i contorni e i termini di questa ordinanza, con il presupposto che ognuno senta forte una rinnovata responsabilità nel gestire queste prossime settimane. Per quanto riguarda il tema dei tamponi, il sindaco riferisce che prontamente, da subito, il vice Sindaco Tuteri si è accordato con l’assessore regionale Coletto e con le autorità sanitarie per attivare tutte le procedure consone al caso.

Sempre sulla questione tamponi, il vice sindaco Gianluca Tuteri ha confermato che dopo i fatti del venerdì notte è stata avviata una immediata interlocuzione con tutti i soggetti competenti (asl, Regione, Prefettura, Questura) per approntare quanto necessario. Va precisato che nessun ritardo, come invece denunciato da Tizi, si è verificato visto che i tamponi per loro natura non possono essere effettuati prima che siano trascorse 48 ore dal possibile contagio.

Per quanto riguarda le frecce tricolore, il sindaco riferisce che le forze dell’ordine, tra cui anche la polizia municipale, hanno presidiato la situazione, distribuendo anche dispositivi di sicurezza a chi non ne era fornito. Il sindaco si trovava come per altre cerimonie, come tutte le autorità civili, sotto la propria sede istituzionale, con la fascia tricolore in segno di riguardo. L’evento non era organizzato dal Comune di Perugia, né da nessun altro comune, e il Sindaco riferisce di comprendere politicamente che l’iniziativa sia potuta andare a interferire con quanto accaduto venerdì, ma che si debba ricondurre tutti i fatti oggetto di discussione, nella corretta cornice, la più veritiera possibile.