"Il nuovo stadio Curi è una grande opportunità per Perugia e forse non ci si rende conto"

29.06.2023 09:11 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
"Il nuovo stadio Curi è una grande opportunità per Perugia e forse non ci si rende conto"

Questo è quanto scrive Grifotube di Marco Taccucci in merito al progetto del nuovo Stadio Curi, con attente ed interessanti valutazioni. "Gli stadi italiani sono uno dei problemi più gravi del calcio in Italia”: basterebbe solo questa frase pronunciata dai massimi dirigenti del calcio (ministro Abodi, presidente Lega B Balata) per capire cosa sta accadendo oggi nel nostro paese a livello di infrastrutture sportive. Un paradosso vista la fase di stallo che sta riguardando a Perugia sulla questione stadio con una società si è fatta avanti per realizzarlo ed è in attesa dell’ok del Comune sulla manifestazione di interesse pubblico. Il progetto di “Arenacuri” potrebbe essere davvero il passpartout per Perugia e il calcio perugino. Per la città perché con quest’opera valorizzerebbe tutta l’area di Pian di Massiano; per il Perugia calcio che usufruirebbe dell’impianto gratuitamente per dodici anni e avrebbe la possibilità di allacciare relazioni con una delle società più importanti al mondo nel campo dell’intrattenimento. Se è vero che da cosa nasce cosa non si può non immaginare a quali riflessi potrebbe andare incontro il Grifo giocando in uno stadio nuovissimo stando e stretto contatto con manager che hanno relazioni di primissimo livello in ambito mondiale. L’impressione è che non appaia a tutti chiaro chi sia Giuseppe Rizzello e non ha idea di quale potenzialità abbia Asm Global. Perugia potrebbe avere una ribalta internazionale straordinaria sfruttando le opportunità della rete che Asm ha nel mondo. Un esempio è Umbria Jazz. Asm sta parlando anche con la struttura organizzativa della kermesse musicale e l’opportunità potrebbe essere quella di espandere gli eventi anche nei teatri e Arene (o stadi) delle città con cui la multinazionale ha stretto accordi. Praticamente tutto il mondo. Ma anche l’Universita potrebbe avere un ruolo attivo tanto per farci venire un’altra idea di una possibile collaborazione. Senza contare che il Perugia giocherebbe le sue partite all’interno di un impianto unico nel suo genere. Per il quale negli ultimi tempi sono state spese parole non corrispondenti alla realtà: si è parlato di mega centro commerciale da 60 mila metri quadrati, quando invece le carte dicono 9 mila (tra commerciale e uffici) e 4 mila per albergo con sviluppo verticale. Si è polemizzato sulla compromissione dell’area verde e sportiva di Pian di Massino, quando in fase di progetto esecutivo tutta questa zona potrebbe andare incontro ad una serie di migliorie di cui gioverebbero anche le centinaia di perugini che ogni giorno frequentano il parco e le zone adiacenti. Non esattamente un “contributo” di idee che un opera del genere meriterebbe. La partita di questi giorni è dunque doppia: da una parte l’opportunità stadio, dall’altra la querelle iscrizioni dove l’esito è quanto mai incerto. Carte alla mano ci sarebbero pochi dubbi: il Lecco è fuori tempo massimo sul tema stadio e la Reggina non ha rispettato i termini dell’omologa. Ma gli orientamenti di alcuni organi di stampa nazionali e le dichiarazioni di alcuni personaggi influenti lasciano pensare che la “perentorietà” di alcune scadenze possa essere scavalcata dai cosiddetti “cavilli”. Le regole sono state scritte ad hoc ed erano chiare a tutti. Giuste o sbagliate che siano, andrebbero rispettate. Ma siamo in Italia.