A Perugia il singolare caso di Giuseppe per colpa di una buca sulla strada... “E' giusto ciò che mi sta accadendo?“

Singolare il caso di un signore di Perugia, Roberto Spaccini. Come si sa le strade della città perugina pullulano di buche a tanto che il noto pittore italo francese Pascal Millucci aveva creato una originale opera d’arte con palloncini posizionati sopra le buche creando cosí un “potholes bool maps“ la mappa delle buche cittadine. Questa la storia incredibile, quanto paradossale, che sta vivendo da tempo un cittadino di Ponte Valleceppi. Due anni or sono, transitando una delle strade cittadine, incappa in una buca, piuttosto ampia e profonda, tanto da danneggiare e forare il copertone del mezzo. Il signor Spaccini immediatamente chiama i vigili urbani che intervengono e prendono atto del danno e riconoscono la causa a favore dell’automobilista con tanto di relazione su verbale. Fin qui, sembrerebbe tutto normale e lineare. Poi arriva il paradosso. Tra lettere, comunicazione e solleciti ( tutti documentati con carte alla mano) il malcapitato automobilista si trova ad affrontare un labirinto fatto di scaricabarile di competenze tra uffici del Comune di Perugia e da parte della compagnia assicuratrice, la quale, come paradosso, al valore del danno riconosciuto, in prima battuta dal Comune di Perugia, offre una cifra ridotta della metà, da 250 euro a 125 euro, motivandola sul fatto che gli pneumatici , a loro dire, erano probabilmente non nuovi. Resta comunque il fatto che da due anni il cittadino si trova a combattere e a confrontarsi con un sistema “piuttosto blindato” dove tra numerose telefonate e richieste di spiegazioni, a tutt’oggi, come si dice in perugino, “non riesce a cavare un ragno da un buco” trovando silenzio alle richieste e alle sollecitazioni. Emerge un fatto che desta inquietudine, come nella frase conclusiva dell’intervista rilasciata dal signor Spaccini: “se il Comune di Perugia deve incassare i soldi dal cittadino, arrivano staccare la caldaia, o a pignorare i beni in tempi brevissimi, però se è il cittadino è creditore può attendere anche anni, tutto questo, evidentemente, avviene perchè il sistema è talmente blindato e protetto “unilateralmente” che a volte, per sfinimento, il cittadino abbandona”. Curiosità: a fronte del riconoscimento del valore del danno, il signor Spaccini, aveva chiesto la compensazione dell’importo che doveva ricevere a fronte di un pagamento analogo che doveva effettuare all’amministrazione comunale. La risposta? Non è possibile perchè sono due competenze di uffici diversi e non è fattibile, quindi, come detto, due pesi e due misure, il debito deve essere saldato onde evitare azioni legali con eventuali pignoramenti, mentre il cittadino può attendere anche per anni. “Tutto questo è giusto?“ - chiede il signor Roberto Spaccini. Il caso rappresenta un appello a una riforma delle procedure, affinché il diritto al rimborso e alla giustizia non diventino un privilegio riservato a pochi, ma un principio garantito a tutti con trasparenza e tempestività. Finché questa disparità continuerà a persistere, la sensazione di ingiustizia e di abbandono rimarrà un’ombra su una città che, come molte altre, si confronta con il bisogno di una vera giustizia amministrativa.