Per il nuovo stadio Curi chiesti in cambio 60mila metri di spazi per commercio ed altre attività!

04.03.2023 15:25 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Per il nuovo stadio Curi chiesti in cambio 60mila metri di spazi per commercio ed altre attività!

Scrive Michele Nucci su La Nazione che in tanti si ricordano ancora la battaglia tra Luciano Gaucci e Renato Locchi per le metrature del Nuovo Curi. Era il 2003 – sì, sono già passati vent’anni – quando l’allora presidente del Perugia Calcio voleva rifare lo stadio, ma in cambio chiedeva metrature maggiori – soprattutto per il commercio – rispetto a quanto previsto dal Piano regolatore approvato appena un anno prima. Il primo cittadino non era disposto a cedere di un centimetro, asserendo che quello che c’era era già sufficiente, tranne poi fare qualche ritocco per cercare di venire incontro al progetto della società biancorossa. E l’allora centrodestra fece le barricate: «quello che c’è nel Piano urbanistico è fin troppo» tuonavano. Si parlò allora di possibile scempio, di colata di cemento nel cuore verde della città. Gaucci – che minacciava tutti i giorni di andare a giocare a Firenze – chiedeva 8mila metri quadri di commercio, 2mila di ristorazione, 5mila per l’albergo. Richieste a volte doppie rispetto a quanto previsto nel Prg. Che è rimasto tale. Adesso il Comune potrebbe concedere alla Arena Curi Srl (la società che ha depositato il project financing da 74 milioni per rifare ex novo l’impianto) metrature maggiori. Nelle riunioni che si tengono in questi giorni a Palazzo dei Priori per l’esame delle carte depositate dalla società proponente, sono infatti emerse le nuove superfici: le aree commerciali ammontano a 10mila metri quadrati (il Piano particolareggiato ne prevede 4mila), i 26 sky box circa 1.500, con altrettanti a funzione direzionale (uffici). Per la parte del bar-ristorazione si superano i 1.200 metri (contro i 900 da Prg), mentre il doppio viene richiesto per la realizzazione dell’hotel: da 3.500 a 7mila. La parte del leone delle superfici al coperto sarebbe quella delle aree di distribuzione e sportive con circa 35mila metri quadri per un totale quindi che sfiora i 60mila. Al netto di tutto quanto, sarebbe quindi necessaria una variante al Piano regolatore che passerebbe prima per il vaglio della Conferenza dei Servizi e successivamente - se approvata - dal Consiglio comunale. Il tutto come prevede la «legge-stadi» con procedura semplificata, con tempi e modalità quindi diverse e più snelle da quelle canoniche. D’altra parte i promotori della Arena Curi Srl non hanno mai fatto mistero che la scelta di realizzare aree commerciali, di ristorazione e alberghiere, sarebbero in grado di generare flussi finanziari autonomi.