Articolo del Corriere della Sera fa emergere dubbi sulla reale identità della presidentessa dello Spoleto: quale il vero nome?

26.09.2019 20:39 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Fonte: Antonello Menconi
Articolo del Corriere della Sera fa emergere dubbi sulla reale identità della presidentessa dello Spoleto: quale il vero nome?

Scoppia il giallo sulla reale identità della presidentessa dello Spoleto calcio. A far sorgere dubbi in queste ore è stato un articolo pubblicato dal Corriere della Sera nell'edizione fiorentina di martedì a firma di Manuela D'Angelo, corrispondente ed importante punto di riferimento per il quotidiano milanese dalla Versilia. Una bella storia, solo che secondo il Corriere (che ha pubblicato la foto della principessa scattata a Spoleto nel giorno del suo arrivo in città) la stessa principessa si chiama Adila bint Abdullah, figlia di Abdullah, re dell’Arabia Saudita, sposa del principe Faisal bin Abdullah. Mentre la stessa della foto a Spoleto ricopre la carica di presidente con il nome di Norah Bint Saad Al Saud. Dove sta l'errore? Di qua o di là? Nelle prossime ore se be saprà certamente di più... Nell'articolo (a questo LINK) si racconta la storia di una principessa araba che ha donato al Comune di Montignoso ben 300mila euro per le scuole cittadine, possedendo la propria famiglia una villa con vista mare a Cinquale, dove da decenni trascorre le vacanze estive, con discrezione – racconta con dovizia la giornalista - ma non senza attirare le attenzioni dei residenti: servitù, scorte, grandi macchine parcheggiate, ristoranti e negozi che chiudono le saracinesche quando dentro comprano loro, di certo non passano inosservati. La donazione alla scuola non sembra che fu del tutto disinteressata. Infatti, la villa degli arabi, infatti, immersa in un immenso parco verde, necessitava all’epoca di importanti ristrutturazioni, soprattutto perché la principessa dalla sua camera da letto, coperta dai pini marittimi, non vedeva il mare. Nonostante la villa si trovasse in un’area ad alto rischio idrogeologico, dove il piano regolatore dettava misure molto restrittive, per perseguire l’obiettivo della costruzione della scuola del futuro, l’amministrazione, con una variante urbanistica, diede il via libera ai lavori per sopra elevare di un piano la casa della principessa.