Un anno senza Silvana Benigno, dal 24 gennaio 2020 ad oggi...

24.01.2021 15:18 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Un anno senza Silvana Benigno, dal 24 gennaio 2020 ad oggi...

Pubblichiamo quanti scritto da Fabrizio Paladino, marito di di Silvana Benigno...

Un anno senza Silvana... Senza di lei, fisicamente, ma il suo messaggio non è stato scalfito dal tempo. La morte non si accetta mai, il dolore è sempre grande, però – per l’ennesima volta – durante lunghi mesi, la forza di questa Donna, dimostrata soprattutto nella malattia, ha lasciato il segno. Il libro «Il tuo sorriso ribelle» è stato solo il ‘veicolo’ col quale i dettagli della sua storia di donna, madre, figlia e moglie è venuta alla luce a 360 gradi. Tutto il resto l’aveva fatto lei in quei 4 anni dove il cancro, solo negli ultimissimi giorni, l’aveva piegata. Dal 24 gennaio dell’anno scorso tanto è cambiato per noi. Ma il ricordo, le frasi, la tenacia, lo sguardo furbo e soprattutto quel sorriso che nascondeva sapientemente il dolore, sono rimaste con me, con noi. La sua personalità, il suo modo di essere forte, determinata, una guida, non ci hanno mai lasciati. Durante i suoi ultimi anni, tra un’operazione e l’altra, tra una terapia e l’altra, avevamo conosciuto tante altre persone che combattevano l’intruso. Forse è vero: tutte hanno lo stesso sguardo. Quello sguardo che – in questi dodici mesi – ho rivisto su altri meno fortunati di noi. Ma che lottano ogni giorno, ce la mettono tutta, in silenzio, magari piangendo di nascosto. Il cancro, anche nel periodo del Covid, purtroppo non è andato... in ferie. I numeri lo confermano impietosamente. E la ricerca può e deve avere un ruolo fondamentale. Silvana credeva nella ricerca: all’Istituto Ieo di Milano, a marzo del 2016, era stata sottoposta al primo delicato intervento. Da lì ha preso consapevolezza che, oltre che per lei, andava fatto qualcosa anche per gli altri. La sua generosità era nota ed è cresciuta con la raccolta fondi avviata grazie a tante iniziative. Alla Fondazione Ieo-Ccm più volte abbiamo, insieme, consegnato somme importanti. Era una missione, per Silvana, fare qualcosa per gli altri. Io e nostra figlia Federica abbiamo deciso, subito dopo il doloroso distacco, che la sua missione non doveva terminare. Grazie al libro, alla storia di mamma-coraggio, alla grande solidarietà della gente che ha voluto, da ogni parte d’Italia, conoscere questa Donna è stato possibile mettere insieme una somma significativa che nei prossimi giorni sarà consegnata ai vertici della Fondazione a Milano. Tutto grazie al coraggio di Silvana, che con il suo sorriso ha voluto lasciare un grande messaggio di speranza: il cancro si può battere. Silvana non ce l’ha fatta, ma non ha perso! Muore il seme per far nascere la pianta che ha dato i suoi frutti.