A Capanne un protocollo per l’inclusione di minori e adulti in detenzione attraverso lo sport

21.06.2025 14:00 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Fonte: Antonello Menconi
A Capanne un protocollo per l’inclusione di minori e adulti in detenzione attraverso lo sport

Presso la Casa Circondariale di Perugia “Capanne”, è stato firmato un significativo protocollo d’intesa interistituzionale, nato con l’obiettivo di promuovere l’inclusione di minori e adulti – anche in fase detentiva – attraverso percorsi sportivi, educativi e di utilità sociale. Strumenti concreti finalizzati al reinserimento, alla rieducazione e alla riduzione della recidiva. Alla cerimonia di firma erano presenti autorevoli rappresentanti istituzionali:

• La sindaca del Comune di Perugia, Vittoria Ferdinandi

• L’assessore allo sport, Pierluigi Vossi

• Il direttore generale dei detenuti e del trattamento (DAP), dott. Ernesto Napolillo

• Il procuratore generale, dott. Sergio Sottani

• Il presidente della Corte di Appello, dott. Giorgio Barbuto

• Il presidente del Tribunale di Sorveglianza, dott. Antonio Minchella

Il protocollo coinvolge una rete di soggetti pubblico-privati: Uffici Giudiziari del distretto di Perugia, Comune di Perugia, CONI Umbria, Direzione della Casa Circondariale, Ordine degli Avvocati, Centro per la Giustizia Minorile Toscana‑Umbria, Ufficio Servizio Sociale e Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Perugia. Stabilisce obiettivi, ruoli e modalità operative, monitoraggio e valutazione dell’impatto.

Obiettivi principali: permettere a minori e adulti sottoposti a procedimento penale, anche in detenzione, di partecipare a attività sportive e utili alla collettività, con particolare attenzione alla tutela delle persone con disabilità. Per i minorenni, viene valorizzata la dimensione educativa e formativa; per i maggiorenni, il percorso verso il reinserimento sociale e distanziamento da contesti a rischio.

Dichiarazioni degli ospiti

Dott. Sergio Sottani (Procuratore Generale)

“Serve un impegno concreto su due fronti: il lavoro e lo sport. Il carcere è degradante e dobbiamo garantire ristoro, ma anche responsabilizzare le persone che devono essere risocializzate. Dentro quella realtà non-luogo lo sport – agonismo e rispetto – è simile al lavoro: può offrire disciplina, dignità, senseo di sé. Con sovraffollamento l’attività rieducativa fallisce, e la recidiva sale al 70 %, mentre con lavoro rispettoso scende al 2 %. Lo sport e il lavoro insieme sono questa sfida.”

Dott. Ernesto Napolillo (Direttore DAP)

“Ero particolarmente stupito della partecipazione dei colleghi magistrati, ma ora il territorio mostra grande attenzione al carcere. Bisogna costruire ponti tra società e carcere: imprese e aziende possono entrare grazie a sgravi fiscali, offrendo vere opportunità di reinserimento. Lo sport all’interno ha un valore educativo potentissimo, specie se aperto a ruoli sociali e culturali. Le buone prassi vanno replicate.”

Sindaca Vittoria Ferdinandi

“Ringrazio il personale e i vertici della magistratura. È un onore che un mio assessore abbia elaborato questo protocollo, che unisce enti locali, terzo settore e magistratura per ricostruire ciò che è stato danneggiato. Non possiamo considerare il carcere un luogo dove il destino si cristallizza: la città deve entrare dentro – e il carcere uscire fuori. Lo sport è ponte verso la disciplina, le regole, la gestione delle emozioni. Il Comune c’è: a Perugia la riabilitazione deve diventare realtà concreta.”

Assessore Pierluigi Vossi

Ringrazio i compagni di viaggio l’avv. Marco Piazzai, il presidente Carlo Orlando e la Commissione “Oltre il Diritto “ dell ordine degli avvocati di Perugia .

Ho cominciato a scrivere questo protocollo prima della modifica dell’art. 33 della Costituzione, che ha riconosciuto lo sport come valore educativo. E tutto ciò è racchiuso in questo documento.

Con la possibilità rese da questo protocollo offriamo la bellezza dello sport a molti giovani che non la conosco.

Ad integrazione di tale opportunità, come Comune di Perugia, abbia predisposto un regolamento di affidamento degli impianti sportivi , prossimo al passaggio in Consiglio, che permetterà alle società sportive disponibili di accogliere le persone coinvolte nel protocollo.”

Dott. Antonio Minchella (Tribunale di Sorveglianza)

“La nostra attività ruota attorno al trattamento penitenziario. Lo sport è allegoria della vita: la regola va rispettata non per timore della sanzione, ma perché educa al rispetto di sé e degli altri. Ho visto grande impegno nel carcere, ma poche occasioni sono state realizzate: oggi è una bella occasione.”

Dott. Giorgio Barbuto (Presidente Corte di Appello)

“Oggi vedo tanti interlocutori: io sono il collante. Siamo qui per incarnare la Costituzione. Ho visto un barlume negli occhi dei detenuti: solo così si coltiva rispetto verso le istituzioni. Un plauso a tutti voi, farò la mia parte.”

Avv. Carlo Orlando (Presidente Ordine Avvocati)

“È una chiamata alle armi. Nessuno qui deve essere dimenticato o emarginato. L’Ordine degli Avvocati è vicino al carcere: riportiamo la professione forense al centro del dibattito. Ringrazio Pierluigi Vossi e Marco Piazzai per la sensibilità che hanno aperto un dialogo.”

Alleanza tra giustizia, sport e territorio

• CONI Umbria fornirà tutor volontari e promuoverà corsi di fair play.

• Il Comune di Perugia attiverà convenzioni per l’uso delle strutture da parte delle associazioni sportive che accoglieranno i beneficiari.

• Uffici Giudiziari, DAP e Centro Giustizia Minorile integreranno il protocollo nei percorsi penali personalizzati.

Il protocollo, valido per un anno e rinnovabile, prevede un tavolo tecnico interistituzionale semestrale per monitoraggio, promozione di best practice e miglioramento continuo.

Questo importante passo segna l’impegno condiviso per un carcere “riparativo” che restituisce dignità, crea legami con la società e apre percorsi concreti di riscatto e rieducazione.