Pensionati? “Va garantita un’assistenza continua e uniforme, con una sanità territoriale funzionante e funzionale”

“Iniziamo oggi un percorso per un Patto tra tutti i soggetti sociali”. Questo l’appello della segretaria della Uil Pensionati Umbria, Elisa Leonardi, in apertura del convegno sulla non autosufficienza, organizzato da UilP Umbria e da Ada Umbria a Perugia, dove sono stati messi insieme operatori del settore, istituzioni e sindacati. “Va garantita un’assistenza continua e uniforme, insieme ad una sanità territoriale funzionante e funzionale”, ha detto. Tra i saluti dell’arcivescovo Ivan Maffeis: “Chiediamo che la condizione delle persone non autosufficienti sia prioritaria nelle agende delle istituzioni. Oltre a questo dobbiamo impegnarci a riconoscere tanti segni posti da associazioni e da persone, che in una condizione così difficile non si arrendono all’inferno”. Dal presidente di Ada Umbria, Luciano Taborchi, i numeri: la popolazione anziana in Italia è di 14 milioni e mezzo, gran parte della popolazione italiana, il 25%. In Umbria siamo al 27%, cioè 220mila di over 65 nel Cuore Verde d’Italia. In Umbria gli anziani sono in netto aumento, le proiezioni dell’Aur dicono che entro il 2040 gli anziani saranno il 40% della popolazione complessiva. Il 28,4% di questi in Italia, non riesce a svolgere semplici attività e gran parte di loro vive sola. Lo Stato spende il 20% in meno rispetto alla media Ue per l’assistenza agli anziani. Le RSA in Italia hanno solo 2.33 posti ogni 100 anziani, mentre la media Ue è di 4.4. Gran parte del peso dell’assistenza grava sulle famiglie, o, nel caso non ci siano, sulle badanti o sulle reti informali. Le risorse a disposizione sono pochissime, il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali e il Fondo per la Non Auto Sufficienza complessivamente nel 2023 componevano 3 miliardi, nel 2024 questa cifra è scesa a 2,7 miliardi. Lo stato per l’Alzheimer ha creato un fondo a cui dà 5 milioni l’anno. In Umbria le persone non autosufficienti certificate sono 88 mila. L’Umbria nell’assistente domiciliare integrata è un’araba fenice. Diverse le proposte dal professor Luca Ferrucci: “La non autosufficienza non colpisce solo gli anziani, ma attraversa tutte le generazioni. Ora, che vi sia un legame strettissimo tra il dato demografico e la non autosufficienza penso sia evidente, così come è evidente che l'Italia, nell'ambito dei paesi Ocse, dopo il Giappone, è il secondo paese per incidenza della popolazione oltre a 65 anni e quindi è ragionevole assumere che l'intensità del problema, noi lo avvertiamo in maniera particolarmente intensa, comparativamente ad altri paesi”. Quindi la proposta: Sarebbe bello immaginare in Umbria un pool di imprese con delle politiche industriali puntate sullo sviluppo di tecnologie per persone non autosufficienti”.
Quindi l’intervento degli operatori del settore, da Rita Morucci a Liana Cicchi, tutti concordi sulla carenza dello sviluppo dei servizi domiciliari. “La non autosufficienza non può essere vissuta come un’emergenza individuale. Va cambiato il modo di vedere i disabili”, ha detto Jacky Mariucci, segretario generale Uil Fpl. Saluto dalla presidente dell’Assemblea legislativa Sarah Bistocchi e dall’assessore al Sociale di Perugia, Costanza Spera.
Conclusioni affidate a Carmelo Barbagallo, segretario nazionale Uilp e alla presidente della Regione Stefania Proietti. “I pensionati e le pensionate di questo Paese sono sempre pronti a dare una mano, un aiuto concreto alle famiglie e alla società. Così come facciamo quando partecipiamo alle manifestazioni per il rinnovo dei contratti delle lavoratrici e dei lavoratori. Lo facciamo non solo per solidarietà, ma per interesse, perché lavoratori poveri oggi significa pensionati poveri domani. Non lo vogliamo accettare”, ha detto Barbagallo.