Il più bel compleanno: la Libertas Orvieto festeggia i 60 anni di vita
Sessant’anni e non sentirli festeggiati allegramente sabato scorso. Le 60 primavere appartengono alla Libertas Orvieto, società leader nell’Atletica Leggera fra le più attive in campo regionale e significative propaggini in quello nazionale. Tra coloro che possono vantare “io c’ero” Carlo Moscatelli è quello più rappresentativo per il forte contributo quale persona fisica e dirigente mai venuti meno. A Carlo fa piacere ricordare il nome, Libertas, mai modificato fino a oggi: “ Portare ancora quel nome rappresenta motivo di indipendenza. Nella nostra storia non siamo mai scesi a compromessi o, meglio, non ne abbiamo mai sentito o avuto necessità di farlo” Moscatelli, con i fratelli Claudio (RIP) e Marco, è da sempre punto di riferimento dello sport cittadino. Prof. di Educazione Fisica (Scienze Motorie) adesso in pensione, ha svolto principalmente attività professionale nella Capitale: “Mi è servito molto per le possibilità di apprendere e confrontarmi con grossi nomi dell’atletica e altri sport. Una per tutte, Paola Pigni, grande firma dell’atletica nazionale. Al tempo stesso, però, l’impegno romano ma ha tolto tempo prezioso da dedicare all’atletica locale. E’ un grosso rimpianto. Essendo le nostre radici molto buone lavorando in loco, occasioni per scoprire qualche talento non sarebbero mancate”. E’ diventato Dirigente con cognizione di causa. Nel senso che, prima di passare dall’altra parte della scrivania, ha praticato atletica fin da bambino, ha fatto calcio divenendo poi arbitro e raggiungere il top a livello regionale (miglior arbitro umbro della stagione 1978/79) , prosegue a insegnare atletica, è stato per molti anni alla presidenza della Libertas, per 12 anni Presidente della FIDAL Regionale, adesso è direttore tecnico della Libertas Orvieto. Tutto ebbe inizio con la frequentazione della prima sede della Libertas Orvieto a Piazza San Giovenale nell’ex palestra della Gioventù Italiana poi trasformata in struttura per la ristorazione. A tenere le fila dell’organizzazione c’era Filippo Murolo, persona garbata, toni sempre misurati, abituato a usare le buone maniere per raggiungere gli obiettivi prefissati. In più, eccellente ragioniere nel far quadrare i conti, forse, il punto più essenziale a garantire la longevità al club. Che, al tempo, racconta Carlo, era centro federale Olimpia per avviare i più giovani all’atletica frequentato da alcuni tra i migliori prof. di Educazione Fisica dell’epoca: “ C’erano, Riccardo Giovannella, Renzo Orsini, Laffranco Catalucci. Gli allenamenti si svolgevano sui campi della SMEF (Scuola Militare di Educazione Fisica), nata come sede dell’Accademia Femminile e oggi Scuola di Specializzazione della Guardia di Finanza. Eravamo ospiti fortunati per i tempi, grazie alla disponibilità dei Comandanti della Scuola succedutisi negli anni. Ultimati i lavori per la costruzione del Polisportivo “L. Muzi” iniziammo a frequentare Ciconìa. Le piste per l’atletica ancora non c’erano ma, in quel momento, andava bene così. Tra i numerosi meriti di Murolo c’era anche un darsi da fare per cementare l’aggregazione tra i frequentatori. Per fare un esempio, un sabato pomeriggio organizzò un miniconcerto con Claudio Baglioni, allora agli inizi, e Tony Santagata. Nel mio piccolo, ho provato a fare tesoro di certi insegnamenti per rivendicare il merito di trascinatore dei più giovani allo sport , la cui pratica ritengo insostituibile per migliorarne lo sviluppo”- Trovarsi al Muzi di pomeriggio, in orario di allenamenti, offre la misura delle affermazioni dell’ex Assessore allo Sport. C’è Alessio Stocchetti il prof. inarrivabile cultore della materia per passione e competenze, non perde un colpo Sergio Viola, attuale Presidente della Libertas nonché componente, con Carlo e il segretario, Marco Bracaletti, del triello che garantisce gli HP che mantengono alto il livello dell’Azienda sportiva. Con loro, Stefano Barbabella col delicato incarico di trasformare in vera passione l’entusiasmo dei più piccini. Riguardo l’incarico pubblico ricoperto che ricordi ti porti dietro? “La sopraffazione della burocrazia sugli intenti compresi quelli migliori. Una situazione difficile da spiegare se prima non la provi. Porto, quale esempio, il rifacimento delle piste qui al Muzi lavori per i quali i soldi ci sono ma restano impigliati nella matassa burocratica”. Invece, come valuti l’impegno nello sport delle nuove generazioni: “ Sono bravi ma distratti. Ai tempi miei, in occasione delle gare, la Società del dott. Luigi Muzi, cui è intitolato lo stadio, prestava le magliette a noi dell’atletica con l’impegno di riportarle lavate e stirate. I ragazzi d’adesso hanno così tante cose da fare e a cui pensare che quanto detto per noi sarebbe improponibile. Questo, al di fuori delle personali qualità tecniche”. La Libertas Orvieto sessantenne non ci sta a ripiegarsi nel guscio, rischio che potrebbe concretizzarsi considerata la dimensione del club orvietano paragonata a quella di centri più popolosi e importanti: “ E’ proprio così. A noi stanno a cuore i ragazzi e le loro aspirazioni. Sarebbe sciocco impedir loro partecipazioni a gare importanti cui la nostra Società non ha numeri per essere ammessa. Preferiamo, federalmente è fattibile, tesserarli per club più grandi così che prendano parte a manifestazioni di più alto livello. Lo facciamo con il CUS Perugia e altre sia per il settore maschile che femminile” La conversazione si chiude con qualche numero della Presidenza Regionale Fidal nel periodo Moscatelli. All’inizio dell’incarico la FIDAL Regionale contava 2350 iscritti, diventati 6000 a fine mandato. Le Società in attività erano 26 per raggiungere il ragguardevole numero di 60. La matematica non sbaglia. Complimenti Prof.