“Storie d’arte, percorsi di inclusione”: l'incontro promosso dalla Fondazione CariPerugiaArte
In occasione della Giornata Internazionale delle persone con disabilità, Fondazione CariPerugiaArte ha promosso l’incontro “Storie d’arte, percorsi di inclusione”, ospitato alla Sala delle Colonne di Palazzo Graziani. L’appuntamento è stato aperto da Luca Galletti, Presidente di Fondazione CariPerugia Arte, che ha introdotto i lavori richiamando l’impegno pluriennale dell’ente per l’accessibilità e l’inclusione culturale, sottolineando l’importanza di fare rete e di tradurre le parole in progetti concreti. All’incontro hanno partecipato rappresentanti del Comune di Perugia, della Galleria Nazionale dell’Umbria e del Museo Statale Tattile Omero, insieme a operatori e protagonisti di esperienze significative nel campo della cultura accessibile. Hanno portato i loro saluti la Sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, l’Assessora alle Politiche Sociali, Costanza Spera, la Presidente della Commissione Welfare di Fondazione Perugia, Simonetta Cesarini, e il Direttore dei Musei Nazionali dell’Umbria, Costantino D’Orazio, che aveva presentato da poco il nuovo progetto di accessibilità della Galleria Nazionale dell’Umbria. Fondazione Perugia ha espresso particolare gratitudine per la presenza di Aldo Grassini, Presidente del Museo Statale Tattile Omero, che da oltre trent’anni rappresenta un riferimento nazionale e internazionale nell’ambito dell’accessibilità museale. La sua testimonianza ha ricordato come il Museo Omero abbia reso possibile, sin dagli esordi, un’esperienza rivoluzionaria: quella di poter toccare opere iconiche come la Pietà, rendendo l’arte un’esperienza davvero inclusiva per tutti. Durante l’incontro, Fondazione Perugia ha sottolineato quanto la partecipazione dei numerosi presenti fosse la dimostrazione concreta del valore del lavoro di rete. Nessun progetto, per quanto innovativo, avrebbe potuto svilupparsi senza la collaborazione di una comunità capace di dialogo, ascolto e condivisione di obiettivi comuni. Grazie all’attività di Fondazione CariPerugia Arte, l’impegno verso l’accessibilità è proseguito nel tempo attraverso percorsi personalizzati, gruppi ristretti e un’attenzione costante alle fragilità. Di particolare rilievo sono state le testimonianze dirette delle realtà che lavorano quotidianamente nei musei: la Cooperativa PPALCO, rappresentata da Luana Procacci, ha raccontato l’esperienza di gestione e di accoglienza a Palazzo Baldeschi, evidenziando come il lavoro di squadra e l’attenzione ai singoli abbiano trasformato lo spazio museale in un ambiente familiare. Di particolare importanza è stata l’esperienza svolta dal Consorzio Amsonia, che per nove mesi ha accompagnato un gruppo di ragazzi e ragazze con disabilità in attività e visite a Palazzo Baldeschi, trasformandolo in un luogo familiare e accogliente. Fondazione Perugia ha ringraziato anche le molte realtà che hanno contribuito ad animare i musei nel tempo, tra cui la Comunità Capodarco, il centro diurno Kaos, il Centro San Giuseppe, il CAD di Madonna Alta e numerose associazioni del territorio. Nel corso dell’incontro è stato inoltre annunciato l’avvio, previsto per l’inizio del 2026, del progetto “Il Museo in Valigia”, risultato tra i vincitori del Bando Welfare Culturale 2024 della Regione Umbria tramite Sviluppumbria. Il progetto è nato con l’intento di portare l’esperienza museale direttamente a chi non poteva raggiungerla, superando barriere fisiche, sociali o economiche. Tra le prime collaborazioni individuate vi erano il Carcere di Capanne, la Caritas di Perugia, la residenza Fontenuovo, l’Università della Terza Età e numerosi centri già coinvolti nelle attività museali. La serata si è conclusa con la presentazione in anteprima dell’opera realizzata dai ragazzi e dalle ragazze che avevano partecipato ai laboratori annuali: un lavoro collettivo che aveva rappresentato la genesi stessa dell’incontro e che è stato poi collocato accanto all’opera originale.