Crac vecchio Perugia: sono in 144 che sperano di avere i soldi dal fallimento. Dove sono finiti i soldi?

Centoquarantaquattro. Per oltre 4 milioni e mezzo di euro. Ecco, come scrive Egle Priolo sul Messaggero, i numeri del crac del Perugia calcio targato Leonardo Covarelli. Dove i milioni sono quelli dei crediti ammessi e 144 chi aspetta i soldi. Ventisette invece i creditori che non li vedranno: tra loro Lucio Lo Sole che vantava un credito da 14 milioni di euro e altri 26 sportivi, tra giocatori e manager. Numeri da far girare la testa e che da due anni tengono impegnati il giudice Giovanni Rana e il curatore fallimentare Francesco Patumi. Numeri da capogiro che danno l’idea del fallimento forse più doloroso di una squadra che ora a suon di gol si è ripresa la prima divisione. Nel frattempo la presidenza è cambiata due volte, con Moneti e Santopadre che hanno preso il posto di Roberto Damaschi. E proprio Damaschi con la sua Cdp spunta tra i 144 creditori: poco meno di mille euro che, se mai presi, ora magari serviranno a dare benzina al Foligno. E non è finita qui. Perché se i crediti esclusi dal passivo del fallimento ammontano a 15.486.000 euro e spicci, quei 144 possono non essere gli ultimi a chiedere i soldi del crac del Perugia calcio. «Nei prossimi mesi saranno analizzate - conferma il curatore Francesco Patumi - le ulteriori istanze tardive di ammissione al passivo del fallimento presentate dai creditori non tempestivi». In altre parole, ci sono altre situazioni da valutare, ci sono altri crediti da esigere e la fila davanti alla porta dell’immobiliarista perugino potrebbe nettamente aumentare. Ce ne sarà per tutti? E in che tempi? Dura a dirsi con precisione. C’è da seguire il piano predisposto dal curatore e da vendere quanto più possibile per saldare i debiti. «È stato approvato il programma di liquidazione - spiega Patumi -, che costituisce l’atto di pianificazione e di indirizzo in ordine alle modalità e ai termini previsti per la realizzazione dell’attivo procedurale». E ancora: «in conformità al medesimo e a precedenti atti e decreti procedurali, sono iniziate le operazioni di realizzo dell’asse attivo fallimentare con la completa alienazione di tutti i beni mobili di proprietà del Perugia calcio srl e il parziale realizzo dei crediti vantati». Insomma, la vendita. Con le parole «alienazione» e soprattutto «realizzo» che sono musica per le orecchie di aspetta di riavere indietro i propri soldi. Non grandissime cifre, sia chiaro: perchè 4.597.035 euro per 144 creditori fa in media meno di 32mila euro. Niente in confronto ai 14 milioni dell’immobiliarista Lo Sole, ma che per piccole aziende, soprattutto in questo momento di crisi, possono fare davvero la differenza. C’è chi ne deve avere 10mila e chi 40, senza contare gli altri che verranno. Chi sono? Nella lunga lista degli ammessi c’è di tutto. Oltre all’ex presidente Damaschi che ha riportato la squadra alla C1 da cui era caduta, mettendoci i soldi dell’iscrizione e del mercato, più quei 900 euro e spicci a babbo morto, ci sono anche la Gesenu e alcune banche. Ma pure tante realtà produttive, dalla sanitaria al ristorante che accoglieva i grifoni. Più la società che stampava manifesti e cartelloni pubblicitari per lo stadio biancorosso e anche una farmacia di Ellera che distribuiva le medicine per la squadra. Salta all’occhio anche il credito della scuola calcio del Perugia, il cui ex responsabile Fabio Scarabattoli oggi è in attesa della richiesta del rinvio a giudizio o del proscioglimento dall’accusa di bancarotta fraudolenta insieme proprio a Covarelli e ad Andrea Bulgarella. Il procedimento penale è arrivato alla chiusura delle indagini preliminari e va avanti anche quello fallimentare (senza contare la situazione della Mas, immobiliare di Covarelli dalle carte ingarbugliate con quelle del Perugia). «Sono già stati incaricati dei legali - spiega con garbo Francesco Patumi - affinché curino, nell’interesse del fallimento, il recupero giudiziale di alcuni crediti vantati verso terzi». E «recupero» dopo «alienazione» e «realizzo» suona davvero bene per chi aspetta. E non solo, perché «gli organi proceduralmente preposti, dopo attenta ponderata e completa analisi - conclude il curatore - decideranno sull’eventuale necessità, o meno, di promuovere azioni giudiziali finalizzate alla tutela degli interessi della massa dei creditori del Perugia calcio srl. Completato il programma di liquidazione e ultimata l’attività di realizzo dell’asse attivo fallimentare, gli organi proceduralmente preposti daranno corso al riparto finale delle somme disponibili a favore dei creditori ammessi al passivo».