"Un passo alla volta": a Marsciano il potere dell’inclusione attraverso il gioco

Ieri si è tenuto il secondo appuntamento di "Un passo alla volta", l’iniziativa promossa dall’associazione La Forza delle Idee, che si sta confermando come un’importante occasione di inclusione sociale per ragazzi e ragazze maggiorenni con bisogni educativi speciali. Un progetto che unisce intrattenimento e valori, dimostrando che la partecipazione e la condivisione possono abbattere barriere e creare sorrisi autentici. Protagonisti della giornata sono stati i mattoncini Lego. Grazie alla generosità e alla passione di Mattia Lucidi, grande collezionista, i partecipanti hanno potuto immergersi in un pomeriggio colorato e creativo, costruendo, giocando e soprattutto divertendosi. Al termine dell’attività, Mattia ha voluto fare un dono speciale a ciascuno dei presenti: i set montati durante l’incontro sono infatti stati regalati ai ragazzi, trasformando un momento ludico in un ricordo prezioso da portare a casa. Con Mattia Lucidi, inoltre, l’associazione sta lavorando per portare al Museo Dinamico del Laterizio di Marsciano una mostra interamente dedicata al mondo Lego. Un progetto ambizioso che unisce cultura, gioco e accessibilità, con l’obiettivo di coinvolgere un pubblico ancora più ampio e valorizzare il potenziale creativo di questi celebri mattoncini. Il progetto Un passo alla volta nasce da un’idea di Federica Lanzanò ed è stato subito accolto con entusiasmo da Luigi Fenza, educatore da sempre vicino a questi “ragazzi speciali”. Con il presidente Andrea Pilati, filo conduttore di tutto, tutti insieme hanno dato vita ad un percorso che punta a offrire momenti di socialità, inclusione e crescita personale, in un clima di leggerezza e amicizia. Pilati ha commentato con emozione: "Passare del tempo con i ragazzi significa vedere nei loro occhi la gioia. Con piccoli gesti possiamo essere d’aiuto anche alle famiglie. Per noi è già un successo." "Un passo alla volta" continua così il suo cammino, portando con sé l'entusiasmo di chi crede che l’inclusione non sia un traguardo, ma un percorso fatto di sorrisi, scoperte e umanità condivisa.