Sta crescendo di valore e di prestigio il patrimonio artistico di Fondazione Perugia
Il patrimonio artistico di Fondazione Perugia è notevolmente cresciuto negli ultimi anni grazie sia a un’attenta politica di acquisizioni di opere di interesse territoriale immesse sul mercato antiquario, sia alle importanti donazioni ricevute, che testimoniano l’affidabilità, il prestigio e l’autorevolezza dell’Istituzione umbra. Tra le più recenti donazioni pervenute a Fondazione Perugia vi è la cosiddetta Casa di Massimo Caggiano, decisa nel 2022 dal celebre designer e collezionista romano. Si tratta di opere d’arte e arredi di design oggi esposti all’ultimo piano di Palazzo Baldeschi al Corso, dove sono stati allestiti in modo da ricostruire gli ambienti della dimora romana del collezionista. Sono oltre centocinquanta tra dipinti, sculture, fotografie d’autore, mobili, arredi e oggetti di design. Tra le più importanti donazioni precedenti va ricordata quella del professor Alessandro Marabottini, fiorentino, illustre docente di storia dell’arte dell’Ateneo di Perugia. Si tratta di oltre settecento pezzi, tra dipinti, sculture, grafiche e preziosi arredi, ricollocati nel palazzo perugino per ricostruire gli ambienti e l’atmosfera della dimora nobiliare dei Marabottini a Firenze. Il Museo ospita inoltre la prestigiosa Raccolta di Maioliche Rinascimentali della Fondazione Perugia. Composta da circa centocinquanta pezzi, è una collezione permanente unica al mondo per qualità e rarità delle opere. I materiali provengono da diverse acquisizioni, tra cui la più recente: la raffinata maiolica policroma Piatto da parata con la raffigurazione dell’Eroismo di Muzio Scevola, della manifattura di Deruta, databile intorno al 1560. Un’ulteriore acquisizione riguarda il dipinto Madonna con Bambino, un Angelo e Cherubini di Gian Domenico Cerrini (Perugia 1609 – Roma 1681). Acquistata a gennaio 2025 presso un antiquario milanese, la tela va ad ampliare la già prestigiosa raccolta dedicata al “Cavalier Perugino”, che oggi conta sette capolavori custoditi nel palazzo storico perugino. Si tratta di un tassello fondamentale nel più ampio progetto di riscoperta dell’opera di Cerrini, avviato dalla Fondazione nel 2005, con l’obiettivo di ridare voce a un artista rimasto troppo a lungo nell’ombra dei giganti del Barocco. Anche questa acquisizione ha dato avvio, come da prassi della Fondazione, a importanti studi di approfondimento. Di grandissimo rilievo è inoltre la più recente tra le acquisizioni: due tavolette peruginesche, un dittico di assoluto interesse, oggetto di un’approfondita indagine scientifica e di ricerche condotte dal professor Mancini e dalla dottoressa Garibaldi, già direttrice delle Gallerie Nazionali dell’Umbria. Non solo opere d’arte e arti applicate: l’interesse di Fondazione Perugia si rivolge anche alle testimonianze della storia del territorio. Rientra in questo fondamentale ambito l’acquisto, avvenuto nel 2024 a Parigi, di ciò che resta della cosiddetta Collezione Albertini: 1798 pergamene medievali, un tempo appartenenti all’archivio storico giudiziario di Perugia e purtroppo disperse nel 1853 per ragioni di spazio. Questi documenti saranno oggetto di una grande mostra nel capoluogo umbro. La famiglia Rubboli e l’Associazione Culturale Associazione Rubboli hanno infine ufficialmente donato, nel dicembre 2025, alla Fondazione Perugia un importante nucleo di opere d’arte provenienti dal Museo Rubboli, luogo simbolo dell’antica tecnica del lustro oro e rubino che ha reso celebre Gualdo Tadino. La donazione comprende 95 pezzi. Si tratta di manufatti realizzati tra la fine dell’Ottocento e il Novecento da membri della famiglia Rubboli, oltre che da manifatture storiche e da artisti italiani e internazionali che hanno contribuito allo sviluppo della ceramica a lustro.