L' anomalia di pensare al nuovo Stadio Curi senza il coinvolgimento del Perugia Calcio: il calcio ai margini
Francesco Lana, amministratore delegato di Arena Curi, spiega il «progetto Nuovo Curi 2.0». Scrive La Nazione in educola oggi che quello che dovrebbe superare l’esame dell’amministrazione comunale dopo la bocciatura dello scorso luglio. «Abbiamo recepito le osservazioni che ci sono state mosse dal Comune – spiega Lana – e siamo intervenuti sul contributo che doveva corrispondere, sulla località che dovrà ospitare le partite del Perugia durante i lavori e sulle certezze finanziarie». L’ipotesi iniziale era che la squadra biancorossa giocasse a Gubbio «adesso invece l’architetto Zavanella ha fatto un’ipotesi progettuale sull’impianto di Ponte San Giovanni che dovrà essere vagliata dal Comune», con un costo previsto di 2,1 milioni di euro. Nel primo progetto era stato chiesto al Comune un impegno finanziario notevole (circa 11 milioni in tre anni) «ma adesso – continua Lana – con l’intervento del “Fondo 10 stadi“ non ci sarà più bisogno, il contributo sarà vicino allo zero». L’anomalia è che non ci sia, all’interno del progetto per la costruzione di un nuovo stadio, la società di calcio, il Perugia. «La legge stadi permette anche ai privati di affrontare questo investimento. Vogliamo creare qualcosa che possa essere anche volano per l’economia. L’Arena ci permetterà di essere competitivi per concerti e manifestazioni». Resta il fatto, comunque, che una società di calcio possa risultare poco appetibile per un potenziale compratore se nel “pacchetto“ non c’è la possibilità di fare investimenti perché lo stadio nel frattempo è diventato privato.