L'oro dell'Orvietana in Serie D è Gabriele “Lele” Lobrano, che sta esplodendo al di fuori della sua Sardegna

18.12.2025 08:30 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Fonte: Roberto Pace
L'oro dell'Orvietana in Serie D è Gabriele “Lele” Lobrano, che sta esplodendo al di fuori della sua Sardegna

Gabriele “Lele” Lobrano è un ragazzo che ha scelto di mostrare le proprie qualità al di fuori dei confini della sua Sardegna. Il “possessivo” ci sta tutto, basta scambiare due parole con il centrocampista de La Maddalena, centro importante e attrattivo del Nord Est della Sardegna. Ha costruito lì la prima parte della sua carriera, fino a diventarne un punto fermo, vestendo la maglia dell’Ilvamaddalena, società del suo luogo di residenza, nata nel 1994 dalla fusione delle identità presenti sul territorio, Ilva e La Maddalena. La prima, fondata nel 1903 contende alla Torres Sassari il primato assoluto di longevità calcistica dell’isola. L’Ilva, prima della fusione, aveva respirato il profumo della serie C, categoria risultata proibitiva con permanenza di una sola stagione. Quello, nel quale è cresciuto, è un Club sempre presente nelle categoria regionali più importanti prima del ritorno in serie d con Gabriele in squadra. Nell’estate di quest’anno il trasferimento all’Olbia e l’impatto con un momento davvero poco fortunato. Severino Capretti, il cui sonar capta i segnali provenienti da oltremare aveva già avviato un contatto non andato a buon fine. Il secondo tentativo ha avuto miglior fortuna e il centrocampista è da circa un mese a Orvieto. Lo incontriamo un pomeriggio nebbioso e piovoso da far rimpiangere la sua Sardegna: “No no, nessun rimpianto. Amo la mia terra ma nutro grande affetto per il calcio. Sono molto felice di trovarmi qui” Sto ragazzo, non appena si parla di calcio, spruzza gioia da tutti i pori. Racconta d’essersi impegnato seriamente fin da quando era bambino. Crescendo, una volta conseguito il diploma di Perito Nautico ha realizzato poterne fare una professione. Custodisce il sogno che è un po’ lo stesso per i giovani della sua età: approdare tra i prof. restandovi il più a lungo possibile. E’ il secondo di tre fratelli , primo a portare il calcio a casa Lobrano. In famiglia gode dell’appoggio incondizionato di tutti i componenti. Fanno il tifo per lui, ne condividono le aspirazioni. In più lo hanno incoraggiato a lasciare la Sardegna per provare esperienze diverse da quelle quotidiane a La Maddalena. Lì coltivava diversi hobby, tutti o quasi legati al mare. In questo momento non ne sente la mancanza: “E’ così, adoro il mare, la palestra, la pesca e ogni sport praticabile all’aria aperta, ma adesso devo essere concentrato sul mio lavoro. Le cose non vanno fatte a metà. Sto notando le prime differenze con il calcio cui ero abituato. Pur avendone viste ancora poche le squadre appaiono un po’ più competitive e ciò fa più bello il campionato. Quanto al lavoro settimanale, invece, non ho trovato differenze. La durata degli allenamenti è simile e quanto proposto è pure divertente” Impegnato sul campo, osiamo catalogarlo come trequartista: “ Diciamo che, il ruolo di mezz’ala, dx o sin, affidatomi da mister Rizzolo fino a ora mi va benissimo. Vero, anche, che lo scorso anno mi sono trovato altrettanto bene giocando alle spalle delle punte, ruolo nel quale ho realizzato tre goal”. Il tuo arrivo, insieme a quello di Tilli, ha coinciso con un periodo intermedio nel quale le cose non vanno, detto sinceramente, ne bene ne male. Che idea ti sei fatto, come nuovo... “Sinceramente ho avuto e mantengo buone sensazioni. Ho conosciuto meglio i compagni e notato come la rosa sia oltremodo competitiva. Fino a ora c’è stata – a mio parere – un po’ di sfiga e qualche errore di troppo, ne siamo consapevoli e da domenica proveremo a fare meglio esprimendo il nostro valore vero” Prendiamo le ultime parole come impegno ricordando a Gabriele che i giocatori nati in Sardegna, Fabio Nuvoli, Francesco Dettori (oggi allenatore della Santarcangiolese), Andrea Congiu hanno lasciato a Orvieto un buon ricordo. La città avrà, forse, ritmi simili a quelli cui siete abituati... “Credo proprio di sì. Almeno io, ho trovato Orvieto abbastanza simile a La Maddalena nella stagione non estiva. C’è una tranquillità che aiuta a star bene, la gente è cortese ed è la prima a salutarti una volta che la hai conosciuta”. Sarebbe brutto concludere chiedendo un elenco dei tuoi difetti, invitandoti, comunque, a non rinviare troppo a lungo la ripresa degli studi. Chiudiamo, piuttosto, con quelli che ritieni siano i tuoi maggiori pregi calcistici: “ Velocità, aggressività e la grinta nel lottare su ogni pallone”. Gabriele è sentimentalmente libero...