Massimo Porcari ha dedicato 39 anni della propria vita all'Orvietana per un encomiabile “senso di appartenenza”
Nel 1986 entra a far parte della famiglia biancorossa. E’ il nuovo Segretario del settore giovanile, va a affiancare Vittorio Michelangeli (RIP) il quale, oltre quello di primo Segretario si farà carico di buona parte dell’Amministrazione. Da allora sono trascorsi 39 anni e Massimo Porcari è ancora un fedele servitore del club biancorosso. Ha sempre avuto e mantiene vivo un encomiabile “senso di appartenenza” che lo ha portato, spesso, a dichiarare “Per me prima delle persone viene sempre l’Orvietana”. Un merito riconosciuto dai vari presidenti, tanto che, adesso, Biagioli lo ha pregato occuparsi di trovare il sostituto per il suo ruolo attuale di Responsabile Unico del Settore Giovanile: “ Credo sia arrivato il momento per il ricambio. Nessuno deve pensare si tratti di uno strappo perché continuerò a collaborare con chi mi sostituirà. Più semplicemente, per intenderci, non sarò più in prima linea”. Il problema, semmai, sta nel trovare la persona giusta che conosca almeno i meccanismi essenziali a muovere il settore giovanile, che abbia entusiasmo e le capacità per confrontarsi con le famiglie, i preparatori, gli allenatori, la logistica e……. Un po’ tanto, ci pare: “Non è facile ma è troppo necessario. Aderendo all’invito del Presidente ho avviato i primi sondaggi e, forse, ma è troppo presto per dirlo, qualcosa si muove. In tutti questi anni avrò pure imparato qualcosa. La persona idonea non potrà essere avulsa al gioco del calcio. Servirà aver fatto almeno qualche esperienza “da dentro” per acquisire la sensibilità necessaria a prevenire e risolvere problemi”. Descritto in questo modo l’impegno appare abbastanza improbo. Restiamo all’attuale stato dell’opera. Lo scorso anno avevi parlato di un sostanziale salto di qualità del quale erano sempre più evidenti i risultati. Avevi anche detto della piena sintonia tra settore giovanile e prima squadra indispensabile a far emergere le qualità dei giovani e altre cose tutte interessanti. Confermi ? : “ La qualità è continuata a crescere e la miglior conferma viene dai risultati dell’Orvietana nei numerosi campionati giovanili che la trovano anche oggi ai vertici delle classifiche o prossima alle medesime. La sintonia, considerato che i personaggi sono sempre quelli, non ha fatto il salto di qualità da me auspicato. Niente di paragonabile al muro contro muro cui eravamo purtroppo abituati in passato. Sento, però, dover fare un piccolo appunto agli amici direttori e tecnici della serie D: devono essere più coraggiosi nell’inserimento a pieno titolo dei ragazzi provenienti dalla juniores. Le qualità, ove esistano, vanno verificate sul campo in partite vere posizionandoli nei ruoli a loro congeniali. Un quarto d’ora o poco più con incarichi diversi da quelli abituali servono poco o niente. Meglio, a mio parere, confermare la fiducia a tempo pieno e in più di una occasione”. A proposito della qualità, l’altra volta avevi accennato a una selezione preventiva fra giovani desiderosi di vestire la maglia dell’Orvietana: “Il concetto resta valido e continuiamo a operare in questo modo. Anzi, è mia intenzione allargarlo agli esordienti (ultimo step della Scuola Calcio)”. Il Presidente, nell’intervista di ieri, ha parlato di ridisegnare i confini. Sarebbe? “Procediamo per ordine per non rischiare di fare confusione. Quanto affermato dal Presidente è riferito sicuramente ai troppo chilometri percorsi dai nostri pulmini per raccogliere i giovani giocatori, condurli agli allenamenti e riportarli alle rispettive residenze. Effettivamente, riconosco esserci allargati un po’ troppo, forse. Il fatto è che, per tanti ragazzi, Orvieto è oggi meta ambita. Se, poi, in alcuni di questi trovi le qualità che vai cercando dimmi tu come si fa a dire di no. Per dirla tutta i successi nei campionati degli ultimi anni non sono arrivati per caso. Esistono delle ragioni e quanto detto sopra è una di quelle”. Biagioli, solitamente, non parla a vanvera. Se ho bene interpretato la sua critica non era riferita al fine dell’iniziativa. Più a uno squilibrio tra entrate e uscite... spendete 100 ma incassate 50: “ Il divario non è tale. Vero, comunque, che non riusciamo ad autofinanziarci in toto. Oggi, considerata la mazzata inflitta alle società con l’abolizione del vincolo, far quadrare i conti è praticamente impossibile. Ci hanno costretti a far pagare le quote d’iscrizione fino alla Juniores. Mai accaduto nella nostra storia. Temo proprio che l’abolizione del vincolo sia l’inizio della fine per il gioco del calcio”