L'assessore comunale allo sport di Perugia ricorda il campione Socrates, che a suo modo cambiò il calcio
Nel giorno dell'anniversario della sua scomparsa, l'assessore comunale di Perugia allo sport, Pierluigi Vosssì, ha ricordato l'ex calciatore della Fiorentina Socrates, campione e personaggio influente non solo in Brasile. "Un uomo che fece del calcio un atto politico, culturale e umano. Negli anni ’80, mentre il Brasile cercava di liberarsi dalle ultime ombre della dittatura - ricorda Vossi - lui portò la sua visione in un luogo che nessuno immaginava potesse cambiare qualcosa: lo spogliatoio del Corinthians. Da lì nacque la Democrazia Corinthiana, un movimento che trasformò una squadra in un simbolo di libertà. Movimento che diede il suo contributo alla democrazia brasiliana. Era semplice e rivoluzionaria allo stesso tempo: tutti votavano su tutto. Giocatori, allenatore, staff, lavoratori del club: ognuno aveva una voce. Era l’idea più bella e radicale di tutte — che il calcio potesse essere il riflesso di un paese più giusto. E lui ne era il cuore. Con la sua testa alta, il passo elegante e il pugno alzato, mostrava che il talento può diventare impegno, che il pallone può parlare la lingua dei diritti. Indossava la fascia di capitano come si porta una responsabilità: con coraggio. Quando la squadra scendeva in campo con la parola “Democracia” stampata sulla maglia, non era uno slogan: era una dichiarazione. E’ doveroso ricordarlo. In un era in cui si evita di parlare di ciò che accade fuori dal campo di calcio. Perché quest’uomo ha dimostrato che il calcio può essere anche coscienza. Un giocatore colto, medico, ribelle, capace di dire “no” ai compromessi e “sì” alla dignità: che ha insegnato di come lo sport può cambiare la storia, quando chi lo vive decide di non voltarsi dall’altra parte. Sócrates Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira".