Fabrizio Ravanelli: "Questo è il mio miglior Perugia di tutti i tempi"

CI SONO ben quattro campioni del mondo nella top undici biancorossa schierata da Fabrizio Ravanelli, intervistato da Enzo Beretta. Golden Fox, come era stato ribattezzato in Premiership, è il primo 'big' ad aver partecipato al concorso «Hall of Fame» indetto dal quotidiano la Nazione, attraverso il quale tifosi e appassionati possono votare i migliori grifoni di ogni epoca. Con la maglia del Perugia il centravanti ha segnato 44 reti in 126 gare ufficiali. E, nella sua personalissima formazione, si è riservato un posto da titolare. Da esterno sinistro, affiancato in attacco da campioni del calibro di Paolo Rossi e Walter Novellino. E' una tattica decisamente offensiva quella adottata da Ravanelli - uno zemaniano 4-3-3 - con Salvatore Bagni in cabina di regia a smistare palloni sugli infaticabili Soldatino Di Livio e Hide Nakata. Tra i pali vincono l'esperienza e i riflessi dell'indimenticato Nello Malizia, estremo difensore del Perugia dei miracoli. Quello che nella stagione calcistica 1978-1979 lottò per lo scudetto e rimase imbattuto. Di quella squadra facevano parte Frosio, come libero, e Nappi sulla fascia destra. Altri tempi, altri ritmi, altra musica quella 'suonata' da Fabio Grosso e Marco Materazzi, campioni del mondo a Berlino nel 2006. Fabrizio, a chi faresti indossare la fascia di capitano in questo formidabile team? Nappi era il vicecapitano storico. Qui lo sarebbe ancora, per una questione di anzianità... Il terzino Michele Nappi e Pierluigi Frosio, al di là del ruolo di libero ormai estinto, potrebbero giocare ad alti livelli in campionati molto atletici come quelli che si disputano adesso? Penso proprio di sì. Il primo è stato fondamentale nello scacchiere di Castagner e nella Roma tricolore di Falcao. Il secondo, nonostante il fisico esile, comporrebbe una coppia centrale di tutto rispetto con Matrix. Con la maglia della Juve hai alzato al cielo la Champion's League, segnando un gol quasi impossibile in finale contro l'Ajax. Soddisfazioni uniche. Ma il tuo cuore è rimasto in Umbria. Quale è il ricordo più bello legato al Perugia? Ho trascorso anni bellissimi, l'unica delusione a livello tecnico è legata allo spareggio con la Fiorentina. Lo sanno tutti com'è andata e non voglio più parlarne. Torniamo alla «Hall of Fame». Nakata, a centrocampo, muscoli e talento... Già. Ma davanti alla difesa il vero ruolo di regista, stile Paulo Sousa, lo farei fare a Bagni. Pablito Rossi, invece, una garanzia sotto rete? Lui e Novellino creerebbero superiorità numerica in area di rigore e bucherebbero le difese. Con un mancino come me sulla fascia sarebbe un attacco completo: rapidità, tecnica, potenza e classe. C'è un campione che, a malincuore, hai dovuto tenere in panchina? Tutti. Un nome su tutti? Ceccarini, la vecchia Tigre. Nel corso della tua brillante carriera hai militato per alcune stagioni nel campionato inglese. Cosa pensi abbiano imparato da noi italiani? Sono stati bravi a rubarci segreti dal punto di vista tattico. E noi, viceversa? Personalmente ho avuto la fortuna di giocare in Premiership e posso dire di aver compreso lì quali sono i veri valori dello sport. I tabloid fanno pressing su questioni di gossip, non a livello tecnico. Tirando le somme, chi ci ha guadagnato? Loro. E lo dimostrano i trofei vinti dal 2000 in poi. Adesso speriamo solo di riprenderci la leadership. La formazione di Ravanelli: 1) Nello Malizia 2) Michele Nappi 3) Fabio Grosso 4) Pierluigi Frosio 5) Marco Materazzi 6) Angelo Di Livio 7) Salvatore Bagni 8) Hidetoshi Nakata 9) Paolo Rossi 10) Walter Novellino 11) Fabrizio Ravanelli 12) Zeljko Kalac 13) Zè Maria 14) Antonio Ceccarini 15) Renato Curi 16) Franco Vannini 17) Milan Rapajc 18) Fabrizio Miccoli Allenatore Ilario Castagner