Non c'è in Umbria l'assegno di cura per anziani e disabili! Protestano le associazioni

26.10.2020 12:32 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Non c'è in Umbria l'assegno di cura per anziani e disabili! Protestano le associazioni

In Umbria niente assegno di cura per anziani e disabili gravi. Così, una folta rappresentanza di associazioni, compresa la rete informale che rappresenta diverse realtà del territorio, ha preso parte ad un incontro con la Presidente della Regione Umbria Donatella Tesei e l'Assessore al Welfare e Sanità Luca Coletto. Scopo della riunione era l’illustrazione, da parte dell'assessore e dei suoi collaboratori , delle modalità di erogazione delle provvidenze economiche previste dal riparto umbro del Fondo Nazionale non Autosufficienti. Si tratta di circa 10 milioni oltre ai 5 milioni del bilancio regionale per complessivi 15.181.200 Euro. Il fondo nazionale nasce ben 13 anni fa con lo scopo di evitare qualsiasi forma di istituzionalizzazione delle persone non autosufficienti sostenendone l'assistenza a domicilio, l'autonomia e supportando la funzione di cura dei familiari e/o assistenti familiari. Le altre regioni, in primis il Veneto e la Lombardia , utilizzano risorse proprie e tutta la loro quota del fondo nazionale per erogare assegni di cura di importo variabile sia ai disabili gravissimi che ai disabili gravi. La nostra regione si limita a coprire solo poche centinaia di disabili gravissimi lasciando senza provvidenze economiche migliaia di disabili gravi minori, adulti e anziani. Come referenti di alcune associazioni che tutelano in via esclusiva i diritti delle persone non autosufficienti e dei familiari caregivers, siamo particolarmente delusi per la scelta del governo regionale che riteniamo iniqua e discriminatoria. Dei 15 milioni previsti dalla giunta Tesei ,4,5 andranno subito in assegni di cura / sollievo solo per pochi disabili gravissimi e forse ,dal prossimo anno ,non più di un milione e mezzo verrà riservato a coloro che rappresentano la parte maggioritaria dei 44.000 non autosufficienti che vivono in Umbria . Negli incontri dei mesi precedenti con Assessore e Presidenza, abbiamo sottolineato come fosse essenziale riservare tutte le risorse del nazionale in favore di un assegno di cura adeguato, senza discriminazioni tra disabili gravi e gravissimi e tra minori , adulti e anziani. Tra i nostri suggerimenti anche la proposta di un piano di riparto che permetteva di raggiungere oltre 1500 beneficiari . Purtroppo sulle istanze dei disabili gravi e degli anziani non autosufficienti abbiamo trovato totale chiusura , mentre è stata accolta l’istanza dei sindacati confederali che si sono limitati a chiedere alla Regione di reperire un ulteriore milione di Euro, senza tuttavia stimolare la Regione ad affrontare la tematica della disabilità in modo globale e integrato con un progetto che veda al centro la persona con disabilità e la sua inviolabile libertà di scelta se usufruire dei servizi o avere un contributo economico da gestire in autonomia con obbligo di rendicontazione I servizi erogati dal mondo della cooperazione vedono impiegati annualmente nel comparto socio sanitario oltre 150 milioni compresi i 50 milioni di fondi europei, rimodulati a causa del covid 19, riteniamo pertanto che i fondi del FNA possano essere dedicati in via esclusiva agli assegni di cura. Come rappresentanti di moltissimi disabili nutrivamo la speranza che l'Assessore Coletto trasferisse in Umbria la valida esperienza della regione Veneto. In Veneto , grazie a un fondo di oltre 108 milioni di euro , viene riconosciuta la piena libertà di scelta ai cittadini con disabilità tra servizi delle cooperative e un assegno per l'assistenza autogestita a domicilio / vita indipendente. A nostro avviso in questi giorni di emergenza imprevedibile e convulsa, in cui giungono voci e notizie di crescenti contagi in residenze protette e centri diurni, era doveroso un atto di coraggio a tutela dei più deboli e delle relative famiglie. Garantire la possibilità di poter scegliere l'assistenza a casa propria è la soluzione che può preservare e garantire la salute delle persone con disabilità e dei loro familiari. Chiediamo con urgenza un nuovo incontro all'assessore e alla Presidente per definire sin da ora ,anche a favore dei disabili gravi , un riparto più equo e meno discriminatorio per gli interventi di assistenza indiretta. Queste le associazioni presenti: Auret, Aucla, Aniu, Anpvi, Aila, Ruotabile, Insieme per te, Smith-Magenis onlus, Un Volo per Anna, Dimensione Autismo, Agepi e Gli amici di Cate.