Da rabbrividire... "Non è vero che per il nodino di Perugia saranno abbattuti 2000 alberi, ma ben 4400! Sostituiti da 1157 grossi pali di cemento..."

19.08.2023 22:50 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Fonte: Antonello Menconi
Da rabbrividire... "Non è vero che per il nodino di Perugia saranno abbattuti 2000 alberi, ma ben 4400! Sostituiti da 1157 grossi pali di cemento..."

Ecco una sintesi delle dichiarazioni del 26 luglio dell'assessore Melasecche che interviene per fare chiarezza - e il Coordinamento per chiarezza risponde all’assessore -

“Sono destituite di fondamento le notizie relative all’abbattimento di 2000 alberi nella ZPS di Collestrada nell’ambito delle opere per la realizzazione del Nodino di Perugia” - Infatti sono 4400 (Documentazione 1) e la zona si chiama ZSC Zona Speciale di Conservazione.

“In riferimento ad alcune notizie apparse sugli organi di stampa che riguardano la realizzazione del cosiddetto “Nodo di Perugia, I stralcio Collestrada-Madonna del Piano” di seguito si riportano doverosamente gli elementi di riscontro, strettamente tecnico, utili a far chiarezza su aspetti che sono stati riportati per l’ennesima volta in modo non corretto -che cosa si intende per non corretto? Il Coordinamento ha sempre utilizzato documentazione ufficiale a supporto delle osservazioni- per generare nei confronti della pubblica opinione sconcerto, nel disperato tentativo di impedire la realizzazione di un’opera fondamentale, rinviata da decenni, che affronta con le altre due opere complementari, il progetto rampe di Ponte San Giovanni ed il II stralcio Madonna del Piano-Corciano, i gravi problemi di traffico” - Il “Nodino” non risolve il problema. “Con il solo scenario 2 (nodino), non ci sono modificazioni di sorta sul raccordo autostradale Bettolle-Perugia, sia per leggeri che pesanti” - (Documentazione 2)

“Il Progetto è stato addirittura sottoposto a verifica di screening di Incidenza Ambientale anche il piano di indagini geognostiche eseguite in maniera propedeutica allo sviluppo del progetto definitivo” - Si ma autorizzata dalla Regione “in sanatoria”, solamente dopo la segnalazione/denuncia dell Coordinamento agli organi competenti effettuata il 15 dicembre 2021 a seguito della scoperta casuale delle esecuzioni dei sondaggi all’interno della ZSC -.
”Per quanto attiene, più nello specifico, la questione sollevata circa la presunta “sottrazione di 2.000 esemplari di alberi nella parte centrale della Zona Speciale di Conservazione del Bosco di Collestrada”, tale affermazione risulta non solo non corretta sotto diversi punti di vista ma palesemente falsa”. -Non è corretta nel senso che la realtà è ancora più grave, infatti l’area boschiva che interferisce con la realizzazione della galleria è di 4,35 ettari, che richiederà l’abbattimento di 4400 alberi sani di circa 30 anni (Documentazione 1) -

“Le lavorazioni non interessano affatto la parte centrale di tale Zona Speciale, intesa come la parte caratterizzata dalla presenza degli habitat naturali oggetto di specifica tutela” -Al centro della Zona Speciale di Conservazione ed a ridosso (pochissimi metri) dell’Area Habitat (Documentazione 3) sarà realizzata il tratto della galleria con "protesi" che necessita di sbancamenti e consolidamenti palificati realizzati con oltre 1157 pali di cemento infissi a 15 metri di profondità, ognuno del diametro di 120 cm (Documentazione 4). Quest’opera incide perciò sull’equilibrio faunistico e vegetazionale dell’Area, caratterizzato da specie che hanno permesso proprio alla Regione di identificare questa area come Sito di Interesse Comunitario; inoltre per realizzare la galleria naturale sono previste cariche esplosive ogni 3/6 ore, senza saperne valutare gli effetti all’imbocco e sull’avifauna che caratterizza l’adiacente ZSC Ansa degli Ornari-

“Sono state approfonditamente studiate ed analizzate le caratteristiche pedologiche dei suoli nonché della falda acquifera al fine di verificare la non sussistenza di potenziali impatti negativi indiretti sugli habitat soprastanti” - Come indicato nel progetto definitivo nello scavo in galleria, dal km 4.6 al km 6.6, ci sarà invece un interferenza lineare con la falda freatica (Documentazione 5), oltre alle interferenze con le vicine sorgenti come affermato anche nel parere degli uffici del Comune di Perugia (Documentazione 6) -

“È tempo ormai delle decisioni ed appare antidemocratica” - Non capiamo perché l’Assessore Melasecche definisca “antidemocratica” l'opinione di oltre 20 associazioni radicate ed impegnate ogni giorno sul territorio, le 15.000 firme raccolte su change.org e le nostre 9 assemblee pubbliche di presentazione del progetto definitivo. Potrebbe invece essere definita “antidemocratica” la posizione della Regione Umbria che ha presentato il progetto definitivo durante una conferenza stampa ad inviti e non quindi pubblica, invitando la stampa e pochi altri soggetti, tra i quali alcuni produttori di materiali cementizi. Documentazione video che testimonia l’accaduto -

“Strumentalizzare la persona del Presidente della Repubblica nella pretesa di tentare il colpo finale ad effetto, nella disperazione di una serie interminabile di piccole e grandi bugie, da parte di soggetti che in alternativa reale propongono solo un negazionismo vuoto di progetti, fa emergere con evidenza gli interessi di vario tipo sottesi a questa guerriglia delle parole” -Rimaniamo in attesa di sapere a quali bugie e quali interessi si riferisce l’Assessore, ricordando che ANAS, per redigere il progetto definitivo, ha chiesto autorizzazione alla Fondazione Cassa di Risparmio, che aveva commissionato il progetto, per utilizzare il progetto preliminare di 20 anni prima.-

“Una parte di costoro sostengono addirittura, c’è da dubitare della loro buona fede, una ridicola bretella della lunghezza di 20 km" - Questa non è una proposta del Coordinamento “Sciogliamo il Nodo di Perugia”, mentre si è sempre proposta la realizzazione del progetto rampe di Ponte San Giovanni, insieme ad un rafforzamento di iniziative per la mobilità sostenibile.

In questa vicenda si è visto un Amministratore pubblico diffondere commenti e numeri diversi dai documenti ufficiali, senza poi assumersi la responsabilità delle proprie affermazioni; ed è grave che dei cittadini debbano difendersi da queste scorrettezze (che includono dossieraggi personali a persone del Coordinamento) con comunicati stampa come questo per ripristinare la verità dei fatti e riportare i numeri veri da documenti pubblici. Purtroppo, per lui, Melasecche ha incontrato cittadini che leggono i documenti, cosa che molti cittadini non riescono o possono fare, fidandosi di Amministratori della Cosa Pubblica che (anche in virtù dell’articolo 54 della Costituzione) hanno il dovere di adempiere a questo compito con disciplina ed onore.