Questo è il progetto "Un pugno al bullismo": pugilato in primo piano

04.11.2022 08:30 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Questo è il progetto "Un pugno al bullismo": pugilato in primo piano

Sport e solidarietà si dimostrano nuovamente un connubio vincente per aiutare i giovani meno fortunati a trovare i giusti modelli dove potersi appoggiare, credere ed essere protagonisti della propria vita sportiva e sociale.

Dalla passione per il Pugilato del presidente della FPI Umbria, Simone Duchi, che utilizzando come veicolo primario lo sport ed il volontariato, ha incontrato il Dott. Domenico Trozzi, Commendatore dell’ordine della Repubblica Italiana, già dirigente Superiore della Polizia di Stato in qualità di Direttore dei Reparti Speciali servizio Aereo e Presidente dell’associazione Onlus Prossimita’ alle Istituzioni, nasce questo meraviglioso progetto.

I principi del progetto sono quelli di utilizzare le scuole, palestre di Pugilato agendo nel settore socio-culturale della prevenzione alla illegalità nelle sue molteplici forme (avviamento allo sport e tutoraggio scolastico per quanto riguarda Prossimità alle Istituzioni) e nell’intervento socio-culturale operato attraverso l’attività pugilistica, che permette di lavorare in maniera strutturata sul livello fisico-motorio degli utenti (Bulli) così come sulla componente emotiva - caratteriale. Il lavoro con i minori è basato sulla diffusione dell’educazione alla legalità, oltre a favorire meccanismi di integrazione sociale e cooperazione tra individui (attraverso il linguaggio sportivo multilaterale e l’inserimento nelle preparazioni pugilistiche);

Lo sport è composto da uomini, da donne e dalle loro storie. Storie di provincia, spesso difficili, i cui protagonisti riescono a lasciare la loro impronta nel territorio e soprattutto nel cuore della gente. Circa due anni fa è nato il nostro progetto che ha avuto come obiettivo quello di far conoscere la Nobile Arte della boxe ad un numero sempre più crescente di persone, curiosi o vecchi appassionati che siano. La nostra visione del pugilato è quella di uno sport per tutti, ovvero per chiunque abbia voglia di mettersi in gioco in una disciplina che forgia la mente non meno del corpo. Per chi come noi promuove questo sport non incontra certo pochi ostacoli, primo fra tutti il muro di incomprensione che si riscontra nel sentire comune e che lo annovera tra gli sport violenti, e non per ultimo inadatto ad un corpo delicato come quello di una donna o di un ragazzo. Ma per noi il pugilato non è solo dare o ricevere pugni in faccia, è molto di più. Il nostro sogno è quello di aprire le porte a tutti coloro che desiderano trarre benefici dalla preparazione pugilistica, senza necessariamente calcare il ring, ed allenarsi per puro divertimento sfatando il mito per cui, se pratichi la boxe, devi per forza romperti il naso. Da qui è nato il desiderio di creare una squadra di pugili amatoriali che potessero frequentare lo stesso ambiente di quelli professionisti, vivendo le stesse sensazioni e condividendo la stessa adrenalina. Il pugilato modella il carattere, lo rafforza lavorando su degli obiettivi. Proprio il raggiungimento di questi obiettivi ed il superamento dei nostri limiti che alimenta la crescita personale, che ci aiuta ad essere consapevoli dei nostri punti forza e delle nostre capacità. Il pugilato ci aiuta a pensare velocemente, a difenderci ed attaccare a nostra volta, un po’ quello che la vita ci chiede ogni giorno. Il carattere di uno sportivo, ma soprattutto quello di un pugile, si modella col sacrificio, con la costanza e con la motivazione al miglioramento, sia fisico che mentale. Il semplice scaricare stress tirando pugni ad un saccone, dopo una lunga giornata di lavoro, ci aiuta a concentrare e focalizzare le nostre energie. Durante l’allenamento non abbiamo bisogno di pensare a tutti quei fattori esterni che ci destabilizzano giorno dopo giorno, ed anzi avere tempo per sé stessi è un grande regalo che abbiamo il dovere di farci, per maturare e saper cogliere tutto quello che la vita può offrirci. Sul ring non si è mai soli perché tutto l’allenamento, il sudore e le risate sono i nostri più grandi alleati. Mettersi in gioco è il primo colpo vincente. Dalla moda dei guantoni, cha ha ispirato il mondo del cinema e della cultura, all’istituzione della corda e del sacco come strumenti di allenamento tra i più efficaci e richiesti, sempre più donne e uomini di tutte le età si avvicinano al pugilato. Chiunque decida di mettersi in gioco rappresenta l’esempio emblematico del pugile e dell’uomo: impara dal sacrificio, resiste ai duri allenamenti, fortifica la volontà e la sua personalità, matura e diventa uomo, completo ed eclettico. Il progetto sostanzialmente è basato sulla ricerca ed individuazione del “BULLO”, per poi aiutarlo ad integrarsi nella squadra e nell’ambiente sociale che lo circonda in modo diverso, andando ad utilizzare la scuola di Pugilato, meglio conosciuta come la “Noble Art”, una disciplina sportiva alla quale la psicologia dello sport riconosce un alto valore formativo, in relazione alla crescita psico-fisica del giovane, attribuendo la capacità di intervenire positivamente anche nel delicato processo di inserimento sociale.

Il bullismo, una realtà da non sottovalutare. Il fenomeno del bullismo, nonostante sia quasi con costanza presente nei fatti di cronaca, rimane un fenomeno sconosciuto e da esplorare per moltissime famiglie che hanno figli adolescenti e magari ignorano che il fatto riguardi anche i loro ragazzi.

OBBIETTIVI

Riflettere sul rapporto con gli altri;

Riflettere sul bullismo e sulla violenza nella vita quotidiana dei ragazzi;

Imparare ad elaborare reazioni positive e propositive rispetto ai fenomeni di violenza e di sopruso;

Imparare il significato di legalità;

METODOLOGIA

• Il metodo di base sarà quello sportivo, andando ad utilizzare la scuola di Pugilato, meglio conosciuta come la “Noble Art”, e soprattutto la dimensione “scolastica” in versione no contact. E’una disciplina sportiva alla quale la psicologia dello sport riconosce un alto valore formativo, in relazione alla crescita psico-fisica del giovane, attribuendo la capacità di intervenire positivamente anche nel delicato processo di inserimento sociale del minore, attraverso la graduale conoscenza di sé e l’acquisizione della necessaria autostima. Ciò avviene mediante diversi elementi, quali:

L’acquisizione della consapevolezza, della padronanza del rispetto della propria e dell’altrui fisicità.

L’acquisizione di una buona preparazione psico-motoria.

L’acquisizione e il consolidamento delle regole attraverso l’educazione alla legalità e dei valori sociali contenuti nello sport.

La maturazione di un atteggiamento positivo verso uno stile di vita sano, lontano da alcool e droghe.

• coinvolgimento ed inclusione, attraverso lo sport;

Fattori questi che diventano validi strumenti pedagogici, utili soprattutto per combattere i tanti disagi giovanili.

Dal punto di vista educativo il progetto che offre FPI UMBRIA, GLOBAL GYM, E PROSSIMITA’ ALLE ISTITUZIONI si propone come percorso di crescita individuale del giovane in rapporto con gli altri suoi coetanei. IL BULLO.

Durante gli allenamenti, si innescano in modo spontaneo meccanismi di interazione che portano il giovane a conoscere e controllare i fenomeni di aggressività ed a comprendere, scongiurare ed allontanare il fenomeno del Bullismo.

MODI DI MANIFESTAZIONE DEL BULLISMO

Cyberbullismo: il bullo invia messaggi molesti alla vittima tramite chat varie per minacciare o dare fastidio.

Bullismo fisico: colpisce la vittima con pugni e calci ecc.

Bullismo verbale: prende in giro la vittima.

Bullismo psicologico: la vittima viene ignorata o esclusa dal gruppo.

PUO' ESSERE:

Diretto: quando si parla di attacchi espliciti sia fisici che verbali

Indiretto: quando si danneggia la vittima e la sua relazione con le altre persone

IL BULLO E LA VITTIMA

CHI E' IL BULLO?

-Quello che può avere problemi familiari o scolastici;

-Chi si sente inferiore, ma vuole stare al centro dell'attenzione;

-Chi è invidioso della vittima perché lo ritiene migliore;

-Chi deve sfogare la propria aggressività con qualcuno che è più debole

-Chi vuole mascherare i propri sentimenti

CHI E' LA VITTIMA??

-un ragazzino educato, timido

-un ragazzino bravo a scuola

-un ragazzino piccolo e indifeso

-un ragazzino con problemi fisici o psicologici

COME REAGIRE?

Occorre sempre intervenire per non diventare complici o probabili vittime. Come?

-informare un adulto

-intervenire direttamente, meglio se in gruppo

-riflettere sui comportamenti con conversazioni in palestra o con l’aiuto della famiglia e delle istituzioni

Non è sicuramente semplice per un allenatore/maestro di pugilato entrare nel mondo di un adolescente, soprattutto quando questi si confida poco, o per vergogna, timore o per orgoglio.

L’aspetto più importante è il dialogo, tra il Maestro e allievo (atleta) che dovrebbe caratterizzare il rapporto soprattutto tra genitori-figli.

Gli adolescenti hanno a disposizione dei numeri verdi ai quali rivolgersi per segnalare episodi e ricevere aiuto, tra i principali: Il Telefono Azzurro, la Polizia di Stato, i Carabinieri.

IL PROGETTO

È basato sull’identificazione attraverso la collaborazione tra i vari istituti ed enti per l’individuazione del detto “BULLO”.

Ha il compito di prevenire, combattere e monitorare il bullismo attraverso lo SPORT E LA PROPEDEUTICA AL PUGILATO con l’ausilio all’educazione alla legalità.

Ha l’intento di lavorare esclusivamente con il “Bullo” con l’utilizzo dello sport il Pugilato.

Prevede l’utilizzo gratuito di tutte le sedi che ha messo a disposizione Global Gym e dei propri maestri.

UN DECALOGO DA SEGUIRE

NON FARE

offendere gli altri

nascondere ai genitori che qualcuno ti fa male

dire bugie

trattare male un compagno che ti sta antipatico

approfittarsi dei compagni più deboli

DA FARE

Raccontare sempre tutto ai genitori

Raccontare i comportamenti prepotenti, se ne sei vittima, se ne sei testimone, e se ne vieni a conoscenza

Difendere, se possibile , i compagni vittime di prepotenze

Trattare tutti i compagni allo stesso modo

Cercare l’aiuto del Maestro, degli Allenatori e dei altri compagni

Se qualcuno ti minaccia sul sito della Polizia di Stato esiste una sezione dedicata al bullismo.