"Nel nuovo Curi il calcio sarà in secondo piano rispetto ad eventi e spazi commerciali"
L'opinione di Stefano De Francesco sul nuovo stadio Curi. "Chiariamo bene una cosa, nonostante il video strappalacrime con la maglia di Renato Curi, assolutamente inaccettabile in quel contesto, nonostante tutte le dichiarazioni d’amore per la squadra e per la città di chi sostiene questo progetto, più il Perugia calcio è piccolo, più funziona meglio tutto il resto. La struttura viene creata principalmente per gli eventi che ne saranno il cuore del P.E.F. e per l’investimento sugli spazi commerciali che ne staranno alla base. Non viene certo creato per 20 partite di calcio all’anno contro Pineto e Recanatese, anzi aggiungerei che una società debole e senza voce in capitolo, sarebbe perfetta per questo scopo, si troverebbe bene a giocare probabilmente permanentemente allo stadio degli Ornari a Ponte San Giovanni, lasciando lo spazio dell’Arena ad altro, senza creare inutili fastidi.
Inoltre stanziare 73 milioni di euro con un possibile aumento del 30%, quindi circa 95 milioni, in una città come Perugia e prepararsi a farlo a Caserta ed in altre città, mi fa pensare ad altro e per ora mi fermo qui.
Ricordo solo per capire i numeri che il Benito Stirpe di Frosinone, candidato a Stadium of the year nel 2017 è costato meno di 20 milioni di euro e mi fermo qui per davvero, anche se il dito mi prude sulla tastiera.
Tra poco più di due mesi si vota per il governo della nostra città. Ieri alla Sala dei Notari, il tempio sacro della peruginità, mi è piaciuto vedere sedute vicine le due candidate a sindaco favorite, Margherita Scoccia e Vittoria Ferdinandi. Spero che possa essere il principio di una politica fatta di rispetto, di amore per la nostra città e un segno di rottura con quella politica urlata e sguaiata, in cui la cosa più importante è insultare e deridere l’avversario.
Proprio per questo è fondamentale che chi si presenta sia chiaro verso di noi elettori perugini e dirci come la si pensa chiaramente su questo progetto, perché non sarebbe bello assistere a piroette politiche di convenienza post elezioni.
Lo si deve ai perugini che vedranno stravolta l’area di Pian di Massiano, lo si deve ai commercianti dell’area e non solo, che vedranno messe le loro attività a rischio da concorrenti inattesi, lo si deve agli abitanti dell’ingolfato quartiere di Ponte San Giovanni che si troveranno a vedere peggiorare la propria qualità della vita con la creazione di uno stadio usa e getta che lascerà solo macerie, lo si deve ai perugini stanchi di gente che per una mancetta sono pronti a calpestare tutto, senza diventare “viola” per la vergogna".