Streaming, il mercato tricolore è finalmente maturo: ecco i dati italiani

05.05.2025 16:14 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Streaming, il mercato tricolore è finalmente maturo: ecco i dati italiani

All’inizio del 2025 il mercato italiano dello streaming ha raggiunto una fase di piena maturità. Lo confermano i dati diffusi nell’ambito dell’evento “Multipolarità”, tenutosi presso la Biblioteca Giovanni Spadolini e promosso da Assocomunicatori con il patrocinio di AGCOM. L’incontro ha accompagnato la presentazione dell’Annuario della televisione 2024, giunto alla sua quarta edizione, frutto del lavoro congiunto di Ce.R.T.A., Auditel, APA, Nielsen e altri attori chiave del settore. Ed ecco le considerazioni più importanti emerse durante l’evento.

I dati sul settore dello streaming in Italia

In Italia oggi si contano 20,7 milioni di televisori connessi a Internet. Questo numero certifica la capillarità raggiunta dalle Connected TV (CTV) sul territorio nazionale. Il dato assume una rilevanza ancora maggiore se si considera quanto segue: le televisioni connesse rappresentano ora oltre il 39% della reach giornaliera complessiva. Si tratta di una trasformazione strutturale che riflette un cambiamento duraturo nelle abitudini di consumo audiovisivo. Una rivoluzione che in realtà chiama in causa anche altre forme di intrattenimento. Basti ad esempio pensare al comparto del gambling, oggi caratterizzato dal successo di alcuni giochi in live streaming come Crazy Time, giusto per fare un esempio concreto.

Tornando ai dati, nel corso del 2024 i consumi digitali legati alle TV connesse sono aumentati del 41% rispetto all’anno precedente, con un’accelerazione netta rispetto al passato. Il consumo televisivo tradizionale e "non liquido" resta comunque presente. Gli italiani continuano a guardare, in media, 3 ore e 24 minuti di televisione al giorno. Di contro, ciò che emerge con forza è la sovrapposizione crescente tra fruizione lineare e digitale. Nel 2024, la Total Audience digitale ha registrato un ulteriore aumento del 6%, rafforzando la centralità dello streaming all’interno dell’ecosistema mediale italiano.

Anche il mobile occupa un ruolo sempre più importante. Il consumo su smartphone, tablet e laptop ha raggiunto una media quotidiana di 2 ore e 3 minuti: è il segno che la portabilità e la personalizzazione dei contenuti stanno incidendo anch'esse sulle modalità di visione. In questo contesto, Sky si conferma leader nei consumi incrementali digitali, con una quota dell’8,8%. Tra i canali tradizionali, invece, Canale 5 e Rai 2 sono quelli che contribuiscono maggiormente al traffico digitale: ciò dimostra che anche le reti storiche hanno saputo adattarsi all’evoluzione tecnologica in corso.

Il ruolo delle istituzioni nel settore dello streaming

Il ruolo delle istituzioni è stato al centro delle riflessioni dei partecipanti all’incontro. Barbara Floridia ha richiamato l’attenzione sull’importanza di formare dei cittadini digitalmente consapevoli, capaci di orientarsi in un panorama informativo complesso. Giacomo Lasorella ha invece evidenziato la necessità di mantenere alta l’attenzione sulla qualità e sull'affidabilità delle fonti: uno step chiave, in un contesto dove la pluralità dei canali rischia di compromettere la coerenza del discorso pubblico.

Massimo Scaglioni ha analizzato il fenomeno da un punto di vista più ampio, sottolineando la resilienza della televisione nel suo complesso, grazie alla crescita dello streaming. Secondo Scaglioni la transizione digitale non ha cancellato la televisione, ma l’ha ridefinita, trasformandola in un ambiente multipiattaforma dove la produzione nazionale continua ad occupare uno spazio centrale.