La denuncia: brutta avventura per una passeggera all'Aeroporto di Perugia...

Una brutta avventura denunciata da Pamela, una passeggera perugina, che nei giorni scorsi ha usufruito dell'Aeroporto San Francesco di Perugia per le proprie bacanze. "Siamo solo ad inizio stagione - spiega in una nota - ed è già un disastro (annunciato) e mi chiedo cosa succederà ad agosto quando il volume dei passeggeri si moltiplicherà in maniera esponenziale? Il problema di questo aeroporto, tanto decantato dalla politica locale è quello di non sapere che per farlo funzionare occorre una dirigenza capace e i rischi della scelta di avere compagnie che offrono garanzie pari a zero, oltre a costare a noi cittadini tanti soldi. Ma veniamo ai fatti. Lo scorso 21 giugno arrivo in aeroporto per un volo diretto a Lampedusa e ricevo notizia (non ufficiale) del ritardo di almeno 2 ore della partenza (alle 18.24 il tabellone riporta ancora l'orario di partenza originario delle 17.10); la preoccupazione non è tanto il ritardo - anche se assurdo in quanto siamo ancora a giugno e non in pieno boom turistico - quanto fare la fine dei passeggeri diretti a Pantelleria che, dopo ore di attesa sono stati rispediti a casa a seguito della riprogrammazione del volo per la tarda mattinata del giorno successivo (in realtà poi mai partito a causa - sembra - del maltempo) , con la conseguente perdita di due giorni di vacanza con tutto quello che comporta sia in termini economici che di stress psico-fisico. Quale è l'accusa mossa alla dirigenza dell'ente gestore? E' necessario affidarsi a compagnie aeree serie che diano garanzie e non (come successo in un recente passato quando una di queste società, dopo aver incassato 300mila euro - visto che gli slot si pagano - è sparita nel nulla portandosi a casa soldi nostri, considerando che l'aeroporto si regge anche sulla partecipazione economica di Regione e Comuni limitrofi, perciò soldi nostri!) a chi stipula contratti di servizio che prevedano penali a carico del gestore in caso di recesso anticipato che rendono, pertanto, preferibile non pagare penali e continuare a fornire disservizi agli utenti piuttosto che cambiare compagnia. L'importante è che l'aeroporto continui ad esser decantato come quello che negli ultimi anni ha incrementato a livello nazionale il numero dei passeggeri con cifre a doppio zero, ma peccato che prima i voli erano pressochè inesistenti! La beffa è che oltre ad aver atteso ben tre ore (poi la compagnia ha comunicato via mail che il ritardo era "solo" di 2.54 ore - e pertanto ai passeggeri non spettava il rimborso di 250 euro come previsto dalla legge) non ci è stato neanche fornito il voucher per usufruire di cibo ed acqua perchè il comunicato è arrivato nel momento di inizio delle procedure di imbarco".