Michele siamo tutti con te! Domenica dalle 4 di notte a Corciano la sfida in bici “Everesting 8848 Malbe 9000”!

22.04.2022 18:38 di Antonello Menconi   vedi letture
Michele siamo tutti con te! Domenica dalle 4 di notte a Corciano la sfida in bici “Everesting 8848 Malbe 9000”!

Approda anche in Umbria la moda dell' "Everesting 8848". L'appuntamentio sarà domenica 24 a Corciano, dalle 4 del mattino alle 18. Protagonista sarà il ciclista corcianese Michele Andreani (conosciuto anche ai podisti per essere lo 'storico' apripista della "Straquasar" collaborando con i L'Unatici Ellera Corciano), che nell’ambito delle iniziative del progetto ECOrciano, si cimenterà nella sfida estrema “Everesting 8848 Malbe 9000”. L’obiettivo è percorrere l’ascesa al Colle della Trinità, vetta di monte Malbe, per un numero di volte pari all’altezza del monte Everest. Ovvero, almeno 32 volte, essendo il dislivello di 270 metri. “Non possiamo fare altro che invitare tutti a fare il tifo per chi si mette in gioco, sfidando sé stesso - dice l’assessore allo sport Andrea Braconi - con l’impresa, che è avvalorata a livello internazionale dalla Red Bull. Sarà possibile sostenere l’atleta e assistere alla sua sfida lungo via Panoramica nel tratto che da Valpinza giunge sino al Colle della Trinità. Qualora le condizioni meteo dovessero essere avverse l’evento sarà spostato in altra data da concordare”. Ma di cosa si tratta realmente? "Everesting" è una sfida in cui un ciclista è chiamato a scegliere una salita, quella che preferisce a la percorre ripetutamente fino a aggiungere gli 8,848m di salita. L’impresa va compiuta in una sola volta, sempre sulla stessa strada. Una sfida fisica ma soprattutto mentale che richiede dedizione, concentrazione, allenamento e perseveranza. Sono migliaia le persone nel mondo ad aver completato un Everesting, sia amatori che professionisti, tra cui il più noto è il campione Alberto Contador. Gli atleti che hanno compiuto questo sforzo dichiarano che è importante selezionare un “segmento” adatto che presenti una pendenza abbastanza accentuata cosi da accelerare il raggiungimento della fatidica soglia dei 8,848m di salita ma che comunque non metta a repentaglio la resistenza delle gambe del ciclista. Altrettanto importante è considerare il lato opposto: la discesa. E’ importante che non sia troppo lunga per ovvie questioni di tempo. Andreani punta ad essere il primo umbro iscritto nella Hall Of Fame. L'idea trae origine dall’impresa di George Mallory che nel 1984 ha raggiunto i  8.848 metri scalando per 10 volte di seguito il Mount Donna Bouang. Questa impresa ha stimolato la fantasia dell’HELLS 500 club, un gruppo di ciclisti australiani fondato da Andy van Bergen, che hanno definito le regole del “gioco” nel 2014. Non c’è una regola fissa né un regolamento e quindi il ciclista può usare il “mezzo” che preferisce: bici da corsa, MTB, gravel, o anche una Graziella, chiaramente le E-bike sono escluse. Per omologare un Eversting è necessario inviare il link della propria attività su Strava a Everesting italia o ad Hells500 affinché venga verificato e approvato il record. La prova deve svolgersi senza interruzioni scalando l’altitudine della vetta dell’Everest, la montagna più alta del mondo, da cui questa prova ha preso il nome. L’everesting ha avuto una diffusione piuttosto veloce a livello globale al punto che nella sola Italia sono avvenuti centinaia di tentativi, il primo dei quali venne omologato il 18 luglio 2012. In quell’occasione, infatti, il ciclista Carlo Gironi riuscì a scalare la salita di Valcava per ben dieci volte consecutive grazie a cui toccò la quota di 9.011 metri di dislivello. Il primo tentativo omologato in assoluto risale però al 1 novembre 1994 quando il ciclista George Mallory, nipote del leggendario omonimo alpinista che perse la vita sull’Everest nel 1924, riuscì a percorrere lo spaventoso dislivello di 10.840 metri sul Mount Donna Buang in Australia. Sarah Hammond è stata invece la prima donna a portare a compimento l’impresa quando, il 28 febbraio 2014: superò 8.902 metri di dislivello sul Mount Buffalo in Australia. La prima italiana a emularne le gesta sarebbe stata in seguito Paola Macedo la quale, il 23 aprile 2017, pedalò ben 8.908 metri sul passo Ghimbegna in Liguria. Tra gli altri record, il dislivello più alto è stato percorso dall’italiano Zico Pieri con 35.395 metri pedalati in 113h18’ sul Monte Petrano nelle Marche nel giugno 2019.