"Io ho un'idea di calcio diversa da Cangelosi ed a Perugia tutti vorrebbero allenare..."

21.09.2025 19:25 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
"Io ho un'idea di calcio diversa da Cangelosi ed a Perugia tutti vorrebbero allenare..."

Il primo giorno di Piero Braglia al Perugia. "Ad avermi convinto ad accettare è stata la rosa del Perugia, una squadra che sta facendo molto meno di quello che può fare, poi saranno gli allenamenti e le partite a dire se ho visto giusto. Questa è una rosa che può arrivare tra le prime cinque, l’ho già detto ai giocatori. Perugia è una piazza dove vorrebbero allenare tutti, ho avuto la fortuna di essere chiamato dal direttore ed ora poche chiacchiere e lavorare. La squadra sta bene dal punto di vista fisico e dobbiamo ringraziare chi c’era prima come ha fatto il direttore. Io ho un’idea di calcio diversa da Cangelosi, mi auguro, ma non è detto, che sia quella giusta. Parlare poco e pedalare, per una piazza come questa la C è solo una rimessa per la società, che sta facendo degli sforzi. Chi allena il Perugia deve essere cosciente di dover fare un tipo di campionato da vertice. E’ una tra le più importanti come piazza, ma bisogna dimostrare che vogliamo che la gente torni a seguirci. Sta a noi fargli capire che vogliamo il loro aiuto. Se tutto l’ambiente rema dalla stessa parte qualcosa di buono questa squadra può fare. La difesa a tre certo, è un’opzione, ci può stare. I giocatori dovranno prendersi le responsabilità e poi parlerà il campo. Credo che vincere aiuta a vincere, se perdi spesso vengono fuori un sacco di problemi. Parlando con amici ho sempre pensato che il Ravenna romperà le scatole a chi vuole vincere questo campionato e del resto, se una neopromossa investe su Okaka e Donati è solo perché vuoi fare campionato importante. Poi il Perugia se andava sul 2-0 al riposo io probabilmente non sarei stato qui, per essere chiari. Sono gli episodi a determinare. Ho avuto Kanoute ad Avellino e ha sempre giocato, oggi si è allenato. E’ un ragazzo generoso, per fermarsi deve stare proprio male. Sarei uno stupido a giudicare la squadra dopo un allenamento, l’esatta misura te la dà la partita, ma a me interessa l’atteggiamento. Ho poi avuto Montevago e Broh a Palermo e poi Megelaitis 15 giorni a Rimini. Spero nel tempo breve di riuscire ad avere un impatto, non mi piace prendere gli schiaffi, prima li dai e meglio è, ma ci vuole l’aiuto dei giocatori, gli attori sono loro. Nel mio modo di fare a volte forse un po’ troppo diretto ma non gli nascondo certo i problemi e loro devono fare lo stesso con me. In cinque giorni ci giochiamo due partite in casa, se non ce la facciamo tatticamente e fisicamente ce la dobbiamo fare con nervi e cattiveria, è la tensione che ti aiuta a vincere le partite. Il mondo è cambiato ma le partite sono sempre quelle, non fa mai piacere che venga mandato via una persona con cui hai condiviso un percorso, è una sconfitta per tutti. Mi aspetto un atteggiamento tosto, dobbiamo essere determinati, cattivi calcisticamente parlando. Poi verrà fuori la qualità dei singoli, poco ma sicuro. La Sambenedettese è una neopromossa che gioca 4-2-3-1 e lo fa bene. Si trova meglio fuori che in casa, e questo vuol dire che è pericolosa e va affrontata con attenzione. Noi dobbiamo fare una grande partita e dare una svolta al campionato. I giocatori del Perugia non hanno niente da invidiare a nessuno, devono solo andare oltre e poi saranno i risultati a dare conforto”.