Salvatore Accursi: "Al posto del Perugia Benedetti lo avrei tenuto. E' un talento vero"

Salvatore Accursi, 5 anni a Perugia dal 2005 al 2010 con 95 presenze e un gol, ha visto interrompersi la carriera da difensore nella scorsa primavera a Catanzaro per un grave infortunio. Oggi è rimasto nel club calabrese, assistente di Cozza durante la settimana, osservatore nel week end. Questa la sua intervista concessa ad Andrea Sonaglia per il Giornale dell'Umbria.
Cosa prova a non poter giocare una sfida così importante?
«Il mio calvario iniziò dopo la gara di Fano per un brutto infortunio al ginocchio. A fine campionato mi sono operato e sotto i ferri si è scoperto che la cartilagine non c'era più o quasi. Così ho appeso le scarpette al chiodo, la società ha apprezzato l'onestà che ho avuto nel farmi da parte e mi ha richiamato».
Da aspirante tecnico ci spiega la crisi del Catanzaro?
«E' una questione di testa e di saper gestire meglio alcune fasi della gara. Quando prendiamo gol ci disuniamo e concediamo il fianco al secondo. Se passiamo in vantaggio veniamo subito ripresi. Siamo reduci da 4 ko di fila ma abbiamo sempre fatto vedere buon calcio».
L'anno scorso eravate la bestia nera del Perugia: vittoria all'andata e al ritorno. Quest'anno?
«Verremo al Curi per portare a casa un risultato positivo. Sarà una gara tirata, anche il Perugia ha bisogno di punti dopo il ko di Latina. Se saremo assistiti da un pizzico di fortuna negli episodi potremo creare qualche problema al Perugia».
Benedetti e Borghetti come vanno?
«Alessio è un ragazzo d'oro e un vero talento. Non capisco come il Perugia se ne sia privato così a cuor leggero. L'esperienza di Pierluigi per noi è fondamentale: tra infortuni e squalifiche la sua assenza si è fatta sentire».
Che ricordo ha di Perugia?
«Di cinque anni tra i più belli della mia vita professionale e non. Mi rimarrà sempre nel cuore: lì è nata mia figlia, lì ho ancora tante persone con cui mi sento spesso e volentieri».