Si indaga per omicidio sul destino dell’imprenditore ed ex arbitro Davide Pecorelli

23.01.2021 15:20 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Si indaga per omicidio sul destino dell’imprenditore ed ex arbitro Davide Pecorelli

Scrivono Cristina Crisci e Fabrizio Paladino su La Nazione e coe si legge anche nei social, che è la prima e vera svolta nelle indagini sul misterioso caso della scomparsa, in Albania, dell’imprenditore ed ex arbitro Davide Pecorelli. La procura di Perugia, infatti, ha aperto un fascicolo per omicidio, con l’inchiesta assegnata al procuratore Cantone e all’aggiunto Petrazzini. Peraltro in questa delicata fase sono stati già avviati dei contatti con il magistrato di collegamento, oltre che con la polizia di quel Paese: gli investigatori di Tirana, però, continuano a sostenere che la vicenda riferita al 45enne sangiustinese potrebbe trattarsi di un «fatto accidentale». Come si ricorderà, a inizio gennaio la Skoda Fabia noleggiata dal padre di famiglia al suo arrivo all’aeroporto di Tirana è stata ritrovata bruciata a nord dell’Albania, tra le montagne vicino al confine col Kosovo. Intanto, sempre per quanto riguarda l’inchiesta, la Squadra mobile di Perugia diretta da Gianluca Boiano l’altro ieri ha perquisito l’abitazione di Pecorelli a Lama di San Giustino e, nella circostanza, sentito a sommarie informazioni la compagna albanese dell’imprenditore. Sulla vicenda delle ossa venute alla luce all’interno della vettura – ma solo in un secondo momento (quando il mezzo è stato trasportato all’interno del magazzino della polizia) – si tratta a quanto pare di frammenti, sembra anche di bacino, ma ancora gli investigatori italiani non avrebbe materiale per poter affermare la natura dei reperti. Peraltro l’analisi sui reperti e gli accertamenti sul Dna vengono fatti in Albania: se vorranno eseguire la comparazione con il campione del Dna di Pecorelli (che invece ha la nostra polizia) dovranno rivolgersi all’Italia. E comunque stiamo sempre parlando di caso complesso: bisogna capire, infatti, cosa faceva Pecorelli in quel luogo lontano dai centri principali albanesi, con chi era andato e soprattutto capire bene la scelta di raggiungere quell’area impervia sperduta del ritrovamento, a poca distanza da Puka. Gli investigatori stanno sempre analizzando i movimenti dell’imprenditore umbro da quando, il 3 gennaio, è arrivato a Tirana, Ma non solo: il cambio di rotta mentre usciva da un hotel a Puka ha sollevato i sospetti della polizia che sta cercando di svelare il mistero. Il 45enne – come noto – ha soggiornato per due notti in un hotel della zona, prima di scomparire a mezzogiorno del 6 gennaio. Durante questo periodo, non ci sono prove che abbia incontrato qualcuno e sia rimasto solo. Lo hanno rivelato i testimoni in albergo e conferme arrivano dalla videosorveglianza delle telecamere di sicurezza. Mentre era in movimento, il Gps dell’auto Skoda indicava che il veicolo era «difettoso». Questo secondo i dati che gli investigatori hanno ricevuto dalla compagnia che ha noleggiato l’auto nei pressi dell’aeroporto di Rinas. Da questo momento Davide Pecorelli non ha più avuto contatti e non si sa se sia sceso dalla macchina dopo che ha preso fuoco oppure no. Si è pure scoperto in questi giorni che nella zona non c’erano attività che potessero assistere gli investigatori attraverso le telecamere di sicurezza. Nel veicolo bruciato sono stati trovati diversi oggetti di Davide Pecorelli, tra cui il suo orologio, il telefono cellulare e, sembra, pure un anello che pare essere presente in una delle immagini raccolte sul posto dove è avvenuto l’incendio del veicolo.