Ad Orvieto si assegnano con il "Memorial Luca Coscioni" i titoli italiani dei 5000 su strada

25.05.2024 11:18 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Ad Orvieto si assegnano con il "Memorial Luca Coscioni" i titoli italiani dei 5000 su strada

(LINK per altro articolo) Domani, domenica 26 maggio ad Orvieto torna il Memorial di corsa “Luca Coscioni”. La 14esima edizione della manifestazione intitolata al ricercatore e atleta orvietano malato di Sla scomparso nel 2006 a soli 38 anni, quest’anno è valida come Campionato italiano individuale Master 5 chilometri su strada.

L’iniziativa, organizzata dall’Atletica Libertas Orvieto con la collaborazione dell’Associazione “Luca Coscioni – Per la libertà di ricerca scientifica”, del Comune di Orvieto, della Fidal Umbria e del Comitato regionale Umbria del Coni, è stata presentata questa mattina nella Sala consiliare del Comune di Orvieto, alla presenza del sindaco, dell’assessore allo Sport, della madre di Luca Coscioni, Anna, di Francesco Verduca dell’associazione “Luca Coscioni”, di Sergio Viola, presidente dell’Atletica Libertas Orvieto, e di Lucia Custodi, presidente del Panathlon Club di Orvieto. Oltre 230 gli atleti provenienti da tutta Italia attesi ai nastri di partenza dopo il ritrovo allo stadio “Luigi Muzi”: si comincia dalle 8,30 con la categoria SM55. a seguire le categorie SF35, SM45 e SM50, SM35 e SM40. In gara anche due podisti di 80 anni. “L’auspicio – ha detto Francesco Verduca – è che si possa in futuro organizzare una maratona in ricordo di Luca“. “Da una sofferenza di un uomo è nata tanta gioia – ha commentato la mamma di Luca Coscioni, Anna – da una parte un’associazione che ha creato una speranza per tante persone malata, dall’altra la gioia della gioventù di poter partecipare a un evento sportivo. Luca voleva vivere, ha lasciato una speranza a tutti noi, ha combattuto battaglie che servono a tutti quanti, dall’aborto alla liberta di ricerca scientifica passando per l’eutanasia. Diceva sempre: io voglio il miracolo della scienza, non voleva accanimento terapeutico. Sono orgogliosa di mio figlio e per quanto mi manchi maledettamente ho la gioia e l’orgoglio di sapere che ha lasciato un segno indelebile“.