Anche Perugia in lutto per la morte di Vujadin Boskov, un personaggio che non dimenticheremo

27.04.2014 21:46 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Anche Perugia in lutto per la morte di Vujadin Boskov, un personaggio che non dimenticheremo

Vujadin Boskov, allenatore della Sampdoria che vinse lo scudetto, è morto oggi. Avrebbe compiuto 83 anni il 16 maggio, era da tempo malato. Fu il mitico allenatore della Samp dello scudetto e anche, dal 10 febbraio al 28 maggio 1999, del Perugia di Gaucci in serie A. Tante le squadre allenate in carriera da vero “zingaro del calcio” Young Boys, Vojvodina, Den Haag, Feyenoord, Real Saragozza, Real Madrid, Sporting de Gijon e poi l’Italia con Ascoli, Sampdoria (uno scudetto, due Coppe Italia, una Supercoppa italiana e una Coppa delle Coppe oltre alla finale di Coppa Campioni persa contro il Barcellona), Roma, Napol e il Perugia. "E' rigore quando arbitro fischia", amava ripetere, con lapalissiano candore. Era questa una delle frasi più celebri di Vujadin Boskov, uno degli allenatori più istrionici che la storia del calcio ricordi. Ma anche un vincente: portò la Sampdoria alla conquista dello scudetto nel 1991. Un maestro di vita, un mostro d'ironia, tanto simpatico quanto pittoresco, ma anche sarcastico. Irresistibile e inimitabile. Il grande allenatore serbo se n'è andato, dopo una lunga malattia, in una domenica di calcio. La sua competenza mancherà a tanti, in un calcio sempre più frenetico, meccanismo e molto poco umano. Boskov amava sdrammatizzare e, quando ad esempio parlava del fantasista Benito Carbone, ripeteva: "Con sue finte disorienta avversari, ma pure compagni". Celebre anche la sua faccia impietrita quando a Bari, nel bel mezzo di una polemica con Roberto Mancini - ripresa dalle telecamere a bordo campo - esclamò: "Chi ha sbagliato? Pagliuca?", proprio mentre il 'Mancio' - da poco sostituito - lo apostrofava, parlando con il compagno Invernizzi. "Grandi squadre fanno grandi giocatori. Grandi giocatori fanno spettacolo e migliore calcio", era un altro aforisma che lo resero immortale, personaggio a ogni latitudine.