Lutto per il Perugia: in biancorosso nella stagione 2017/18, il tecnico Ricchetti morto a 55 anni per un male incurabile

31.10.2025 00:02 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Fonte: Antonello Menconi
Lutto per il Perugia: in biancorosso nella stagione 2017/18, il tecnico Ricchetti morto a 55 anni per un male incurabile

Il mondo del calcio si stringe nel dolore per la prematura scomparsa di Carlo Ricchetti, deceduto all'età di 55 anni dopo aver combattuto contro un male incurabile. Era stato al Perugia nella stagione 2017/18. Nato l'11 febbraio 1970, l'ex calciatore, lascia un vuoto profondo soprattutto nel cuore dei tifosi della Salernitana, squadra con cui ha scritto alcune delle pagine più luminose della propria carriera professionale dal 1993 al 1999. Il momento culminante dell'esperienza salernitana di Ricchetti coincide con la stagione 1997-98, annata che ha rappresentato un punto di svolta nella storia del club. Sotto la sapiente guida tecnica di Delio Rossi, l'esterno offensivo si rivelò uno degli elementi chiave della squadra, contribuendo in maniera determinante alla conquista della promozione in Serie A dopo un'astinenza che durava da ben cinquant'anni.

In quella memorabile stagione, Ricchetti mise a segno 4 reti in 27 apparizioni, offrendo prestazioni che andarono ben oltre il semplice dato statistico. Complessivamente, il legame tra Ricchetti e la Salernitana si concretizzò in 157 presenze ufficiali spalmate su cinque stagioni, durante le quali realizzò 25 reti complessive. Il suo contributo non si limitò alla promozione del 1998: già nel 1994 era stato protagonista di un'altra ascesa, quella in Serie B, confermandosi elemento imprescindibile nei momenti decisivi della storia del club. Aveva poi vestito le maglie di Cesena, Nardò, Monza, Nola, Juve Stabia, Monopoli e Foggia. Una volta appese definitivamente le scarpette al chiodo, Ricchetti non ha voltato le spalle al rettangolo verde, optando invece per reinventarsi come tecnico. Il suo esordio sulla panchina avvenne proprio con la Salernitana, dove assunse la guida della formazione Berretti nella stagione 2005/06, mettendosi al servizio del settore giovanile del club che lo aveva reso celebre.

Negli anni successivi, l'ex centrocampista ha proseguito la sua carriera da allenatore entrando a far parte degli staff tecnici guidati da suoi ex compagni di squadra ai tempi della Salernitana. In particolare, ha affiancato Roberto Breda sulle panchine di Virtus Entella e nella stagione 2017/2018 al Perugia, oltre a collaborare con Mirko Cudini, portando in queste esperienze la propria conoscenza tattica e la sensibilità maturata in anni di militanza sui campi di calcio.

La figura di Carlo Ricchetti rappresenta un esempio di come il calcio possa essere interpretato non solo come professione, ma come missione di vita. La sua capacità di reinventarsi dopo la fine della carriera da giocatore, mettendo a disposizione delle nuove generazioni l'esperienza accumulata, testimonia un attaccamento profondo ai valori dello sport.

Descritto come persona mite, riservata e di grande bontà d'animo al di fuori del rettangolo di gioco, Ricchetti incarnava quella dimensione umana che spesso rischia di passare in secondo piano rispetto ai riflettori e alle cronache sportive. Sul campo, invece, si trasformava in un "campionissimo", capace di trascinare i compagni con le proprie giocate e di farsi ricordare come un vero leader tecnico.

La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile non solo nella famiglia – la moglie Antonella e i figli – ma nell'intera comunità calcistica che ha avuto il privilegio di conoscerlo, sia come avversario che come compagno di squadra. Il ricordo di quel "re del taglio" che sapeva illuminare le partite nei momenti decisivi rimarrà impresso nella memoria collettiva dei tifosi granata e di tutti coloro che hanno apprezzato le sue qualità umane e professionali.