A Riccione le prime soddisfazioni della stagione del nuoto per la Libertas Rari Nantes Perugia

06.05.2021 15:00 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
A Riccione le prime soddisfazioni della stagione del nuoto per la Libertas Rari Nantes Perugia

A Riccione prima trasferta dell’anno per la Libertas Rari Nantes Perugia agli Swimming Games AICS Open, nella quale i risultati ottenuti lasciano ben sperare per il periodo estivo. Spicca la prestazione nei 100 farfalla di Luna Maria Chabat, atleta di nazionalità italo-uruguayana alla sua prima stagione tra le file della società perugina, che con il tempo di 1.03.33 conquista il record nazionale assoluto per l’Uruguay nella distanza su vasca da 50 metri.

“Una luce in fondo al tunnel” commentano gli allenatori Alessio Bianchi e Matteo Castellini “che ci rassicura sul lavoro svolto finora, nel periodo forse più buio che il nuoto abbia mai visto. Il COVID ci ha costretto ad evolvere un metodo consolidato da anni: monte ore complessivo di allenamento ridotto compensato da una percentuale di lavoro a secco non indifferente, monitoraggio degli atleti sia da un punto di vista nutrizionale che fisioterapico… Il tutto in attesa di conferme che solo i campionati regionali e una gara fuori regione potevano darci. Siamo orgogliosi di aver dato il nostro contributo al successo personale di questa nostra atleta e ancor più di far parte di una società che non ha esitato a condividere il nostro progetto di lavoro.”

La replica della Chabat non lascia spazio a interpretazioni: “Sono molto soddisfatta del risultato raggiunto, sicuramente inaspettato. In condizioni normali non saremmo arrivati a Maggio come prima uscita stagionale in vasca da 50 e si sa che la vasca lunga non perdona gli errori, figurarsi nel 100 farfalla. Questo è sicuramente un traguardo importante, ma c’è ancora molto da lavorare sotto tutti i punti di vista quindi preferisco inquadrarlo come un nuovo inizio da qui in avanti per il lavoro da impostare con i miei allenatori.”

Ricordiamo che per mesi lo sport agonistico è stato l’unico momento di “normalità” vissuto dagli atleti, di cui la quasi totalità in età scolare, in un mondo di rapporti a distanza e socialità ridotta al minimo. Negli anni più duri che lo sport abbia mai attraversato dove ogni piccolo risultato ha la sua grande importanza, figurarsi un record assoluto.