Donna a passeggio finisce all'ospedale di Perugia dopo esser stata aggredita da un cane al percorso verde

Una semplice passeggiata spensierata si trasforma in un incubo per una donna di Villa Pitignano, vittima di un’aggressione da parte di un cane di grossa taglia nel percorso fluviale della stessa zona di Villa Pitignano. L’episodio di giovedì evidenzia ancora una volta i rischi legati alla cattiva gestione degli animali domestici e le conseguenze di comportamenti irresponsabili da parte dei proprietari.
L’incidente si è verificato all’altezza del noto tratto chiamato “Acquedotto”, nel contesto del percorso verde che collega Ponte Pattoli e Ponte San Giovanni. La donna, che passeggiava insieme al proprio cane, si è vista improvvisamente circondata da un cane di razza “Malamute” sfuggito al controllo della proprietaria, che aveva rotto il guinzaglio, piuttosto esile che si utilizza per i barboncini, ritenuto inadeguato per un animale di quella stazza. La reazione dell’animale, evidentemente aggressivo, è stata violenta: ha attaccato la donna, mordendola alla coscia e provocandole ferite che hanno richiesto cure al pronto soccorso (con punti di sutura), oltre a contusioni e distorsione cervicale.
Ma il dolore più grande è arrivato dall’atteggiamento della proprietaria del cane, che non solo non si è scusata né ha prestato soccorso, ma ha addirittura tentato di scaricare la colpa sulla vittima, sostenendo che la donna avrebbe dovuto mantenere una distanza maggiore. Un’accusa priva di fondamento, considerato che il percorso pubblico, come stabilito dalla legge, impone il rispetto di regole precise per la tutela di tutte le persone e degli animali.
È importante ricordare che la responsabilità del proprietario di un animale è sancita dall’articolo 2052 del Codice civile, il quale stabilisce che chi possiede o utilizza un animale è responsabile dei danni da esso causati, anche se l’animale fosse fuggito o smarrito, a meno che non si dimostri il caso fortuito. Nella circostanza di Villa Pitignano, questa condizione non si applica, poiché la fuga del cane e l’aggressione sono state il risultato di una gestione negligente.
È evidente che un guinzaglio estensibile, sottile e debole, come quello usato dalla proprietaria, non è idoneo a contenere un cane di quella taglia e potenzialmente pericoloso. La normativa prevede anche l’uso della museruola, in particolare in presenza di animali di grande stazza o aggressivi, per prevenire incidenti e garantire la sicurezza di tutti.
Essere proprietari di un animale domestico comporta obblighi di responsabilità e attenzione, equiparabili a quelli di un genitore verso un figlio minorenne. La legge, infatti, considera l’animale come una “res” e attribuisce al proprietario un ruolo di custode e garante, con conseguenze legali in caso di negligenza o omissione di doveri.
Nel caso di aggressione, inoltre, si può configurare il reato di lesioni colpose e omissione di soccorso, punito con pene sia civili che penali. La legge, infatti, prevede che sia un dovere civico e legale aiutare chi si trova in difficoltà: la mancata assistenza può costituire un reato, come sottolineato anche in questo episodio.
L’incidente di Villa Pitignano ci ricorda quanto sia importante rispettare le norme sulla gestione degli animali e la responsabilità civica di ogni proprietario. La sicurezza di tutti dipende anche dalla consapevolezza e dall’educazione al rispetto delle regole, per evitare che una passeggiata possa trasformarsi in un incubo.
Questo episodio solleva questioni fondamentali sulla tutela delle persone e degli animali, e sulla responsabilità di chi detiene un animale domestico. È necessario rispettare le regole, usare strumenti di contenimento adeguati e mostrare rispetto e attenzione verso gli altri, per evitare che incidenti come questo si ripetano e che la sicurezza nel nostro territorio venga compromessa.